Riqualificazione di piazza Tacito. L’assessore Ricci: ”Referendum per scegliere il progetto”

Da tempo, tra gli uffici di Palazzo Spada, circola un progetto per la riqualificazione di piazza Tacito firmato dall’attuale direttore generale Aldo Tarquini che ad oggi non è stato ancora attuato. Il motivo, evidentemente, potrebbe essere che questa soluzione non convinca molto l’amministrazione comunale.

Nel dettaglio, il progetto prevede l’eliminazione del parcheggio a spina di pesce, quindi l’eliminazione di 20 posti auto gratuiti al cui posto verrebbero posizionate due pensiline di vetro per la sosta degli autobus, la rivisitazione della viabilità, lo spostamento della rivendita di libri e la sistemazione dell’area pedonale.

Ora a rilanciare ci pensa l’assessore ai lavori pubblici Silvano Ricci. La sua idea, che verrà presentata nelle prossime settimane, è quella di effettuare un referendum popolare sul progetto di riqualificazione di piazza Tacito. Al momento ci sono quattro alternative all’unico progetto presente in Comune che sono state commissionate all’architetto Roberto Meloni.

“Una volta pronte le soluzioni – come spiega l’assessore Ricci al Giornale dell’Umbria” – le sottoporremo ai cittadini. L’idea è quella di realizzare un gazebo in piazza della Repubblica nel quale si potranno visionare i progetti, esprimere giudizi e proporre anche suggerimenti. Saranno i ternani a scegliere i progetti migliori”. Per la riqualificazione di piazza Tacito sono stati messi a disposizione dalla Regione, attraverso il Puc2, circa 700 mila euro.

Ovviamente, oltre la questione relativa al rifacimento della piazza, c’è la ristrutturazione della fontana, che da un bel pò di tempo giace in una situazione di completo degrado. Infatti, ci sono da restaurare sia i mosaici del Cagli, sia il pennone d’acciaio al centro della strutture, che nel dicembre scorso ha perso un pezzo a causa del forte vento. In merito alla fontana, il Comune ha messo a disposizione 400 mila euro, ma il tutto è ancora in alto mare.

Il problema secondo Ricci, è da attribuirsi alla fondazione Carit, la stessa con cui l’assessore si è scontrato in merito al teatro Verdi: “Stiamo aspettando anche il contributo della fondazione Carit che aveva promesso un aiuto”. Infine, nel discorso relativo alla fontana, potrebbe subentrare anche la Corte dei conti a cui la Federazione dei Verdi ha presentato un esposto sulla rottura del pennone, con l’auspicio di trovare “sia chi aveva la responsabilità, sia chi doveva tutelare la monumentale fontana che è patrimonio storico e culturale della città”.

Stampa