Passa atto di indirizzo su parcheggi, Udc e Lb: ”Pessima figura del sindaco, un Peppone di provincia”

Sedici voti a favore, 6 astenuti e 10 contrari. Con questi numeri è passato un atto di indirizzo sui parcheggi blu. Con tale approvazione il consiglio comunale ha chiesto alla giunta di riprendere la gestione dei parcheggi a pagamento, che oggi è invece affidata alla Atc servizi. Tale società sarà quindi sciolta. Secondo i firmatari, tale provvedimento porterà nelle casse comunali circa 600mila euro l’anno invece degli attuali 200mila.

Oltre ai consiglieri di minoranza, a votare favorevolmente anche diversi consiglieri di maggioranza (tra cui 5 del Pd) che non hanno rispettato le indicazioni del sindaco. Poco prima della votazione il primo cittadino aveva chiesto di non far passare quell’atto di indirizzo ma non è stato ascoltato.

L’Udc e Lista Baldassarre che da tempo chiedevano questo provvedimento sui parcheggi blu, oggi commentano l’accaduto con un comunicato congiunto:

“Ciò che è accaduto ieri sera in Consiglio Comunale è di una gravità unica. L’atto di indirizzo da noi presentato sulla necessità da parte del Comune di riacquisire la gestione dei parcheggi a raso e possibilmente del Parcheggio interrato S. Francesco era pacato e ragionevole. Qualsiasi ulteriore indugio lede gli interessi di tutti i ternani che stanno rimettendo oltre 500.000 euro l’anno, senza contare che ATC Parcheggi è fra quelle società costituite di soppiatto da Sbarzella, in violazione della legge e in spregio all’istituzione democratica dell’intero consiglio comunale.

Abbiamo portato l’esempio del Comune di Orvieto che, dalla gestione del parcheggio Piazza della Fiera riceveva dall’ATC l’elemosina di 30.000 euro mentre con la gestione diretta del Comune ricava la bellezza di oltre 600.000 euro l’anno, cioè venti volte di più.

L’atto da noi presentato è stato approvato anche con il contributo determinante di molti consiglieri di maggioranza, sedici in tutto. Sei, per carità di patria, si sono astenuti. Solo dieci hanno preferito turarsi il naso e rispondere “signorsì”.

La cosa grave è che la linea della giunta, quella di “tirare ancora a campare”, dopo tre anni di discussioni sul merito, cambiando un bel nulla, è stata messa in discussione oltre che dai nostri interventi anche da quelli che sono seguiti, chiarissimi, di Boccolini, Nannini ed Orsini Valdimiro. Amici però, non pago, credendo di poter esercitare ancora il ruolo di  “capo mandria” e non quello molto più difficile di accorto ed intelligente capogruppo del PD, interviene a richiamare all’ordine coloro che mostrano autonomia di giudizio.

Prende allora la parola il Sindaco, non da primo cittadino ma da segretario di un vecchio PCI di provincia. Sembra di sentire Peppone, chiuso e duro, sordo e cieco che chiede un voto di fiducia, invitando a bocciare quell’atto, in quanto presentato “in sessione di bilancio, insieme ad altri trentacinque, quindi strumentale”. Tutto ciò a prescindere completamente dalla bontà del contenuto.

Ma il consiglio a quel punto gli si ribella e gli stampa in faccia uno schiaffo triplo che gli farà male per molto tempo, sancendo, una volta per tutte nella storia della città, l’inadeguatezza  di questa sindacatura e di questa giunta frutto solo di compromessi al ribasso.

Di Girolamo ha fatto cadere la maschera dimostrando la pochezza della sua carica ideale. Non tutela gli interessi dei ternani, soprattutto di quelli che hanno più bisogno, di coloro che lavorano, faticano ad arrivare alla fine del mese, ma solo di quel Cerchio Magico di cui Sbarzella & C fanno sicuramente parte. In tutta Italia si smantellano le sovrastrutture delle partecipate mentre a Terni questi soggetti si  creano i giocattoli per la vecchiaia, con sedi, revisori dei conti ed indennità. Non sembra essere questo di Terni né il partito di Berlinguer né quello di Bersani. Men che meno quello di Napolitano.

Ringraziamo tutti quei consiglieri che hanno dimostrato indipendenza di giudizio e serietà di comportamenti. Terni deve ritrovare unità d’intenti nella difesa dei propri interessi su programmi chiari ed uomini all’altezza delle sfide in corso.

Siamo anche però veramente stanchi di tanta alterigia per cui chiediamo l’immediata esecuzione dell’atto di indirizzo, prima della chiusura estiva. Se qualcuno vorrà continuare a fare il furbo saremo costretti a segnalare alla Corte dei Conti lo spreco inaccettabile fin qui perpetrato e quello che ogni giorno fa carico ingiustamente al Comune del mancato maggiore introito”.

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