Riordino province, il Pd di Terni: ”Foligno, Spoleto e Valnerina con Terni”

Ieri il Pd di Terni è tornato ad occuparsi del riordino delle province umbre. L’assemblea provinciale ha approvato un documento con il quale chiede un riassetto territoriale che dia vita a “due province uniformi ed equilibrate secondo i principi di continuità e vicinanza territoriale, storica e sociale. Il Pd regionale si faccia carico di una discussione che veda coinvolti tutti i territori, mettendo al centro la sostenibilità di un’architettura istituzionale regionale funzionale e inclusiva e legata ad un progetto condiviso nella sua unitarietà”.

Il Pd ternano si limita così ad accennare flebilmente a quello che, ad oggi, è invece il nodo principale: la condivisione da parte dei territori interessati, il loro assenso a passare da una provincia all’altra, da Perugia a Terni. Gli esponenti del partito sostengono infatti che l’attuale provincia di Terni dovrebbe essere ampliata con i territori di Foligno, Spoleto e i Comuni della Valnerina. Sembrano quindi far orecchie da mercante, facendo finta di ignorare le dichiarazioni rilasciate dai sindaci che rappresentano quei territori. Già a fine luglio il sindaco di Spoleto, Daniele Benedetti, aveva fatto sapere di voler rimanere in provincia di Perugia precisando che “non ci sono possibilità di un accorpamento con Terni” (qui l’articolo). Le sue posizioni si erano poi vagamente ammorbidite lasciando aperto uno striminzito spiraglio. Un deciso “no” era arrivato ad inizio agosto anche da 7 sindaci della Valnerina. In un comunicato congiunto, i primi cittadini della Valnerina, avevano bocciato con nettezza l’ipotesi di passare da Perugia a Terni (qui l’articolo). Infine il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, aveva da subito assunto una posizione attendista, essendo probabilmente pronto a dare il suo assenso a passare con Terni solo in cambio del mantenimento della sede Asl (comportando il taglio di quella ternana).

Anche se formalmente a decidere i nuovi confini sarà il Consiglio per le Autonomie Locali (Cal) che dovranno poi essere ratificati dalla Regione, sembra davvero improbabile calare dall’alto una nuova cartina geografica senza coinvolgere cittadini e istituzioni direttamente interessati. Anche diversi esponenti del Pd, e lo stesso segretario regionale Lamberto Bottini, avevano già fatto sapere di ritenere indispensabile il voto dei Consigli comunali coinvolti dal riordino. Quello del Pd ternano sembra quindi un documento destinato a non incidere in modo particolare. Più importante sarà la prima vera riunione del Cal prevista questa settimana da cui si cominceranno a delineare le reali prospettive per un riordino che salvi la provincia di Terni.

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