Ospedale di Terni: alcuni malati parcheggiati in corridoio. Cambio turno non sarà retribuito

La notizia dell’ultimo periodo riguardo l’ospedale San Camillo di Roma, dove i malati venivano ricoverati lungo i corridoi adagiati su materassi o barelle, ha destato scalpore e sdegno tra i cittadini italiani. Anche all’ospedale Santa Maria di Terni succede che per mancanza di posti letto, alcuni malati si sono ritrovati sulla barella lungo i corridoi invece che nella normale corsia e su di un letto.

La questione è stata sollevata dal Tribunale del malato per voce del suo responsabile Pierpaolo Marconi che denuncia alcuni aspetti problematici come, appunto, la mancanza di posti letto nei reparti di Neurochirurgia, Chirurgia e Medicina.

La conferma di tutto ciò arriva anche dal direttore sanitario del Santa Maria che spiega: “Il freddo, la neve e il gelo hanno contribuito ad aumentare i ricoveri del 50% circa per infartuati, traumatizzati e malattie respiratorie, ed è giusto garantire assistenza a tutti. Purtroppo all’ospedale non mancano i problemi, a mio avviso è necessario affrontare un discorso con la Asl 4 per mettere a regime una collaborazione tra azienda ospedaliera di Terni e gli ospedali di Narni e Amelia per i pazienti provenienti da quei territori”. Su questo tema, di recente, l’azienda ha ridotto i posti letto di Day-Hospital, trasformandoli in Day-Service ambulatoriale.

Sulla questione posti-letto il direttore Bartolucci prosegue: “La situazione riguardante i posti letto, quindi, non è sovradimensionata, anche nel corso di quest’anno si dovranno comprimere i posti letto destinati alla media-bassa specialità. Al pronto soccorso bisogna potenziare l’osservazione breve, un servizio che dovrebbe ridurre dai 100 ai 500 ricoveri all’anno. Si possono rendere più efficienti i servizi al fine di limitare al minimo la degenza. Un elemento che potrebbe ridurre l’affluenza al pronto soccorso, da discutere con l’Asl, è rappresentato dalle ‘Case della salute’, che dovrebbero funzionare come dei piccoli pronto soccorso”.

Bartolucci in conclusione aggiunge: “A breve, si farà una prestazione unica del 118 per cercare di ottimizzare l’operatività del servizio. Bisogna dire anche che le dimissioni, spesso, sono difficili per anziani e disabili, specie se non hanno assistenza domiciliare”.

Quello dei posti letto non è il solo caso in questione del Santa Maria, perché dopo neanche un giorno, l’azienda ha fatto marcia indietro sulla retribuzione del tempo necessario ai dipendenti per effettuare il cambio di turno. La rettifica, arriva direttamente dal suo direttore generale Gianni Giovannini che in una nota, inviata via fax alla redazione di tutti i giornali recita: “Da tale flessibilità oraria non può derivare alcun riconoscimento economico”. Inoltre, nella nota critica le inesattezze di alcuni articoli di stampa dichiarando che “al fine di evitare ulteriori interpretazioni di tale norma regolamentare, questa direzione ravvisa l’opportunità di non dare esecuzione al citato articolo 3 nelle more di un complessivo riesame della fattispecie di cui trattasi”.

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