Sindaco precisa sue accuse a giornalisti: ”Non è giudizio etico ma invito a non fare pettegolezzi”

Dopo aver definito la stampa locale “distorta e corrotta” (qui l’articolo), il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo ha scritto una nota per precisare il suo pensiero nei confronti dei giornalisti locali cercando di smussare le proprie posizioni. Nonostante gli intenti, il primo cittadino questa volta parla di “pettegolezzi”: sappiamo bene quanto i politici abbiano recentemente abusato di questa parola per cercare di sminuire alcune notizie a loro sgradite e denigrare chi ha il compito di riportarle. D’altra parte i politici che di volta in volta si improvvisano guru della comunicazione per dispensare critiche ai giornalisti, possono contare su un format collaudato: l’impianto accusatorio è sempre lo stesso e ruota intorno al concetto di fare gossip invece di giornalismo occupandosi di pettegolezzi invece che di fatti importanti.

Questa la nota del sindaco:

“A fronte di una polemica che monta e di alcune prese di posizione politiche strumentali, ribadisco che non ho mai inteso dar luogo a valutazioni sulla moralità dei giornalisti ternani, dei quali ho il massimo rispetto e con i quali intrattengo rapporti quotidiani basati sulla reciproca trasparenza, correttezza, cordialità e disponibilità. Ho inteso, bensì, esprimere una critica su un modo di fare informazione che ritengo sia, in alcune circostanze, troppo schiacciato sul pettegolezzo politico.

Ritengo che l’operato di tutti noi sia oggetto di critica e giudizio, quindi anche quello dei giornalisti che operano su Terni. Sono convinto che sia legittimo da parte mia sostenere, argomentando, che c’è una informazione troppo schiacciata su un modo di far politica sbagliato, quello del dire a mezza bocca, del soffermarsi su aspetti del tutto marginali rispetto ai temi centrali della città e quindi della politica. Andare dietro al pettegolezzo, vuol dire, inevitabilmente, amplificarlo, assumerlo a quasi notizia, equipararlo a questioni dirimenti per il futuro della nostra comunità. Chiedere anche agli operatori dell’informazione di guardare, nel massimo rispetto della loro autonomia professionale, ai temi essenziali, cruciali, è semplicemente dettato dalla volontà di chiamare tutte le forze economiche, politiche, intellettuali e culturali di Terni a una crescita collettiva di questa città.

Terni è una grande realtà industriale, immersa negli scenari europei e mondiali, con tutte le difficoltà che questo ne deriva. Se, invece, perdiamo tempo, energie, per andare dietro alle piccolissime questioni legate a personalismi e alle beghe della peggior politica, rischiamo di perdere contatto con la realtà, con la città che oltretutto è fatta di tanti problemi ma anche di tante cose che funzionano ed anche bene.

So bene che deve essere innanzitutto la politica a fare il salto di qualità e a recuperare, in tutte le sue espressioni, il contatto con la realtà, ma non si può non dire che a volte la politica di basso livello non si trova da sola su questo versante. Chiedere con i mezzi di informazione un rapporto sempre improntato sui contenuti, non vuol dire assolutamente mettere in discussione il diritto all’informazione e alla critica dei giornalisti, che anzi sono elementi essenziali della vita democratica, chiaramente anche di Terni, chiedo solo da parte di tutti uno scatto in avanti, in particolare da chi ha grandi potenzialità e capacità intellettuali e professionali. Sono sicuro che gli operatori dell’informazione di questa città sapranno intensificare il loro impegno su questo versante, mossi anche dalla dedizione alla professione e all’attenzione che nutrono nei confronti della comunità ternana”.

Stampa