Paolo Flores D’Arcais presenta il suo libro a Terni: ”La Democrazia ha bisogno di Dio. Falso!”

Sabato prossimo 9 novembre Paolo Flores D’Arcais sarà a Terni a presentare il libro “La Democrazia ha bisogno di Dio. Falso!”. L’incontro, organizzato dall’Associazione Culturale Civiltà Laica di Terni, è in programma alle 16 e 30, nell’auditorium di Palazzo Primavera: l’ingresso è gratuito.

Il presidente di Civiltà Laica, Alessandro Chiometti, afferma: “Il titolo, già accusato da commentatori che non sanno andare al di là della copertina di peccare di ateismo dogmatico è in realtà un marchio di fabbrica della casa editrice che ha pubblicato quasi una vera collana giocando sul fare un’affermazione e poi negarla. Altri titoli in catalogo sono ad esempio: L’ho uccisa perché l’amavo. Falso!, “Ce lo chiede l’Europa. Falso!, Non possiamo più permetterci uno stato sociale. Falso!”.

Per Chiometti “al di là delle superficiali accuse di ateismo dogmatico nei confronti dell’autore, il pamphlet in realtà è chiarissimo. In breve sintesi le tre argomentazioni cardine del filosofo direttore della rivista Micromega sono:

a) la democrazia nasce dal basso ovvero dall’uomo, e non ha bisogno di alcuna legittimazione dall’alto;

b) la lezione di Grozio “etsi deus non daretur” è stato quella che ha permesso all’Europa di uscire dalle guerre medievali e creare dei grandi Stati moderni, la pretesa che Ratizinger in primis supportato dai teorici della laicità debole, Habermas su tutti, di far riconquistare a Dio e quindi alla religione la sfera politica significa compiere un passo indietro di quattro secoli;

c) anche ammesso che l’ingresso di Dio rafforzerebbe il diritto il problema irrisolvibile è: quale Dio dovremmo far entrare nella sfera pubblica? Quello cattolico? Quello protestante? Quello islamico? Quello ebraico? E il resto degli induisti, buddisti, scintoisti che ci sono in questa società?”.

“In realtà – conclude Chiometti – le obiezioni di Flrose D’Arcais a Ratzinger e ai teorici della laicità debole sono precise e puntuali. Difficile per un laico che voglia esser tale e non un converso non abbracciare completamente la tesi di questo pamphlet”.

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