Terni, 4 milioni di euro a Radio Galileo organo di Cittaperta (Di Girolamo): interrogazione parlamentare

I soldi pubblici percepiti da Radio Galileo in qualità di organo di informazione di Cittaperta (movimento politico fondato da Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni) finiscono al centro di un’interrogazione parlamentare. A presentarla è stato il gruppo del Movimento 5 Stelle, con il senatore Stefano Lucidi primo firmatario. E’ stata depositata lo scorso 23 aprile.

Nell’atto parlamentare viene ripreso l’articolo di Terni Oggi del 25 maggio 2012, sono ripercorsi i fatti di cronaca (qui l’articolo e tutti i link relativi alla vicenda) e tra le altre cose è scritto: “Nelle casse dell’omonima cooperativa che edita Radio Galileo e l’emittente televisiva locale Tele Galileo, che presta la propria testata ai portali ‘terninrete’ e ‘perugiainrete’, nel solo periodo che va dal 2004 al 2009 sarebbero entrati ben 2.412.000 euro e, presumibilmente, altri 1.600.000 euro circa fino al 2013, per un totale di oltre 4.000.000 euro”. Per quanto riguarda la testata “prestata”, erano già stati chiariti quali fossero i rapporti tra i vari organi di informazione (qui l’articolo).

Nell’interrogazione parlamentare vengono incollate diverse frasi del nostro articolo con cui mettevamo in evidenza anomalie, ad esempio: “Nel portale del Comune di Terni, nella pagina dedicata al profilo dell’attuale sindaco Leopoldo Di Girolamo, non vi è alcun riferimento a ‘cittAperta’; nel sito internet della radio ternana non vi è il minimo riferimento a ‘cittAperta’, di cui dovrebbe però essere espressione e voce mediatica. Nemmeno nei due portali legati a Radio Galileo compare alcun riferimento alla connessione con il movimento”.

Infine i senatori del M5S firmatari dell’interrogazione chiedono di sapere: “Se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti; quale sia l’ammontare dei finanziamenti pubblici ex lege n. 250 del 1990 ricevuti nel corso degli anni da Radio Galileo; quali iniziative di competenza intenda assumere affinché si verifichi se effettivamente Radio Galileo abbia avuto, e mantenga ad oggi, tutti i requisiti necessari per accedere ai finanziamenti previsti dalla legge n. 250; se non ritenga necessario adottare tutte le opportune iniziative al fine di procedere ad accurati controlli con specifica analisi dei costi sostenuti per le attività e le iniziative concretamente promosse dal movimento Terni cittAperta non solo negli anni 2004-2009, ma anche in quelli successivi”.

Sembra inoltre che l’interrogazione parlamentare non sia l’unico problema per Di Girolamo e Radio Galileo: oggi il consigliere comunale Enrico Melasecche ha infatti dichiarato che sui contributi pubblici (4 milioni di euro secondo M5S) percepiti dall’emittente ternana sono in corso indagini della Corte dei conti.

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