Polo chimico Terni, sindacati: ”Siamo di fronte ad un baratro. Ingannati anche dalla politica”

Presidio dei lavoratori, a partire dalle 7 di stamani, davanti ai cancelli del polo chimico ternano dopo il ritiro da parte di Terniresearch dalla trattativa di acquisizione della aree dismesse della Basell (qui l’articolo). Il rifiuto dell’azienda di Nera Montoro, che è parte fondamentale della cordata in trattativa, di continuare ad attendere la risposta della multinazionale americana sulla proposta di acquisto, è stata definita una “doccia gelata” dai segretari provinciali di Filctem-Cgil, Femca-Cisle Uiltec-Uil, che nel corso di una conferenza stampa hanno manifestato le loro preoccupazioni e non risparmiato accuse a tutti i soggetti coinvolti.

“Ci ha dato molto fastidio – hanno detto Sergio Cardinali, Franco Di Lecce e Francesca Rossi – che la risposta da parte della Basell sia stata posticipata di 15 giorni in 15 giorni, soprattutto dopo che l’importo concordato tra le parti era stato definito consono. Nel frattempo è scaduta la mobilità per i lavoratori e ora ci troviamo di fronte a un baratro, perché rischia di crollare l’equilibrio complessivo dell’intero polo, se salta qualcosa salta tutto”.

I sindacalisti hanno ricordato anche le difficoltà di Treofan, Meraklon e Edison, affermando che “c’è ora la necessità di un interlocutore credibile a livello governativo, per capire con i soggetti interessati se c’è ancora la volontà da parte della Basell, ma anche delle altre aziende della cordata, di portare avanti la trattativa. Finora però non siamo riusciti a incontrare un soggetto politico nazionale che abbia potuto incidere sulla situazione. Siamo stati ingannati anche dalla politica”. Per questo le organizzazioni sindacali chiedono “una presa di posizione dura e seria, altrimenti il futuro sarà già segnato”.

Domani , intanto, è prevista una convocazione dei sindacati in Regione, mentre mercoledì quest’ultima dovrebbe convocare le aziende interessate all’acquisizione per capire se c’è la volontà di proseguire nel progetto. In giornata è previsto anche un contatto telefonico tra il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti e il management della Basell per concordare un incontro nei prossimi giorni per discutere degli investimenti e dei progetti della multinazionale americana in Italia.

Stamani si sono recati in visita ai lavoratori impegnati nel presidio i neoeletti del Pd in parlamento Gianluca Rossi e Marina Sereni, insieme all’assessore comunale allo Sviluppo economico Sandro Piermatti. “Bisogna incontrare al più presto – hanno ribadito i sindacalisti – tutti i soggetti della cordata per sapere se la mossa di TerniResearch è stata solo una mossa strategica o se l’azienda ha la reale intenzione di lasciare. Aspettiamo 48 ore, poi eventualmente prenderemo ulteriori iniziative”.

Nel frattempo continua ad aleggiare lo spettro della speculazione edilizia: c’è chi ipotizza che ci sia la volontarietà di qualcuno di far morire l’operazione di rilancio del polo chimico ternano per poter poi ottenere un cambio di destinazione (da industriale a residenziale) di quelle stesse aree. Prima di questa eventuale operazione, si avrebbe un bel giro d’affari anche con la bonifica delle aree: lavori particolarmente costosi che sarebbero a carico della Basell. Lavori che la multinazionale si troverebbe ad appaltare a diverse ditte.

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