Terni, aggressione omofoba alla trans è solo una bugia: picchiata dal fidanzato per gelosia. Denunciati per simulazione

Aveva spiegato di essere stata aggredita da tre giovanissimi stranieri omofobi che avevano anche tantato di taglierle le vene. Il racconto drammatico di una giovane transessuale ternana aveva suscitato lo sdegno dei cittadini, la condanna da parte delle istituzioni e del sindaco. Ora, grazie alle indagini della polizia, si scopre invece che non c’è stata alcuna aggressione omofoba: a picchiare la 22enne è stato il fidanzato dopo una lite per gelosia, poi per giustificare le ferite, hanno inventato quella bugia. La digos li ha denunciati per simulazione di reato.

La trans aveva raccontato di essere stata seguita, colpita alle spalle e picchiata brutalmente dagli albanesi che avevano anche cercato di tagliarle le vene con una lametta. Dalle indagini della digos della questura di Terni, diretta dal commissario capo Marco Colurci, è però emerso che si trattava soltanto di una messa in scena architettata dalla trans. La polizia ha infatti appurato che l’aggressione era stata effettivamente subita dalla giovane, ma che a compierla era stato il compagno dopo un incontro in una camera d’albergo e una lite per motivi di gelosia. Non potendo nascondere agli ignari genitori i segni dell’aggressione, era stata inventata la storia della finta aggressione per motivi omofobici.

Di fronte agli elementi raccolti dagli investigatori, i due giovani hanno ammesso di aver raccontato una bugia e sono stati denunciati. A beccarsi una denuncia anche la titolare dell’albergo dove è avvenuto il litigio che, secondo gli investigatori, ha taciuto pur sapendo quanto realmente accaduto.

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