Rete Antifascista e Anpi Terni: ”Aggressioni fasciste, le istituzioni reagiscano”

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Con un comunicato congiunto la Rete Antifascista Ternana e l’Anpi di Terni “esprimono unitariamente la necessità di rilanciare la mobilitazione antifascista nel territorio, dove da tempo si manifestano con crescente aggressività i segni di una deriva neorazzista, xenofoba e sessista, che chiamano direttamente in causa le istituzioni locali e la cittadinanza tutta”.

Il comunicato ricorda gli ultimi episodi: “La comparsa di minacce, svastiche e celtiche sui muri della città, il deturpamento della targa alla memoria di Luigi Trastulli (che si somma alle offese perpetrate nel recente passato alla memoria dei partigiani Filipponi e Cimarelli)la bomba carta di chiara matrice fascista esplosa nella notte del 17 giugno 2011 che svegliò l’intero quartiere lasciando tracce evidenti sull’asfalto e la lettera di minaccia inviata al Centro Sociale Germinal Cimarelli, rivendicata da deliranti sigle fasciste, sono azioni che non possono e non devono assolutamente essere sottovalutate, al pari della provocazione del corteo promosso da Forza Nuova a Perugia il 31 marzo, che qualche benpensante considera una manifestazione della “libertà di pensiero” ma che in realtà contrastano con le leggi vigenti e la natura antifascista della nostra costituzione”.

Per la Rete Antifascista e l’Anpi “non è più tollerabile che a Terni e in Umbria le organizzazioni neofasciste e razziste facciano dell’odio e dell’intolleranza una pratica politica, come non è più tollerabile che dietro un discorso culturale si stia risdoganando un’ideologia mortale ed incompatibile con la democrazia. E’ ora che le istituzioni locali smettano di sottovalutare il pericolo sociale di queste associazioni che promuovono l’odio razziale e in genere ogni forma di esclusione sociale, essendo tutte queste pratiche opposte ai valori fondamentali dell’uguaglianza, della libertà e della tolleranza sanciti dalla nostra Costituzione. Chiediamo pertanto – continua il comunicato – che sia negata loro, con una presa di posizione dei consigli comunali, la possibilità di accedere a spazi pubblici o sedi istituzionali, come già deliberato dal Consiglio Regionale nel Settembre del 2011; un atto dovuto verso la nostra memoria e verso noi stessi, che deve accompagnarsi all’apertura di un dibattito pubblico che coinvolga tutte le realtà cittadine – associazioni, partiti, movimenti e liberi cittadini – che si riconoscono nella Resistenza, nell’Antifascismo e nella Libertà”.

Per Rete Antifascista e Anpi “la tutela della Costituzione, delle istituzioni e degli spazi pubblici è il primo passo per il ripristino, nel territorio come nel sentire comune della nostra città, di una presenza radicata e diffusa dei valori democratici, inseparabili dalla pratica della solidarietà, del mutualismo, del riconoscimento reciproco; oggi più che mai difendere la democrazia significa tornare a farla vivere tra la popolazione”.

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