Terni, autovelox, Bartoli: ”Presentati esposti a Procura e Corte dei conti”

Erano stati più volte annunciati, ora sono stati depositati. Il consigliere regionale di Confimpresa, Francesco Bartoli, ha presentato due esposti sulla vicenda degli autovelox. Una denuncia è stata presentata alla Corte dei conti per individuare eventuali danni erariali, un’altra alla Procura della Repubblica per accertare eventuali reati penali.

Questo il comunicato di Francesco Bartoli:

“In data odierna ho provveduto a presentare un dettagliato esposto alla Procura della Corte dei conti dell’Umbria, ed un esposto alla Procura della Repubblica di Terni per fare definitiva luce sulla triste vicenda degli autovelox.

Questi esposti erano pronti da tempo dal 7 di aprile ma non volevo che qualcuno potesse affermare che Bartoli voleva strumentalizzare la vicenda autovelox per fini elettorali. Ho quindi aspettato l’esito delle elezioni e poi vista l’incombenza dei primi giudizi attesi per il mese di Giugno ho dovuto procedere.

Riassumiamo brevemente questa triste vicenda.

Nel mese di luglio 2012 la Prefettura di Terni accolse il ricorso di un automobilista per una multa da autovelox riconoscendo validi le cause di illegittimità ivi denunciate. In seguito a tale presa di posizione centinaia di cittadini si attivarono proponendo un identico ricorso alla prefettura di Terni per la stessa fattispecie ma che inspiegabilmente furono respinti con provvedimento avverso ed ingiunzione di pagamento dalla prefettura.

Molti dei ricorrenti hanno effettuato ricorsi a tali provvedimenti prefettizi di fronte al Giudice di Pace di Terni , chiedendo la testimonianza della Comandante della polizia stradale, ricorsi che sono stati tutti accolti.

In data 7 aprile 2014 in uno di questi ricorsi davanti al giudice di pace di Terni contro il provvedimento della Prefettura di Terni che rigettava un ricorso di un automobilista contro una multa rilevata da autovelox, si è tenuta la testimonianza della Comandante della polizia stradale di terni Dott.ssa Katia Grenga , testimonianza rivelatasi determinante ai fini del giudizio risolto a favore del ricorrente con la sentenza n. 384/14 emessa dal giudice di pace di Terni Dott. Marco Lotti. Questa sentenza rappresenta di fatto la pietra tombale dal punto di vista giurisprudenziale sulla vicenda degli autovelox, istallati dal Comune di Terni.

Infatti conseguentemente a tale sentenza il decreto n.13027/2004 del Prefetto di Terni, sostituito dal decreto n 2026 /07/4387/2007, sostituito da ultimo dal decreto n 19740 del 31 maggio 2011, devono ritenersi illegittimi e come tali devono essere tutti disapplicati con conseguente accoglimento dell’opposizione ed annullamento dell’ordinanza – ingiunzione impugnata, atteso l’illegittimo accertamento della violazione del limite della velocità operato mediante l’uso di una apparecchiatura automatica e come tale non consentita.

Infine il giudice di pace di Terni considerata la rilevanza dell’illegittimità dell’azione amministrativa operata dalla Prefettura di Terni ha condannato la stessa al pagamento delle spese. Questo aspetto è determinante per capire la gravità del comportamento tenuto dalla Prefettura e dal Comune di Terni, perché uno dei motivi per cui tante persone inizialmente hanno pagato le multe e non hanno fatto ricorso al giudice di pace era per il fatto di dover pagare le spese di 37 euro previste per il procedimento a fronte di multe che a volte erano di 50 euro , mentre con questa sentenza sarà possibile per i ricorrenti ottenere l’annullamento delle multe senza alcuna spesa.

A seguito di tale sentenza che abbiamo provveduto a notificare alla Prefettura abbiamo rivolto in data 19 Maggio 2014 un appello all’attuale Prefetto in carica che non è responsabile delle decisioni prese fin qui dai suoi predecessori e dirigenti (in particolare la Dott.ssa Mignozzetti che ha rigettato in prima istansa ricorsi), chiedendo di sanare l’accertata illegittimità del decreto Prefettizio sopra citato, emettendo un provvedimento in autotutela che di fatto imponga al Comune di Terni la disattivazione degli autovelox, chiedendo altresì un incontro urgente con il Sindaco.

