Perdita consensi Di Girolamo, l’opposizione: ”Cura interessi particolari e non di Terni. Si dimetta”

A due giorni di distanza dalla pubblicazione, da parte del Sole 24 Ore, delle Governance Poll 2012 (qui l’articolo) in cui il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, è sceso in un anno dal 29esimo al 71esimo posto della classifica perdendo il 6% dei consensi, arriva la dura critica da parte dell’opposizione formata da Udc, Lista Baldassarre e Terni Oltre.

In breve, i tre partiti consigliano al sindaco di dimettersi in quanto il risultato della classifica è il frutto della pessima politica fin qui attuata dalla sua amministrazione che, giorno dopo giorno, ha reso la città di Terni sempre meno rilevante in campo regionale, a favore di Perugia e di altre città umbre. “Noi consigliamo spesso a Di Girolamo di fare una buona politica – riferiscono in una nota i tre partiti di opposizione – a tutelare Terni, a difenderla nei confronti della politica perugino-centrica, ma lui non sembra ascoltare le nostre proposte. Ovviamente, se la città soffre, non può dare sempre la colpa al Governo sostenuto dal suo partito perché la gente poi sorride e non gli crede. Sta di fatto che se Terni scende come prospettive future con i mille problemi irrisolti, lui non può brillare conseguentemente in popolarità e consensi”.

“Lui viceversa – proseguono Udc, Lista Baldassarre e Terni Oltre nella nota – si diletta a fare previsioni pessimistiche sui suoi avversari, se la prende con quella parte della stampa che, non incensandolo, definisce ‘corrotta’, cura gli interessi ‘particolari’, viceversa non si cura delle critiche che stanno da tempo salendo sempre più forti dagli stessi strati del suo vecchio elettorato. Di questo passo, soprattutto se dovesse riuscire a farci perdere anche la Asl, come ormai è probabile, dopo l’Università, dopo Papigno, ecc.., ecc.., finisce per non essere ricandidato neanche dal suo partito che, perdendo Terni, metterebbe in crisi, finalmente, l’intero sistema di potere in Umbria. E’ per questo che, per il bene di tutti, compreso il suo, gli chiediamo di dimettersi!”.

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