Radio Galileo: ”Abbiamo requisiti per poter accedere a fondi pubblici come altre radio e tv”

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Ha fatto rumore la notizia del finanziamento pubblico a Radio Galileo che, per il Corriere della Sera, ha portato nelle casse dell’omonima cooperativa editrice due milioni e 412mila euro. Soldi ricevuti direttamente dallo Stato in qualità di organo di partito del movimento CittAperta, fondato dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, nel 2004, quando era senatore dell’Ulivo.

Su tale vicenda non si è ancora pronunciato il sindaco, mentre è arrivata la replica di Radio Galileo. A parlare a Terni in Rete è Franco Allegretti, il presidente della cooperativa Galileo che edita le omonime radio e tv: “Noi riceviamo contributi dal 2005 o dal 2006, adesso non ricordo con precisione, perché siamo espressione dell’associazione-movimento politico, Terni Città Aperta, che si è presentata anche alle ultime elezioni amministrative. Per poter accedere ai fondi era necessaria anche una rappresentanza parlamentare e, Terni Città Aperta, ce l’aveva perché un membro dell’associazione è Leopoldo Di Girolamo, che, nel 2004, era senatore. Quindi, avevamo tutti i requisiti necessari per poter accedere ai fondi pubblici, come altre radio e tv, in testa Radio Radicale” .

“In questi giorni – continua Allegretti – ci è stato assegnato l’importo relativo al 2010 che è di 395 mila euro e si è trattato di una boccata di ossigeno importantissima perché la situazione è veramente molto grave. I costi di gestione sono altissimi. Abbiamo quattro giornalisti assunti, per obbligo di legge, a tempo pieno e indeterminato in regola con il contratto nazionale di categoria. Per accedere ai fondi dobbiamo essere in regola anche con INPS, Empals e INPGI. Non so cosa accadrà per il 2011 e il 2012, è molto probabile che ci sarà un dimezzamento dei fondi a disposizione. E abbiamo già subito tagli sui rimborsi delle spese per le agenzie di stampa, il telefono e l’energia elettrica”.

Inoltre, l’autore dell’articolo afferma che i due portali Terni in Rete e Perugia in Rete, sono autonomi rispetto alla Cooperativa Galileo, avendo un’altra proprietà ed un altro direttore responsabile. Viene quindi chiarito che “con la cooperativa Galileo esiste una collaborazione frutto di scambi reciproci di servizi: Galileo contribuisce all’informazione e Terni in Rete ricambia con la pubblicità sul sito”.

Qualche incongruenza. Allegretti afferma che il movimento CittAperta fondato da Di Girolamo è lo stesso che si è presentato alle amministrative 2009 unendosi con Progetto Terni e dando vita alla lista civica “Progetto Terni CittAperta” da cui sono stati eletti due consiglieri: David Tallarico e Giorgio Aquilini. Sorge allora un dubbio: se il partito CittAperta esiste dal 2004, che bisogno aveva di presentarsi come lista civica nel 2009? Per lista civica si intende infatti una “lista elettorale presentata alle elezioni amministrative, autonoma rispetto ai partiti tradizionali, con un programma che mira ad affrontare e risolvere problemi locali”. Insomma, un partito non ha bisogno di dar vita ad una lista civica. Fatte le debite proporzioni, è un po’ come se il Pd si presentasse alle elezioni amministrative, non come partito politico ma formando una lista civica.

Nel sito di Progetto Terni CittAperta (http://www.progettoterni.it) non c’è alcun riferimento al fatto che una parte di essa sia stata fondata dal senatore Leopoldo Di Girolamo, e da nessuna parte è indicato che il proprio organo di informazione è Radio Galileo.

Viene inoltre da chiedersi quale sia stata l’attività del movimento politico dal 2004 al 2009. Non c’è infatti modo di trovare notizia di una manifestazione, un convegno, un congresso di tale partito politico che risalga a prima dell’anno in cui hanno avuto luogo le elezioni amministrative. Ed anche nel 2009 tale attività sembra essersi fermata ad una decina di dibattiti televisivi andati in onda su Tele Galileo.

Infine, non si può non notare che lo “scambio di servizi” di cui parla l’articolo di Terni in Rete finisce inevitabilmente per rappresentare qualcosa di rilevante nella linea editoriale: contribuendo all’informazione, Radio Galileo, essendo un organo di partito, fornisce al portale notizie “di parte”. Non c’è nulla di illecito o di disdicevole in questo, se non fosse per l’oscurità che avvolge questi rapporti: nessuno rende nota la propria stretta vicinanza con l’attuale sindaco ed il suo movimento; Radio Galileo nel suo sito omette di essere il braccio mediatico di un partito e Terni in Rete non esplicita, in nessuna sua pagina, il fatto che pubblichi notizie fornite da un organo di partito.

Sono proprio le tante omissioni, comprese quelle nelle biografie e curriculum del sindaco in cui mai si accenna a CittAperta, che fanno sorgere non pochi dubbi su questo consistente finanziamento operato con i soldi dei cittadini italiani.

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