Polo universitario di Terni, M5S: ”Puntare su ricerca. Gestione sia affidata a nuova Fondazione”
“La stessa offerta formativa – afferma il M5S di Terni in una nota – va collegata più strettamente agli ambiti in cui si fa ricerca. Non più e non solo un università di prossimità, come il polo ternano è stato fino ad oggi, ma un centro di eccellenza sul fronte della ricerca che sappia sviluppare le potenzialità offerte dal territorio”.
Per quanto riguarda la gestione delle risorse universitarie “attualmente è in mano a un consorzio per lo sviluppo del polo universitario, al cui tavolo siedono Fondazione Carit, Provincia, Comune, Assindustria, Ateneo e altri soggetti; tuttavia è venuto a mancare, fino ad oggi, un suo ruolo da leader: il consorzio non elabora un progetto di sviluppo ma si limita a versare un obolo nelle casse dell’Università di Perugia”. La proposta del M5S è quella di “sostituire il Consorzio con una Fondazione che abbia un’autonomia e un patrimonio e che possa diventare un soggetto indipendente, di cui l’Università di Perugia non sia l’unico interlocutore. La riforma Gelmini prevede infatti anche la possibilità di una federazione di Atenei: il Polo ternano potrebbe rapportarsi quindi anche con altre università, pur mantenendo quello perugino come primo interlocutore, in un rapporto, però, alla pari e non di subordinazione”.
Per quanto riguarda la facoltà di Scienze politiche, la cui sede di Terni, per volere dell’Università di Perugia, dovrebbe essere definitivamente chiusa, il Movimento 5 Stelle valuta invece favorevolmente l’idea lanciata dagli studenti di sfruttare l’ingresso di Economia per la creazione di un Polo delle scienze socio-economiche. “Idea buona e attuabile se l’integrazione tra le due facoltà, oltre che logistica, diventa anche didattica. Un esempio potrebbe essere un corso sull’economia del terzo millennio (decrescita felice? Sviluppo sostenibile?) e su come guidare politicamente il cambio di paradigma. Ovvero, la buona politica che pone vincoli alla buona economia”.