Morto l’assessore regionale alla Sanità Franco Tomassoni, cordoglio delle istituzioni

E’ morto la notte scorsa, dopo una lunga malattia, Franco Tomassoni, attuale assessore regionale alla Sanità. A dare la triste notizia è un comunicato della Regione Umbria. I funerali si svolgeranno venerdì alle 14.30 a Paciano.

Tomassoni, nato a Perugia 64 anni fa, era laureato in economia e commercio all’Università degli Studi di Perugia, sposato e padre di due figli. Era stato direttore di aziende agrarie, consigliere di Umbria-Kentucky di Perugia e della Fondazione per l’istruzione agraria. È stato anche consigliere comunale, eletto nelle file della Democrazia cristiana, nel Comune di Paciano, dove viveva. Ha ricoperto il ruolo di presidente del gruppo Grifo Latte e della Banca di credito cooperativo Trasimeno-Orvietano di Città della Pieve. Eletto consigliere regionale per la prima volta nel 2005, nel 2007 aveva contribuito alla nascita del Partito democratico, nelle cui file era stato riconfermato consigliere regionale per l’attuale legislatura.

Catiuscia Marini. La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ricorda l’assessore in una nota: “Franco Tomassoni ieri sera ci ha lasciati, con il segno della dignità che caratterizzava la sua persona. Franco era prima di tutto una bella persona, capace di appassionarsi, leale e coerente con i propri valori. Con me e con i colleghi della Giunta regionale ha condiviso non solo il lavoro, l’impegno politico ed istituzionale, ma soprattutto la sfida di mettersi al servizio della comunità regionale in una fase difficilissima della vita economica e sociale dell’Italia e dell’Umbria”.

“Per Franco – prosegue Marini – la concretezza del fare, il passo accelerato delle decisioni amministrative, la capacità di azione e quindi di risultati da raggiungere, era centrale rispetto alle liturgie politiciste che non tollerava e contro le quali combatteva. Il suo impegno nella giunta regionale lo ha visto protagonista di due importanti riforme che insieme tenacemente abbiamo voluto approvare ed attuare: la legge sulla semplificazione amministrativa volta a cambiare in modo sostanziale il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione regionale e quella di riforma del sistema sanitario regionale nell’ottica di una innovazione, della sostenibilità finanziaria e del rafforzamento dei servizi e dei livelli di assistenza al cittadino. Ma soprattutto tutte le azioni fatte per ridurre le spese, i costi di funzionamento, razionalizzare le forme di gestione delle politiche, attuare i risparmi”.

“Nell’azione politica di Franco – sottolinea la presidente – vi era sempre al primo posto il rispetto delle persone: i cittadini, i colleghi delle istituzioni, gli amici di partito. Era una persona molto leale nei rapporti umani e politici, in un’epoca nella quale il cinismo degli obiettivi individuali travolge il rispetto delle persone e dei valori sui quali si orienta un impegno politico. Franco soffriva dell’imbarbarimento del confronto interno alle forze politiche ed esterno, non sopportava la denigrazione politica nei colleghi e negli avversari, contrastava con forza culturale e morale le degenerazioni del sistema politico-istituzionale del Paese. Era da tutti noi molto apprezzato anche per il modo con il quale cercava di affermare le sue ragioni, il proprio punto di vista, la capacità di mediazione e di ascolto: penso al lavoro paziente svolto con le direzioni delle aziende sanitarie, con le organizzazioni sindacali, con i vertici dell’Università, con le tante associazioni di pazienti e di volontariato nel settore sociosanitario, con i diversi soggetti pubblici e privati con i quali l’organizzazione sanitaria si misura ogni giorno. Franco era tenace, paziente, determinato verso l’obiettivo ma capace di ascoltare e far prevalere sempre il punto di incontro allo scontro”.

