Terni, aumenta l’inquinamento dell’aria ma viene ridotto monitoraggio. Prc: ”Ripristinare centraline”

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inquinamento-atmosfericoAd oggi non è stato adottato alcun provvedimento per migliorare la situazione ambientale di Terni e contrastare l’inquinamento dell’aria. In compenso è stata drasticamente ridotta la rete di monitoraggio di Arpa e Provincia. Se prima i cittadini potevano consultare online i dati di 13 centraline dislocate nella provincia di Terni, ora ne rimangono solo 4. In sostanza, invece di cercare di ridurre il livello di polveri sottili, sembra sia in atto il tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto.

Dopo la denuncia di Legambiente Amelia che lamentava soprattutto la riduzione del monitoraggio provinciale dei livelli di benzene nell’aria (qui l’articolo), ora arriva la denuncia del Partito della Rifondazione Comunista di Terni sulla riduzione dell’intera rete di monitoraggio di qualità dell’aria. Per Rc “in un quadro di inquinamento ambientale preoccupante come quello della conca ternana, è indispensabile il ripristino urgente del regolare funzionamento delle centraline e la pubblicazione dei dati con le modalità seguite fino allo scorso anno. Ad una domanda di maggiore informazione e trasparenza che si leva dalla città non si può rispondere andando esattamente nella direzione opposta”.

Questo il comunicato del Prc di Terni:

“Il Partito della Rifondazione Comunista denuncia la situazione che si è creata riguardo il monitoraggio dell’aria nel territorio ternano, in seguito all’adeguamento della rete, avvenuta alla fine dello scorso anno e l’inizio del 2013, con il passaggio di parte delle centraline della Provincia all’Arpa.

Dopo i preoccupanti dati forniti dalle centraline che, in seguito alla sostituzione della strumentazione obsoleta, hanno registrato un grado di inquinamento da polveri sottili (PM10 e PM2,5) elevato ed omogeneo in tutto il territorio, come da noi paventato, constatiamo con preoccupazione la diminuzione dei punti di controllo che si è verificata dalla fine del 2012.

Fino allo scorso anno, tredici centraline fornivano quotidianamente i dati, direttamente consultabili on-line dai cittadini, sulla rete di monitoraggio dell’Arpa; sei centraline della rete provinciale: Carrara, Le Grazie, Borgo Rivo, Via Verga (ora trasferita ad Amelia), Narni Scalo ed Orvieto e sette della rete industriale: Prisciano, Maratta, Polymer, Narni Feronia, Narni S. Girolamo, Montoro e San Liberato.

Da Gennaio 2013 sono consultabili solo i dati delle tre centraline ternane gestite dall’ARPA, alle quali si è aggiunta , da metà Febbraio, quella di Narni Scalo, mentre le sette centraline industriali, rimaste in gestione alla Provincia, non forniscono più dati consultabili e non si hanno notizie precise né sul loro funzionamento né sul loro futuro.

Di loro si sa solo che andranno, in parte, a costituire una non ben specificata futura rete di monitoraggio industriale, la cui realizzazione ed ammodernamento spetta alla Provincia di Terni, un ente sulla cui sopravvivenza esistono non pochi dubbi.

Ma nel frattempo, perché l’Arpa ha interrotto la pubblicazione dei dati di queste importanti centraline ? Perché è stato cancellato anche lo “storico”, relativo ai dati degli anni passati, come se non fossero mai esistite ?

In un quadro di inquinamento ambientale preoccupante come quello della conca ternana, il Partito della Rifondazione Comunista ritiene indispensabile il ripristino urgente del regolare funzionamento delle centraline della rete industriale e chiede all’Arpa la pubblicazione dei dati con le modalità seguite fino allo scorso anno.

Ad una domanda di maggiore informazione e trasparenza che si leva dalla città non si può rispondere andando esattamente nella direzione opposta.

In considerazione anche della sciagurata riaccensione dell’inceneritore Aria Spa, sarebbe molto utile il contributo informativo e di controllo delle vicine centraline industriali della Polymer e di Maratta, oltre a quella operante a Borgo Rivo.

Il PRC invita le istituzioni preposte a concordare in tempi brevissimi con le aziende interessate, le modalità di funzionamento e manutenzione delle centraline, anche imponendo il finanziamento attraverso gli strumenti consentiti come la V.I.A. , in modo che i dati relativi ai punti più critici, in corrispondenza degli insediamenti industriali più significativi, siano sempre disponibili e consultabili da tutti”.

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