Melasecche contro Rc e Idv: ”Prima riaccendono l’inceneritore poi raccolgono firme per chiuderlo”

Il consigliere comunale Udc Enrico Melasecche sceglie la formula delle dieci domande. Il suo è però un vero j’accuse nei confronti di Italia dei Valori, Rifondazione Comunista e amministratori umbri e ternani sulla questione dell’ambiente.

“Sul tema degli inceneritori e delle discariche – accusa Melasecche – c’è chi ha ben poca memoria e continua a disinformare la gente proponendosi come parte politica sensibile a certi temi quando invece ha responsabilità dirette e pesanti sulle decisioni prese negli anni, anche le più delicate”. Il dito è puntato contro Idv e Rifondazione che oggi “si attivano nel raccogliere migliaia di firme fra la gente e soprattutto fra i giovani in buona fede” quando in realtà sono da sempre in maggioranza politica e amministrano direttamente. E’ quindi singolare che a raccogliere firme contro alcuni provvedimenti sia proprio chi quei provvedimenti ha deciso di adottarli ed ha rilasciato autorizzazioni per rimettere in funzione gli inceneritori.

Sulla base di questo ragionamento Melasecche pone dieci domande al vetriolo:

“1)- Dove erano (Idv e Rc) quando l’inceneritore comunale di Terni, poi ceduto all’ASM, fu realizzato e, come un grosso camino a cielo aperto, vi si bruciava di tutto, dalla plastica al tal quale, cospargendo la conca ternana di diossina e composti vari cancerogeni, tant’è che la ASL fu costretta ad imporne la prima chiusura?

2)- Chi era assessore regionale e chi sponsorizzò il Dott Agarini  con tutte le autorizzazioni per realizzare il secondo inceneritore Terni-Ena e poi il terzo della Printer?

3)- Chi era sindaco di Terni e dov’erano alcuni odierni ambientalisti quando fu autorizzato Terni-Ena a bruciare non più biomasse ma pulper di cartiera, materiale pregno di cloro e fortemente inquinante, piegando gli interessi cittadini all’amico Agarini (facendo fallire il Centro Multimediale che doveva diventare la Silicon Valley italiana!) con la promessa che avrebbe portato la Ternana in Serie A così beffando tanti ternani in buona fede?

4)- Non era forse il buon Goracci, oggi impegnato in altre tristi vicende, Assessore Regionale di Rifondazione Comunista quando si decidevano le sorti dei rifiuti ternani da far affluire alla SAO di Orvieto per salvare la cooperativa rossa che gestiva in rosso tale impianto?

5)- Dov’erano costoro quando Comune, Provincia e Regione vollero far affluire all’inceneritore dell’ASM, ridotto già ad un colabrodo per la mancata manutenzione, i rifiuti ospedalieri pericolosi da tutta Italia, come se le migliaia di tonnellate di farine animali ed i rifiuti ospedalieri dell’intera Umbria non bastassero?  Noi eravamo dalla parte giusta, cioè sulle barricate, ma loro perché applaudivano?

6)- Non era per caso di Rifondazione Comunista, per di più ternano, l’assessore regionale che predispose quel Piano Rifiuti?

7)- Non era di Rifondazione Comunista l’assessore del Comune di Terni che ha consentito ai vertici ASM di fare tutto quanto oggi emerge dal rinvio a giudizio per le morti ed il mobbing nei confronti dei lavoratori di quell’inceneritore,  trattati come carne da macello, rispetto ai temi della sicurezza e del rispetto delle loro legittime richieste per un ambiente di lavoro minimamente salubre?

8)- Perché il Piano Regionale per la Qualità dell’Aria prevede incentivi per il trasferimento degli inceneritori ma non è stato mai finanziato da coloro che governano l’Umbria, la Provincia ed il Comune di Terni ma fanno gli ambientalisti a buon mercato?

9)- Perché quando si stava autorizzando in Regione l’attuale revamping degli inceneritori Terni-Ena e Printer, solo un ternano pretendeva insistentemente dall’allora Assessore Regionale all’Ambiente, Bottini, oggi Segretario Regionale del PD, rigore e massime garanzie per abbattere le emissioni, mentre Rifondazione ed IDV tacevano?

10)- Oggi, ad autorizzazioni da loro rilasciate da anni, perché certi novelli ambientalisti si svegliano facendo credere a migliaia di cittadini che si possa impedire ai relativi proprietari, dopo che hanno speso circa 100 milioni di euro, di riaprire i due inceneritori, a lavori di revamping quasi conclusi? Perché quando l’ACEA era di Veltroni in troppi a Terni tacevano soddisfatti?”

Melasecche conclude con la convinzione che sul tema dell’ambiente occorra “aprire un confronto definitivo, anzi lo auspico, non sono viceversa d’accordo nell’illudere i cittadini facendo loro credere ‘lucciole per lanterne’”.

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