Pensionato ternano muore d’infarto: abbandonato all’obitorio. Il Comune pagherà spese funebri

Lo scorso giugno la salma di un ternano 71enne, deceduto a causa di un infarto, era stata dimenticata all’obitorio dell’ospedale di Terni per circa 3 mesi, senza che nessun parente o familiare si fosse interessato della fine che aveva fatto il povero anziano (qui l’articolo). La vicenda suscitò scalpore ed indignazione tra l’opinione pubblica cittadina. Ora, a distanza di 5 mesi, un’altra analoga vicenda è pronta a far discutere i cittadini ternani. La salma di un altro povero anziano, un pensionato ternano di 65 anni, giace infatti da circa 10 giorni all’obitorio del Santa Maria senza che nessun familiare si sia ancora fatto avanti per reclamare il corpo ed occuparsi delle doverose esequie.

Il pensionato è stato trovato morto nella sua casa il 23 ottobre scorso, stroncato da un infarto. Successivamente, il corpo del 65enne è stato portato all’obitorio dell’ospedale, come da rito, dove sono stati eseguiti tutti gli adempimenti di legge del caso. A distanza di dieci giorni nessuno si è fatto vivo per il povero anziano e non è stato facile trovare i soldi per il suo funerale.

Secondo quanto riportato dal Corriere dell’Umbria, l’uomo da anni conduceva una vita solitaria, rimanendo a casa quasi sempre da solo. Il Comune, viste anche le precarie condizioni di salute, fa sapere di aver cercato di aiutarlo trovandogli una nuova casa e degli operatori sociali che lo potessero accudire ma lui, però, avrebbe sempre rifiutato volendo rimanere da solo ed essere lasciato in pace. Dopo varie insistenze, finalmente i servizi sociali erano riusciti ad affidargli un amministratore di sostegno provvisorio, l’avvocato Riccardo Matticari. Appena nominato l’amministratore, però, poco tempo dopo è sopraggiunta la morte per il povero anziano.

Oltre a non aver trovato nessuno che potesse occuparsi del suo funerale, non si trovavano nemmeno i soldi per celebrarlo, nonostante il 65enne prendesse una pensione regolare dall’Inps che gli veniva accreditata su di un libretto postale. Il problema, in base a quanto riferito dall’avvocato, è la difficolta nell’accedere a questo libretto per poter pagare le spese funebri. Così, in accordo con il Comune, le spese saranno momentaneamente a carico di Palazzo Spada, in attesa che si sbrogli la pratica burocratica del libretto. Chissà se ora qualche parente, oltre a presentarsi dal notaio, decida di farsi vivo anche al funerale per rendere l’ultimo saluto all’uomo.

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