Terni, annunciata chiusura di 6 uffici postali, sindacati: ”Duro colpo per pensionati”

3

insegna-ufficio-poste-italianePoste Italiane ha annunciato la chiusura di 6 sportelli nella provincia di Terni e 9 in quella di Perugia. Per quanto riguarda Terni, saranno chiusi i seguenti uffici postali: Collestatte (Terni), Porchiano (Amelia), Schifanoia e Capitone (Narni), Sugano (Orvieto) e Melezzole (Montecchio).

I sindacati di categoria, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil regionali ritengono che queste chiusure, insieme al ridimensionamento dell’orario per altri 18 uffici, rappresentino “un duro colpo per le pensionate e i pensionati dell’Umbria” e si dicono “preoccupati da una parte per gli evidenti riflessi occupazionali che questa operazione comporterà e dall’altra per l’impoverimento dei servizi offerti da Poste, punto di riferimento per migliaia di cittadine e cittadini anziani dell’Umbria”.

“Questa scelta – affermano i sindacati umbri dei pensionati – non solo comporterà l’impossibilità per migliaia di persone di riscuotere presso l’ufficio postale della propria zona l’assegno pensionistico, atto che rappresenta tra l’altro per molti anche un momento significativo di socialità e incontro, ma creerà ulteriori disagi ai tanti che negli ultimi anni sono stati costretti ad aprire libretti postali o conti correnti presso le poste, per effetto della scelta del governo Monti sulla riscossione delle pensioni sopra i mille euro. Poste Italiane hanno tratto enormi benefici da questo rapporto fiduciario creato con i pensionati e ora chiudendo decine di sportelli costringono i loro clienti ad enormi disagi e difficoltà”.

“È evidente – insistono ancora i sindacati dei pensionati umbri – che questa scelta di Poste costituirà un’ulteriore spinta allo spopolamento di zone già marginali e penalizzate. Per questo è fondamentale che i Comuni, soprattutto quelli direttamente coinvolti, insieme all’Anci e alla Regione, diano vita ad una reazione immediata rispetto alla scelta di Poste Italiane. Anche i parlamentari umbri – concludono Spi, Fnp e Uilp – devono svolgere un ruolo deciso, chiamando all’azione il governo nazionale, a difesa dei servizi ai cittadini. Come sindacato siamo pronti alla mobilitazione per scongiurare l’impoverimento dei nostri territori”.

CONDIVIDI
  • bonanza

    E’ l’Italia che tutti desiderano Quella della mentalita’ dei banchieri.Tutto e’ sottoesso al profitto di pochi.E se va a discapito di molti, ma chi se ne frega.
    E’ il dio denaro che conta non le persone.I pensionati che vivono in paesi dislocati? Affari loro,anzi meglio; cosi’ aprono un conto in banca per farsi accreditare la pensione.
    QUANDO SENTO QUESTE COSE DIVENTO SEMPRE PIU’ COMUNISTA

    • operaio

      I tagli della spesa pubblica ultimamente quale governo l ha fatta?…se te basta così poco per diventare comunista quando senti parlare di indulto o depenalizzazione delle pene fino a 5 anni che diventi….ahah! Non sono ne di destra o sinistra tanto so tutti LADRI!!!!

      • bonanza

        Quanto sei superficiale.L poste Italiane oramai sono quotate in borsa ed il misisero dell’economia e’ in mano alla bce e non al governo.Il quaranta per cento dei detenuti e’ in galera in attesa di giudizio.Sai che se ti accusano sul penale ti tocca andare in galera in attesa che si faccia il pocesso?Leggi del fascismo per togliersi di mezzo i nemici politici