Terni, al via la 18esima stagione Araba Fenice: domenica Mihajlo Zurkovic

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mihajlo-zurkovic-araba-fenice-terniE’ pronta a partire la 18esima edizione della stagione concertistica dell’Araba Fenice.  Un’edizione definita dalle “dita d’oro”, per i numerosi pianisti talentuosi che saranno ospitati dall’associazione ternana. Saranno 14 gli appuntamenti a partire da questo fine settimana e si protrarranno fino al 22 di marzo del prossimo anno.

Sarà una stagione in cui l’Araba Fenice racconterà al pubblico una lunga favola che rappresenta in tutto per tutto la “magia” che la musica crea quando viene eseguita dal vivo, riprendendo una frase di Carl Jung il quale diceva che “spesso le favole fanno meglio agli adulti che ai bambini”. Ad aprire le danze, domenica 9 novembre alle 17,30 presso l’Auditorium Gazzoli di Terni, sarà il pianista serbo Mihajlo Zurkovic che eseguirà l’opening concert della 18esima stagione. Un recital pianistico dove la grande bellezza della musica romantica, si snoderà attraverso opere scritte dai quei due geni impetuosi che rispondono ai nomi di Frederic Chopin e Franz Liszt.

Mihajlo Zurkovic ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali: primo al concorso internazionale “Petar Konjovic” di Belgrado, così come all’European Piano Competition di Moncalieri e al Forum Internazionale di Kiev – Ucraina. Inoltre, ha vinto il terzo premio al concorso internazionale “Frederic Chopin”, ed è stato finalista del Dinu Lipatti Competition di Bucarest. Hanno scritto di lui: “Zurkovic ha capacità pianistiche a dir poco strabilianti. Il suo è da considerare in tutto e per tutto un talento superiore, incondizionato, capace di un’espressività e di una chiarezza del suono da essere equiparato, senza tema di esagerazione alcuna, a quello dei più grandi nomi del pianismo mondiale”.

La prima parte del concerto sarà dedicata completamente al “grande Polacco” con la quarta Ballata n. 4 op. 52, un’opera dalla sontuosità armonica, piena di raffinatezza di scrittura stilistica che sfiora la rarità. Essa è uno straordinario capolavoro, forse la più esaltante, intensa e potentemente sublime di tutte le composizioni di Chopin. Di seguito il Notturno n. 2 op. 55 e poi l’Andante spianato e Grande Polacca brillante op. 22, dove l’Andante spianato si sviluppa con un estremo liricismo, quasi da Notturno, dove si sen

Il serbo Zurkovic, ma ungherese d’adozione come Listz, proseguirà con due splendide Rapsodie Ungheresi, la n. 13 in la minore, una delle più note ed eseguite della serie. Distinta in due parti, quelle tradizionali della czárdas: “dolce”, di carattere malinconico e sognante in avvio e poi “vivace”, in antitesi dove il movimento si scatena in virtuosismi di carattere violinistico. E poi la Rapsodia n. 15 (Marcia Rákóczy) ispirata a Liszt, dalla figura leggendaria di Ferenc Rákóczy II, l’eroe nazionale della lotta d’indipendenza dell’Ungheria contro l’Austria. Il brano inizia con un crescendo di marcia marcatissimo che poi si stempera in un trio che è in netto contrasto per le sue sonorità chiare e limpide. Una drammatica cadenza sfocia in una ripresa e alla fine una coda che martella con impeto la vittoria conclusiva. “Un ringraziamento – dichiarano gli organizzatori – va alla Fondazione Carit per aver reso possibile questo concerto”.te molto dell’amore che Chopin aveva per l’opera italiana, soprattutto per Bellini. La Grande Polacca è appunto “brillante”, virtuosistica e a tratti salottiera, come può notarsi nell’episodio iniziale. Nella seconda parte del concerto verranno eseguite le opere dell’“impetuoso Ungherese”. Prima la Consolations 1, 2 e 3, dove l’ultima, ossia la 3, è molto vicina a un Notturno chopiniano e, probabilmente, Franz Liszt la scrisse proprio per onorare la memoria dell’amico Frederic morto l’anno prima di questa composizione datata 1850.

Anteprima di prestigio, invece, sarà quella che si svolgerà sabato 8 novembre nella sala dedicata a “Paolo Candelori” sede della Fondazione Carit alle ore 17,30. La Fondazione Carit e l’associazione Araba Fenice ospitano il pianista serbo Mihajlo Zurkovic, che sarà presente per raccontare e raccontarsi al pubblico ternano attraverso la sua esperienza artistico-formativa musicale nella sua ex-Jugoslavia. Zurkovic ha vissuto da studente gli anni in cui la sua Patria fu infiammata dalla tragica e drammatica guerra dei Balcani. Araba Fenice e Fondazione Carit, insieme come l’anno scorso con il celebre pianista Ramin Bahrami, ripropongono questa iniziativa, “le cui basi si fondano proprio sul desiderio di conoscenza, sullo scambio culturale fra musicisti di altre nazioni che possono portare un valore in più da aggiungere al nostro bagaglio di vita”. Un incontro con l’artista che avvicini il pubblico a conoscere meglio un pianista, non soltanto visto come un bravo esecutore, ma soprattutto come uomo, con il suo pensiero, la sua cultura e la sua esperienza accresciuta dal muoversi nel mondo grazie alla musica.

All’incontro di sabato 8 novembre, oltre alla presenza del presidente della Fondazione Carit, Mario Fornaci, e al presidente dell’associazione Araba Fenice, Bruno Galigani, sarà presente in rappresentanza della città di Terni l’assessore alla Cultura Giorgio Armillei. L’intervista al maestro Zurkovic sarà curata da Pasquale De Zio dell’Araba Fenice, mentre la traduzione delle varie domande sarà curata dalla professoressa Francesca Olivieri.

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