R. e il suicidio in solitudine. Che razza di società è questa?

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Un suicidio di un ragazzo con problemi di droga. Di tragedie come questa sono piene le sezioni “notizie brevi” dei giornali. Relegate in un angolo, ai margini degli altri articoli: dell’intervista al politico o dell’approfondimento sui cani randagi.

Il giornale dedica pochi centimetri del suo spazio, il lettore dedica pochi secondi del suo tempo. E le coscienze, appena sfiorate, rimangono imperturbate. L’orrore, lo sgomento, l’angoscia per la fine di un giovane che nessuno ha provato ad aiutare è perfettamente anestetizzata ed esorcizzata. Basta girare la testa dall’altra parte, esattamente come si fa di fronte ad un gatto spiaccicato in autostrada, e il problema è risolto.

Troppo facile. E disonesto. Come è possibile nessuno si sia accorto di un malessere tanto profondo che cresceva nell’animo di questo ragazzo? Come è possibile nessuno gli abbia teso una mano, che nessuno lo abbia incluso in un gruppo, in un centro sociale, in una comunità di persone?

Un ragazzo in difficoltà completamente abbandonato a se stesso e a suoi sempre più grandi problemi. Ad uccidere R. non è stata la droga ma la solitudine. Il vuoto cosmico che si è creato intorno a lui, l’isolamento totale di un appestato sociale. Escluso all’inizio perché “timido”, escluso poi perché “drogato”, escluso alla fine perché “depresso”.

Gran bella società, gran bella gente quella di Terni, dove l’inclusione spetta solo ai ganzi, a chi riesce a mascherare i problemi e non farli uscire dalle mura della propria abitazione. Bene, bravi, bis.

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  • sara

    mi sono commossa soprattutto sul “vuoto cosmico” … proprio poco banale, ma soprattutto: voi do’ stavate quando sto poretto s’è ammazzato?!?!?

  • Monella

    articolo bellissimo… purtroppo la vita come la durata delle nostre passioni non dipende da noi…

  • Luciano

    Davanti alla morte xcarità, mà la sapete tutta la vita di questo ragazzo???????………….E’ brutto e lo ripeto mà nessuno…..Poi basta……

  • Luciano

    Comunque a prescindere di quello che ho scritto prima……Mà chi stà vicino a queste persone le problematiche in famiglia?….Chi li segue? Io per quando nè sò già il padre è morto impiccato…Perchè????Voi che siete un giornale e vi fà notizia questa cosa….Perchè non andate a scavare cosa succede e cosa scaturisce questo(A prescindere che io le persone che si fanno di tutto e di più non le capisco)..Però tanto sarà sempre così è stato sempre così io sono del 56 i tempi dell’Ambassador del Brillantini e forse era il fatto della rivoluzione i capelloni così ci chiamavano chi portava l’Esckimo (chiedo scusa sè non l’ho scritto bene) mà è stato sempre così muore un cantante famoso x droga….e xcarità tutti con centomila presenze a portare le condoglianze!!!….E muore un piccolo comune mortale ci chiediamo….Perchè?!?!?!….E’ il mondo la società è la merda dove ci fanno vivere è l’imposizzione di come dobbiamo vivere chè fà schifo. E io parlo dà persona chè si è presentato dalle ASSISTENTI SOCIALI x un problema dei figli (ed io non mi drogavo e non l’ho faccio tuttora , mà non ci sono l’istituzioni valide!! Mà chì ti aiuta quando l’assistenti sociali hanno bisogno l’oro di essere assistite! Come mi disse allora l’ispettore dei minori!!!!! Voi che siete un’informazione potete fare qualcosa…..io sono quì sù Fb Lacky vi racconto io qualcosa chè succede trà noi INVISIBILI…..A noi serve solo….Qualcuno che ci ascolta….. cioè un’isola che non c’è……Scusate il mio sfogo….

  • Claudiajunior

    Articolo bello…. se fosse la verità… nn si sputa veleno sulle persone che in realtà gli sono state veramente vicine!!!  chi nn sà… nn dovrebbe parlare… basta così!!!!

    • Anonimo

      L’aspetto della solitudine è emerso parlando con chi lo ha conosciuto. Nessuna volontà di sputare veleno, solo un modo, anche volutamente provocatorio, di far riflettere un po’ su questa disgrazia e su vicende simili che riguardano altre persone. Spiace se chi gli è stato veramente vicino si è sentito chiamato in causa: la riflessione non era certo indirizzata a loro. In più non è purtroppo possibile conoscere tutti gli aspetti di una vicenda. La riflessione parte dalle informazioni che sono state raccolte e che sembrano essere veritiere. Se non lo sono mi scuso per le inesattezze.