Sindaco di Terni e direttore Asl visitano casa di riposo in cui gli anziani hanno subito violenze

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Villa LuisaDa parte del mondo politico arriva una raffica di commenti e dichiarazioni indignate sulla tremenda vicenda della casa di riposo in cui gli anziani avrebbero subito violenze, maltrattamenti e soprusi da parte degli stessi operatori che dovevano assisterli. Oggi pomeriggio il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo e l’assessore alle Politiche Sociali Stefano Bucari, insieme al direttore generale della Asl2 Sandro Fratini, hanno fatto visita alla struttura in questione: Villa Maria Luisa.

Gli amministratori hanno spiegato: “Abbiamo voluto portare la nostra solidarietà agli anziani ricoverati in questa casa di riposo privata e alle loro famiglie. E’ importante far sentire la vicinanza della comunità ternana a persone che si trovano in una fase delicata della loro esistenza e che pertanto necessitano di una attenzione e di un sostegno che è ben lontano da quanto si evince dalle sconvolgenti immagini frutto dell’attività dell’autorità giudiziaria. Fatto grave ed inaccettabile e che non rientra nella tradizione di Terni, imperniata sulla qualità e sulla umanità, nei servizi socio-sanitari, ed in particolare di quelli per gli anziani”.

Il sindaco e l’assessore hanno proseguito: “Nell’assistenza alle persone anziane va ricordata l’esperienza del professor Pietro Valdina che negli anni 70’ ha dato luogo a un moderno modello di assistenza geriatrica, in particolare quella domiciliare, che è stata poi ripresa dalla legge di riforma sanitaria. Un’attività che ha visto la solidarietà, la partecipazione di tutta la città e la crescita culturale e professionale di tanti soggetti che con grande passione, onestà e capacità hanno, insieme alle istituzioni dato vita a progetti avanzati, di rilevanza nazionale, incentrati su elevati strandard, che ancora oggi pongono la nostra città ai vertici delle classifiche nazionali. E’ a quei modelli che l’assistenza alle persone in età avanzata e non autosufficienti deve ispirarsi. Da parte nostra, metteremo in campo, insieme alla Asl, tutte quelle iniziative e quegli strumenti affinché fatti come quelli evidenziati in queste ore dall’autorità giudiziaria non vadano assolutamente a ripetersi”.

Cantone. Anche il segretario generale Spi-Cgil, Carla Cantone, ha commentato l’episodio: “Bisogna chiudere tutte le case di riposo lager dove gli anziani vengono maltrattati e torturati. Le istituzioni non possono permettere che nel proprio territorio esistano strutture che abusano di chi è fragile e indifeso ed è per questo che ci rivolgiamo a loro perché facciano più controlli”

“Basta ipocrisie – continua Cantone, in una nota – perché non stiamo parlando di casi isolati ma è del tutto evidente che c’è un problema su come gli anziani vengono trattati nelle strutture per la terza età, soprattutto in quelle private come quella di Terni”. Secondo la segretaria “vanno accertate le responsabilità su quanto accaduto per colpire chiunque abbia abusato degli anziani siano essi amministratori o lavoratori. Sarebbe anche ora – conclude – che le associazioni che rappresentano queste case di riposo si assumessero la responsabilità di operare verifiche e controlli per mettere fine a quella che ormai è diventata una vera e propria vergogna nazionale”.

Stufara. Il capogruppo di Rifondazione comunista in consiglio regionale, Damiano Stufara, ha auspicato che la Regione Umbria e le Asl potenzino i servizi di controllo su questo tipo di strutture. Stufara ha poi annunciato la presentazione di una interrogazione volta a chiarire i rapporti tra la Regione e la struttura in questione, e come l’amministrazione regionale intenda “tutelarsi rispetto ai gestori ed erogare la necessaria assistenza agli ospiti della struttura”. Definendo la situazione portata alla luce dell’indagine della guardia di finanza “di inaudita gravità”, Stufara parla di “colpevole assenza di controlli sulla struttura, circostanza questa – ribadisce il capogruppo Prc – ancor più grave se si considera il fatto che era convenzionata con il servizio sanitario regionale, cui compete la sorveglianza sui servizi erogati da terzi per suo conto”. Per Stufara “l’elevato livello di qualità che tradizionalmente caratterizza il sistema di assistenza sanitaria della nostra regione, che ha il suo cardine nella centralità dell’offerta pubblica di servizi, non è assolutamente compatibile con le brutalità denunciate dalle indagini”.

Tomassoni. L’assessore alla Sanità della Regione Umbria, Franco Tomassoni, esprime “apprezzamento” per il lavoro svolto dalle fiamme gialle ed auspica “che la magistratura faccia pienamente luce sulla vicenda a tutela delle persone coinvolte e di tutta la comunità umbra”. In un comunicato della Regione, Tomassoni rinnova “la ferma volontà della Regione Umbria di intensificare sempre di più l’attività di vigilanza e controllo delle strutture convenzionate” e ricorda che “proprio in questa direzione vanno sia il protocollo d’intesa, già operativo e in corso di aggiornamento, tra Regione Umbria e Comando regionale della guardia di finanza, sia quello sottoscritto di recente con i carabinieri del Nas. Scopo di entrambi i documenti – sottolinea l’assessore – è quello di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei controlli e delle attività di vigilanza volte a garantire il diritto alla salute dei cittadini. Gli accordi consentiranno alla Regione Umbria e alle forze dell’Ordine di migliorare la gestione ed il controllo delle attività nel campo della salute anche attraverso una politica concordata degli interventi preventivi sul territorio regionale e un’analisi delle criticità”.

Nevi. Per il capogruppo Pdl in Regione, Raffaele Nevi, la vicenda della casa di riposo di Terni “è inquietante e pone un problema serio sui controlli della Regione sulle strutture convenzionate che deve essere approfondito nella sede del consiglio regionale. A tal proposito proporrò che si convochi in commissione un’audizione urgente delle strutture della Regione e della Asl per capire come mai possa essere successa una cosa di questo tipo, che pone l’intera regione alla ribalta nazionale. Su questo tema – prosegue Nevi, in una nota – occorre capire bene in che modo il legislatore regionale può spingere il sistema verso un innalzamento della qualità dell’assistenza evitando che approcci burocratici ed esclusivamente formalistici pongano sullo stesso piano chi ha strutture di qualità e chi invece ha strutture di scarsissima qualità con operatori poco qualificati a svolgere questo delicato compito in cui serve grande sensibilità e umanità”.

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  • Patrizia Calvani

    Nessuno di questi signori ha accennato al fatto che la regione ha tolto anni fa i contributi per l’assistenza a domicilio(assegni di cura ) … di fatto promuovendo il ricorso selvaggio alle case di riposo quando molto si potrebbe fare per assistere a domicilio queste persone …
    Come avrete notato anche l’opposizione è totalmente connivente ….