Visto che tale appello ad oggi non è stato accolto, di fronte a questo stato di cose non rimane altro per un cittadino che formalizzare un esposto alle autorità competenti affinché possa essere applicato quanto legittimamente stabilito dal diritto. Pertanto con l’esposto alla Corte dei Conti abbiamo documentato tutta l’azione amministrativa svolta dal Comune e dalla Prefettura di Terni per l’istallazione dei due autovelox allegando sentenze, documenti tecnici, fotografie ed in particolare il nostro atto di diffida ad adempiere presentato in data 16 gennaio 2013 in cui intimavamo già all’epoca al Sindaco di Terni di disattivare gli autovelox per acclarata illegittimità degli stessi (per cui da quella data nessuno degli amministratori poteva non sapere di continuare a compiere atti illegittimi).

Chiedendo alla Corte di accertare le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti ed in caso di accertamento per colpa e/o dolo anche in considerazione dei principi di efficienza, efficacia ed economicità costituzionalmente imposti, quali possano essere le misure ritenute più opportune nei confronti dei soggetti eventualmente responsabili del danno erariale cagionato oltre che al danno alle persone incappate in tali provvedimenti sanzionatori ritenuti illegittimi nonché verso i responsabili di tali violazioni alla Norme ed ai regolamenti dello Stato Italiano e delle Direttive Comunitarie in materia.

Al fine di accertare l’illegittimità degli atti amministrativi sono stati indicati come testimoni oltre al sottoscritto in qualità di Consigliere Regionale di Confimpresa Umbria, la Dott.ssa Katia Grenga comandante della Sez.della Polizia Stradale di Terni, il Dott. Bellesini Prefetto di Terni e la Dott.ssa Mignozzetti funzionario della prefettura che ha respinto i ricorsi ed il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo .

Invece nell’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Terni chiediamo di accertare, stante la comprovata illegittimità degli autovelox e di tutta la procedura amministrativa, eventuali reati penali commessi dagli amministratori comunali come ad esempio l’abuso di ufficio.

In considerazione delle rilevanti affermazioni della Dott.ssa Katia Grenga comandante della stradale riportate nella sentenza n. 384/14 emessa dal Giudice di Pace di Terni Dott. Marco Lotti, abbiamo chiesto la sospensione cautelativa di tutti i giudizi pendenti presso il tribunale di Terni di fronte al Giudice Montanaro, fino a quanto la procura non accerti gli eventuali reati penali commessi dagli amministratori del Comune di Terni.

In questo modo verrebbe di fatto vanificato qualsiasi tentativo di opposizione del Comune di Terni, tentativo più politico che logico, dettato dall’esclusivo interesse a difendere una tassa occulta, un prelievo forzoso ai cittadini con la scusa di operare per la sicurezza stradale.

Il comune in questo modo già oggi è estromesso di fatto in tutti i giudizi che vedono la Prefettura coinvolta in procedimenti giudiziari dove deve difendersi da una testimonianza diretta a nostro favore della Comandante della Polizia Stradale già rivelatasi determinante e che non potrà non confermare quanto da lei stessa scritto sulla perizia richiesta dall’ex Prefetto di Terni proprio per fare chiarezza sull’intera vicenda, anche in altri futuri giudizi in cui verrà chiamata a testimoniare.

In caso contrario, ove cioè la Procura della repubblica non ravveda reati penali, la perizia e la Testimonianza della Comandante della stradale verrà allegata e richiesta in tutti i procedimenti in appello che il comune di Terni ha intentato contro le decisioni dei Giudici di Pace inizialmente vinti. Quindi la Comandante della stradale sarà chiamata a testimoniare in oltre 50 procedimenti legali distinti. Una vera perdita di tempo colossale per la pubblica amministrazione e per i cittadini .

Su questi aspetti siamo sicuri invece che la Corte dei Conti, presenterà il suo conto “salato” agli attuali amministratori del Comune di Terni. Gli esposti sono stati ‘accompagnati’ da centinaia di firme di multati e di cittadini che chiedono giustizia”.

Stampa