Nelle sale dal 1° gennaio il nuovo film di David O. Russell: ”American Hustle – L’apparenza inganna”

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locandina-american-hustleNon ci può esser modo migliore di iniziare il 2014 che vedere “American Hustle – L’apparenza inganna”, dal 1° gennaio nelle sale italiane. Se le scorie dei festeggiamenti notturni vi avranno lasciato abbastanza lucidità per seguire i meandri intricati di frodi finanziarie e raggiri su alta scala, allora il nuovo film di David O. Russell sarà un intrattenimento appagante e scoppiettante, scandito da interpretazioni supreme e da una sceneggiatura incalzante che non lascia scampo.

Il cast è di quelli che fanno venire i brividi: Jeremy Renner (l’unico a non aver già lavorato con il regista americano), Bradley Cooper, Robert De Niro, Amy Adams, Christian Bale e… lei, immensa, Jennifer Lawrence. Se Amy Adams è sexy e scaltra come non mai, come ruolo richiede, Christian Bale offre un’altra interpretazione cangiante, brillante e sottilmente tormentato, comico, affascinante e vulnerabile. Ma lei, Jennifer Lawrence, la giovane attrice in piena esplosione (stupenda in Un gelido inverno, premio Oscar 2013 per Il lato positivo, eroina acclamata di Hunger Games), è travolgente. È sicuramente questa la sua performance migliore, perché è quella della conferma e dalle maggiori sfumature: a differenza del passato, in cui ha avuto a che fare per lo più con personaggi ombrosi, ora nei pochi minuti a disposizione è una vera mina vagante. David O. Russell, dopo The Fighter (2010) – che aveva assicurato l’Oscar a Bale – e Il lato positivo (2012), con American Hustle torna a parlare di individui che cercano di cambiare e reinventare le proprie vite, alla ricerca della propria identità e della strada giusta per ritrovare l’amore.

Il film si basa su una storia vera, uno degli scandali a stelle e strisce più incredibili degli anni ‘70, lo scandalo Abscam. Allarmati dai reati commessi dai colletti bianchi e dalla corruzione politica, gli agenti FBI John Good e Anthony Amoroso hanno collaborato con il truffatore Mel Weinberg per intessere un’operazione sotto copertura. Weinberg e l’FBI hanno creato una compagnia telefonica, di proprietà di un falso sceicco arabo, allo scopo di offrire tangenti in cambio di favori politici. La sceneggiatura a cui Russell ha messo mano apportando il suo tocco di intensa umanità è di Eric Warren Singer, inserita nella black list del 2010, la classifica delle migliori sceneggiature non prodotte. I luccicanti anni ’70 rivivono nella fotografia di Linus Sandgren che esalta il colore delle scene, dove dominano l’oro e i toni complementari del verde e del rosa. Bale interpreta Irving Rosenfeld, un abilissimo truffatore romantico, con riporto di capelli appiccicato con la colla e pancia all’infuori che non si vergogna di mostrare. La svolta alla sua esistenza viene quando incontra Sydney Prosser (Adams), i cui modi sicuri ed eleganti lo incantano. Sydney diventa sua socia, oltre che amante, dando una spinta agli affari.

Quando i due vengono scoperti tutto sembra crollare. Ma l’agente FBI Richie DiMaso (Cooper) offre loro una seconda possibilità, o forse una strada senza sbocco: li costringe a lavorare per lui, mettendo in piedi un’operazione sotto copertura per catturare i rappresentanti governativi corrotti, a cominciare da Carmine Polito (Renner), un politico che sta cercando di cambiare le sorti di Atlantic City. DiMaso, attratto dalla vita e dallo stile di Irving e Sydney, intravede in loro la possibilità di dare uno scossone alla sua quotidianità, diventando l’uomo che avrebbe voluto essere. Intanto la moglie di Irving, Rosalyn (Lawrence) è la chiave di volta che potrebbe trascinare tutti in fondo al baratro. Casalinga instabile di Long Island, è sempre o estremamente su di giri o incredibilmente depressa, così terrorizzata dal restare sola che preferirebbe essere infelicemente sposata.

La grande storia d’amore tra Irving e Sydney resta al centro di una matassa di macchinazioni a volte complicata, che richiede la concentrazione sempre sull’allerta. Si finisce inevitabilmente per fare il tifo per loro, per il loro sentimento speciale. Seguendo le intenzioni del regista, lo spettatore non può non appassionarsi alle curve delle loro emozioni, e anche alle sorti di Polito e di Rosalyn, nonostante le colpe che tutti e quattro hanno.  La dissimulazione percorre strisciante tutta la narrazione: chi sta ingannando chi? American Hustle (“hustle” in inglese significa “caos, trambusto”) ha ricevuto sette candidature ai Golden Globe 2014 (miglior film commedia o musicale, miglior regista, miglior attore per Bale, migliore attrice per Adams, miglior attore non protagonista per Cooper, miglior attrice non protagonista per Lawrence, migliore sceneggiatura). Nomination tutte stra-meritate.

TRAILER ITALIANO UFFICIALE:

Fonte: Panorama.it

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