Ospedale di Terni: primo intervento in Europa di chirurgia urologica mininvasiva robot-assistita

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casciari-meariniPrimato europeo nel campo medico-chirurgico per il Santa Maria di Terni. Nei giorni scorsi, infatti, l’equipe chirurgica del professor Ettore Mearini ha effettuato, per la prima volta in Europa, un complesso intervento mini invasivo per la rimozione di un raro tumore extra-surrenalico con tecnica robotica. Ad oggi risulta un solo caso simile nel mondo, che si riferisce ad un intervento praticato nel 2010 negli Stati Uniti.

L’intervento, l’asportazione di una neopalsia adiacente all’aorta sottorenale (feocromocitoma ectopico asintomatico), è stato eseguito su un paziente di 31 anni che dopo soli 3 giorni è stato dimesso in ottimo stato di salute, senza cicatrici evidenti e senza danni sulla fertilità. Il feocromocitoma è un tumore generalmente benigno che nel 15-20% dei casi ha sede extrasurrenalica e che può determinare crisi ipertensive anche mortali. Il trattamento chirurgico è generalmente complesso e difficoltoso a causa delle gravi crisi ipertensive che il paziente può sviluppare durante la manipolazione chirurgica. Tale problema può essere superato nelle più diffuse forme surrenali, ma non nelle localizzazioni extrasurrenaliche, dove è tecnicamente impossibile legare preventivamente i vasi venosi neoformati per l’incapacità di conoscere l’anatomia vascolare prima dell’intervento.

“Alla luce di un caso simile trattato con chirurgia robotica negli USA nel 2010 – spiega Ettore Mearini, direttore del dipartimento di chirurgia generale e delle specialità chirurgiche dell’azienda ospedaliera di Terni e direttore della struttura complessa interaziendale di chirurgia urologica andrologica e tecniche mini invasive – abbiamo così deciso di rimuovere la neoformazione con tecnica mini invasiva robot-assistita. Il grande vantaggio tecnico di questa innovativa strategia chirurgica è quello di poter vedere in maniera estremamente magnificata e tridimensionale tutti i piccoli vasi neoformati connessi al tumore”.

“Durante l’intervento – continua il professore – tali vasi sono stati progressivamente  identificati, clippati e sezionati, sospendendo temporaneamente la procedura nelle due puntate ipertensive che sono state registrate durante la manipolazione chirurgica. Questa tecnica robotica permette anche di preservare le fibre nervose e di ridurre al minimo danni difficilmente recuperabili con potenziali danni sulla fertilità nel maschio ed apre nuovi orizzonti per la scelta terapeutica di altre patologie anche più diffuse come il tumore ai testicoli, frequente soprattutto tra i giovani”.

“Questo particolare e complesso intervento, che vanta un primato europeo – commenta invece Andrea Casciari, direttore generale  dell’Azienda Ospedaliera di Terni – è un nuovo chiaro esempio di come l’alta professionalità, la tecnologia e la ricerca siano alla base della crescita di questa azienda che ho il privilegio di guidare. Abbiamo risorse umane di alto livello e su questo dobbiamo puntare, insieme allo sviluppo tecnologico, per crescere e per garantire una sempre maggiore qualità delle prestazioni sanitarie e in particolare delle attività chirurgiche ad alta specializzazione come la chirurgia urologica mininvasiva e robotica, che è uno dei fiore all’occhiello del Santa Maria”.

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