Sangemini, Riommi: ”C’è interesse di altri gruppi, prorogare concordato. Fallimento sarebbe devastante”

“Sto aspettando comunicazioni da Terni sul fatto che la proprietà della Sangemini abbia presentato istanza per far slittare i termini di pronunciamento, la cui scadenza è prevista per domani, del tribunale fallimentare sulla crisi di quel gruppo, dopo il passo indietro di una grande azienda nazionale (Norda) dalla trattativa per l’acquisto dello storico marchio umbro”: è quanto ha dichiarato questa mattina in Consiglio regionale l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi.

L’obbiettivo ora è insommare ottenere più tempo: tra 24 ore scadono i termini del concordato preventivo e, senza un piano di rientro dal debito e di rilancio industriale, il rischio fallimento è purtroppo concreto.

Per Riommi, uno slittamento dei termini per il pronunciamento del tribunale (“sulla cui corretta interpretazione – ha detto l’assessore – in queste ore è in corso un lavoro istituzionale”) sulle sorti della Sangemini potrebbe consentire non soltanto di valutare la possibilità di garantire tramite le banche un futuro allo stabilimento, ma anche di “valutare le proposte di altri importanti gruppi che stanno appalesando in queste ore il proprio interessamento” al gruppo umbro delle acque minerali. Un gruppo – ha ricordato Riommi – che attualmente, tra addetti e indotto, dà lavoro a oltre 500 persone: “Il suo fallimento avrebbe effetti economici e sociali devastanti e va quindi assolutamente evitato”.

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