Terni, arriva la prima cena per single, intervista agli organizzatori

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tentaclesoflove-teamArriva a Terni la prima cena per single tra i 30 e i 50 anni di età: si terrà il prossimo primo aprile nei locali del Fat (il bar del complesso museale Caos). Per la Conca è una novità ma in altre città questa tipologia di eventi, definiti Round Robin, sono popolari da tempo. Tutte le informazioni si trovano sul sito dedicato all’evento: http://promo.tentaclesoflove.com

Per saperne di più abbiamo fatto qualche domanda agli organizzatori Marco, Matteo e Claudia.

Ciao Ragazzi, innanzitutto chi siete e cosa fate?

Marco: Ciao, siamo 3 ragazzi, “occupiamo impropriamente” la fascia di età tra i 30 e i 40 anni.

Impropriamente perché ci riteniamo un po’ fuori dagli schemi della società attuale, siamo due ragazzi e una ragazza, siamo tutti e 3 single, ma non abbiamo creato questi eventi “per noi”, bensì per vedere se le cose cambiano – tra le persone – mettendo in campo qualcosa di nuovo.

Ognuno di noi ha delle peculiarità, il nostro passato e presente professionale ci permette di inserire in questa nuova esperienza le nostre capacità: comunicazione e marketing, PR, organizzazione e logistica.

Io sono il più giovane, ho 32 anni, mi occupo di Comunicazione e Marketing On-line, essendo nato tendenzialmente “brutto” ho sempre affidato al mio spirito goliardico il primo impatto, poi c’è Matteo che è la “via di mezzo”, 35 anni, essendo nato tendenzialmente “bello” ha imparato anche a saper far ridere le persone, poi c’è Claudia, alle porte dei 40, che non è “tendenzialmente” è proprio una persona eccezionale sotto ogni punto di vista.

Noi 3 siamo i tentacoli dell’amore i fondatori delle cene RoundRobin.

Da quanto organizzate eventi per single?

Claudia: noi abbiamo iniziato da poco, Marco ha avuto una esperienza “strana” nel 2011, strana perché senza alcun progetto, nessuna base, è riuscito a portare quasi 60 persone in una sala e farle conoscere.

Noi (come gruppo) siamo partiti circa 6 mesi fa, con un progetto più strutturato, con la scelta di una location e la volontà di partire dalla nostra comune città natia, Terni.

Il primo evento è stato splendido, le persone erano elettrizzate però hanno tirato fuori il meglio.

Come e perché avete iniziato? E dove li avete organizzati?

Marco: fondamentalmente ci siamo resi conto che dal punto di vista sociale c’è qualcosa che non va, quello che doveva essere un mezzo per connettere persone in realtà le ha divise.

La rete, i social network, hanno dato la possibilità di creare nuovi ponti, conoscere più persone, nel contempo – anche solo osservando la situazione seduti a un bar – vedi quanti individui siano “soli gli uni davanti agli altri”.

Noi non abbiamo l’arroganza di dire che siamo migliori, ci siamo solo alzati per primi a dire “Qui c’è bisogno di darci una smossa.”

Non possiamo nemmeno dire che questo tipo di eventi è nuovo perché in paesi come l’America già avviene da anni, con eventi ad ogni ora del giorno e della notte, persone che arrivano, che si conoscono, vanno avanti nella frequentazione o passano oltre.

Vorremmo che questo accadesse anche da noi, e magari partendo dal centro muoverci in ogni città d’italia.

Il primo evento di questo nuovo team è stato fatto al FAT, è un luogo accogliente, ben collegato, non è immerso nella ressa del centro, né nella “solitudine della periferia”, il futuro lo vedremo passo passo.

Che risposta vi aspettate da Terni e dai suoi abitanti?

Matteo: Terni è una città come mille altre, in ogni luogo che vai puoi trovare opinioni discordanti, i più dicono che a “Terni non c’è nulla”, bisogna scremare questa visuale chiedendoci che tipo di eventi o di ritrovi vorrebbero le persone. Il primo grande scoglio è quello di far capire alle persone che per non essere giudicate non devono giudicare.

Le prime persone che ci hanno contattato volevano il massimo anonimato, come se il nostro fosse un club per affamati di sesso, o un centro ricreativo per sfigati, in realtà poi quando erano a tavola e si sono confrontati con le altre persone hanno cambiato atteggiamento e idea.

A quel punto è stato semplice fargli capire che è solo “un modo diverso” per conoscere gente, e che magari se ci scappa possono trovare l’Amore.

Siamo sicuri che appena i nostri concittadini – e in genere l’italiano medio – vivranno i nostri eventi come “una possibilità” dovremo affittare interi stabili per ospitarli.

Perché un single dovrebbe venire alla vostra cena?

