Omelia del vescovo Paglia: la politica di Terni è in ritardo e si è abbassata troppo

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“I tempi non sono facili; sono anzi molto difficili. E tuttavia qualche opportunità non manca. Penso, per fare un solo esempio, al polo chimico e alle sue potenzialità. Ma quanta tristezza nel constatare lentezze e mancanza di coordinamento! E il tempo non lavora per noi”. Lo ha detto, stamattina, mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia, per la celebrazione della festa di San Valentino. Per il presule, “meglio allora una generosità che straborda che una litigiosità che rallenta. E la nuova situazione delle acciaierie richiede pensosità e solidarietà davvero d’acciaio”. Il vescovo ha chiarito: “Non ameremmo certo Terni se attribuissimo solo ad altri – alla crisi finanziaria, alla crisi economica, alle decisioni dei governi e delle grandi imprese multinazionali – la responsabilità per la cruciale situazione in cui versa”. Certo, “non tutto dipende da noi ma alcuni nostri ritardi pesano non poco”. “Penso – ha evidenziato mons. Paglia – alla difficoltà con cui si prende congedo da un modo vecchio ed ideologico di leggere la storia della città; penso ai ritardi e alle lentezze con cui si reagisce da parte delle amministrazioni pubbliche agli stimoli e alle urgenze poste dal mondo dell’economia e della produzione; penso alla percezione di un sempre più diffuso atteggiamento remissivo, direi quasi di subalternità che pervade molti dei gruppi dirigenti della città”.

Insomma, “c’è bisogno di più generosità e di più cultura soprattutto da parte dei gruppi dirigenti” per “assicurare la crescita e la ripresa di Terni”. Inoltre, “la politica si è abbassata troppo, mentre è indispensabile che acquisisca una qualità più alta, pena un indebolimento cronico della città e la fine delle sue possibilità di rinnovamento”. “Benedetto XVI – ha ricordato mons. Paglia – ha invocato per i cristiani l’avvento di una nuova generazione di laici impegnati in politica. Dobbiamo chiederlo anche per Terni e non solo per i cristiani. Un cambio generazionale appare sempre più ineludibile”. Secondo il vescovo, poi, bisogna “sollecitare l’impegno per un’alleanza tra tutte le componenti vitali della città per riprogettare il suo futuro. Ben vengano quindi il colloquio, il dialogo, la collaborazione. Ben venga un pensiero strategico e non di breve periodo”. “Le città – ha sottolineato il presule – sono il cuore dei grandi processi di cambiamento globale e i loro gruppi dirigenti sono il movimento primario di questi processi. Ecco perché senza un adeguato rinnovamento Terni rischia un periodo molto difficile”. Perciò, ha concluso mons. Paglia, “il rinnovamento dei gruppi dirigenti e l’affacciarsi di una nuova generazione di laici cristiani o comunque di uomini di buona volontà impegnati per la città sono essenziali”.

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