“Era molto apprezzato – afferma Marini – dai colleghi assessori delle altre Regioni italiane con i quali ha condiviso il lavoro prezioso nella Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, dove è stato un protagonista nella costruzione delle nostre posizioni a difesa del sistema sanitario pubblico ed universalistico, sostenendo con passione le ragioni, il punto di vista delle Regioni, dei professionisti e degli operatori sanitari e soprattutto dei cittadini”.

“Franco – evidenzia la presidente – era soprattutto un uomo perbene, una persona onesta, corretta istituzionalmente e trasparente: imparzialità, rispetto delle regole, trasparenza non erano slogan, ma un modo concreto per svolgere il suo lavoro di assessore regionale. Sapeva reagire e resistere alle lobby e a chi tende a vedere nella sanità pubblica un luogo per fare affari anziché affermare diritti. In questi casi Franco si faceva duro e brusco, reagiva con forza. Franco affermava sempre le ragioni della buona politica. Noi perdiamo però non un collega ma un amico leale e sincero al quale ci univa la condivisione di valori e di uno stile al quale improntare il rapporto con i cittadini, interpretando fino in fondo quell’idea dell’impegno pubblico come servizio e non come potere fine a se stesso. Franco era una persona molto ironica e sapeva sempre trovare una risposta alle avversità, mai pessimista nel trovare soluzioni e nuove prospettive”.

“I suoi tre anni nel governo regionale sono stati intensi, concreti e li ha vissuti da vero protagonista politico. Oggi ci tornano in mente anche i tanti momenti vissuti, frutto della frequentazione quotidiana: emerge un Franco appassionato, ironico, generoso, leale. Questo appartiene al nostro vissuto privato ma nel dolore profondo che proviamo oggi abbiamo la consolazione di averlo avuto nostro amico, di esserci rispettati profondamente come amici, di aver sempre fatto prevalere il rispetto umano anche nei momenti di tensione politica”. “Alla moglie Marisa, ai figli Nicolò e Davide che con coraggio e forza hanno vissuto questi mesi difficili della malattia di Franco – conclude la presidente, anche a nome dell’intera giunta regionale – vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza, il cordoglio della Regione Umbria e di tante persone che Franco ha conosciuto e frequentato. Sappiamo che per voi è molto difficile, se ne va un marito ed un padre ma possiate trovare consolazione nell’orgoglio di averlo avuto con voi”. Noi piangiamo un amico caro, una persona perbene”.

Eros Brega. Per il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega “con Franco Tomassoni scompare un amministratore sensibile, competente e lungimirante, una persona buona, aperta e disponibile. Ma, soprattutto, un amico carissimo che lascia in tutti quelli che lo hanno conosciuto e frequentato un vuoto impossibile da colmare. Alla moglie Marisa ed ai figli Nicolò e Davide esprimo la mia più affettuosa vicinanza e, anche a nome dell’Assemblea legislativa, il più profondo cordoglio”.

Leopoldo Di Girolamo. Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo afferma: “La scomparsa prematura di Franco Tomassoni è una perdita per il governo dell’Umbria e per tutta la comunità regionale. Se ne va un amministratore capace, che ha dato sempre valore aggiunto alle deleghe che ha gestito, non ultima quella rilevantissima della sanità. I rapporti con questa amministrazione comunale e con la città di Terni sono stati proficui e collaborativi nell’ottica di assicurare servizi essenziali pur in un fase economica di grande difficoltà per il Paese e per la finanza pubblica. Le mie più sentite condoglianze e della comunità ternana alla famiglia di Franco Tomassoni e alla giunta regionale che viene a perdere una persona di alto profilo umano e politico”.

Feliciano Polli. Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli esprime profondo cordoglio: “Formulo le mie più sentite condoglianze alla famiglia e partecipo commosso al dolore per la perdita di un uomo a cui mi legavano profondi sentimenti di stima ed amicizia. Ho avuto la fortuna di apprezzarne le straordinarie qualità umane e di amministratore, la sua scomparsa ci lascia un grande vuoto”.

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