Matteo: Semplice! Per mettersi in gioco, per darsi una possibilità. Non vogliamo essere petulanti con questa storia dei social network, però noi 3 abbiamo circa 6000 amici (contatti), di questi 6000 una buona fetta lamenta la mancanza di uomini / donne con abbastanza fegato per vivere una storia d’amore, un rapporto di conoscenza o anche solo il coraggio di dire “Ciao, io mi chiamo…”

I nostri eventi, sono guidati da noi, che in quel momento – non presi dalla foga dell’emozione – riusciamo a dar spazio a tutti, cerchiamo di creare il clima giusto, le nostre cene sono caratterizzate dal fatto che la maggior parte delle persone già ha superato lo scoglio dell’apparenza, vuole sostanza, vuole trovare persone predisposte a conoscere altre persone.

E per noi è un divertimento e una gioia, perché nella vita la differenza la fa solo una cosa: provarci, sempre.

Cosa deve aspettarsi una persona che viene alla cena del primo aprile?

Claudia: In primo luogo, ironia. Eravamo seduti a un bar e ci chiedevamo: “Chi è che può farci lo scherzo più brutto?” e la risposta è stata automatica “Noi stessi.”

Cosa vuol dire? Che lo scherzo peggiore è quello che ogni giorno mettiamo in scena noi, abbiamo dei sogni rivolti al trovare un/a compagno/a e nel contempo abbiamo tremendamente paura.

Mettersi in gioco vuol dire affrontare la paura di sentirsi inadeguati, mostrarsi per ciò che si è e vincere.

Nella vostra esperienza, quante persone trovano effettivamente l’anima gemella a questi incontri?

Claudia: La stessa possibilità che ha ogni persona di vincere al Super Enalotto, la stessa di trovare un lavoro in tempo di crisi o quella di far un incidente in auto.

Però siamo sicuri che essere nel mood giusto, quello di conoscere, permette poi alle persone di ottenere comunque qualcosa, può nascere un’amicizia, una frequentazione, oppure un rapporto, ma tutto dipende da chi è al tavolo.

Nella scorsa cena ci sono state almeno “3 coppie” di persone che ci hanno detto che continueranno a sentirsi, la nostra non è un’agenzia matrimoniale, il nostro fine non è creare lucro o dipendenza da questa attività, ma solo di creare connessione vera, reale tra le persone.

Ai vostri eventi di solito partecipa anche chi cerca soltanto un’avventura?

Marco: nelle nostre pagine Facebook e sulle nostre pagine divulgative nel web (http://promo.tentaclesoflove.com) chiediamo espressamente ai “Mercenari del Sentimento” di non venire.

Per mercenari intendiamo persone non limpide, magari con relazioni già attive. Per il resto i partecipanti sono tutti oltre la maggiore età, prevediamo che ai nostri eventi partecipino persone intelligenti, non scopriamo il fianco a sottintesi che parlano di sesso.

Non lo demonizziamo nemmeno, perché il sesso, o per meglio dire “fare l’amore” è una della cose più belle del mondo, è una di quelle cose a cui ognuno di noi da un valore, a noi piace pensare che sia il coronamento fisico di un’emozione, per altri può semplicemente rappresentare una forma di sport.

Anche in questo cerchiamo di differenziarci, a noi non piace il giudizio, ci piace solo essere di supporto in questo passo in avanti.

Cos’altro aggiungere?

A parte che il biglietto è acquistabile ancora per poco sul nostro sito http://promo.tentaclesoflove.com poco altro. Ah forse che abbiamo chiesto un feedback a una ragazza che è venuta al nostro scorso evento e vorremmo concludere questo spazio con le sue parole, perché è normale per noi essere entusiasti del nostro progetto, ma il vero valore è in quello che le persone vivono con noi.

deborahDeborah: “Ho partecipato alla cena, per curiosità verso questo genere di evento e con la voglia di conoscere persone nuove. Credo che l’obiettivo di questi incontri sia proprio quello di far interagire e relazionare persone che nel mondo di oggi si nascondono dentro ad una realtà virtuale. Si tratta di un’occasione per mettersi in gioco, di cercare di andare oltre, di conoscere veramente persone “reali” e ritrovare il gusto di scambiare quattro chiacchiere durante una cena, di fronte ad un buon piatto e ad un calice di vino. Oggi siamo abituati ad avere uno smartphone in mano in ogni circostanza, sempre pronti a chattare invece di parlare con chi ci troviamo di fronte. Non so se mai sarà possibile incontrare l’amore ad una cena con dei perfetti sconosciuti ma io non intendo precludermi questa possibilità. Se non altro è un modo carino per fare nuove amicizie e poi… si sa che nella vita tutto può succedere e magari proprio quando meno te lo aspetti!”

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  • Fleana

    Ciao molto interessante. .. quando ne organizzate una in Puglia a bari?