Terni, batosta per i pendolari, Melasecche: “Sindaco intervenga su Regione e Trenitalia”

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enrico-melaseccheLa tripla batosta per i pendolari di Terni e dell’Umbria verso Roma entra nel dibattito politico. Il consigliere comunale di I love Terni, Enrico Melasecche, presenta infatti un atto di indirizzo con il quale chiede al sindaco di intervenire nei confronti della Regione e di Trenitalia “per ripristinare migliori condizioni di servizio ed economiche nei collegamenti ferroviari”.

L’atto di indirizzo di Enrico Melasecche:

PREMESSO

che i treni intercity (IC) e Freccia Bianca (ex Eurostar) sono gestiti dal servizio nazionale ma non rientrano nel contratto di servizio stipulato dalla Regione Umbria che invece gestisce i treni regionali;

che da anni, tutte le regioni insieme a Trenitalia, hanno concordato per i pendolari la possibilità di acquistare la CARTA TUTTO TRENO e cioè un abbonamento semestrale o annuale che va ad integrare il classico abbonamento regionale;

che nel caso dei pendolari di Terni, se si è in possesso di un abbonamento regionale e se si è residente in Umbria si può acquistare al prezzo annuale di € 400= prima e solo l’anno scorso ad € 350=, la CARTA TUTTO TRENO UMBRIA che permette ai possessori di salire su tutti gli Intercity e FrecciaBianca (tratta Ravenna-Roma passando per Foligno e Terni);

che in questo modo per tale CARTA la Regione contribuiva con un budget e la restante parte la metteva l’utente;

TENUTO CONTO

che la recente comunicazione di Trenitalia porta ai seguenti peggioramenti:

1)- il prezzo è aumentato € 250 per tratte <100 km e € 450 per tratte >100 km. (la tratta Terni-Roma è inferiore ai 100 km ma si usa il chilometraggio convenzionale di 112 km per cui i pendolari pagano la fascia superiore)

2)- non si vendono più CARTE di durata 6 mesi ed i pendolari debbono quindi abbonarsi a quella di durata di 1 anno e non possono più accedere alla 1a classe con il risultato di gravare sui precari che non avendo certezza di mantenere il posto di lavoro sono comunque costretti a fare la CARTA di un anno;

3)- con la CARTA non possono più salire sul treno Freccia Bianca che parte da Roma alle 17:38 ed arriva a Terni alle 18:28 circa;

che il risultato complessivo è che si aumentano i prezzi, si obbliga ad abbonarsi per 1 anno invece di sei mesi e si riduce il servizio offerto;

che non potendo salire sul FRECCIABIANCA, l’unico che transita e ferma in Umbria ma solo sugli Inter City un possessore di abbonamento di prima classe NON può accedere su un Inter City di prima classe e che, non avendo i pendolari un posto prenotato, se arriva un altro cliente con la prenotazione sono costretti ad alzarsi e trovare un altro posto, se mai fosse disponibile;

che non potendo più accedere al FRECCIABIANCA in partenza da Roma alle 17:38, si creerà un grosso afflusso di persone sul treno regionale delle 17:58, il quale, se prima non fermava ad Orte (ripristinata la fermata dopo le contestazioni ed il blocco della stazione laziale con al seguito pendolari, sindaci e parlamentari), ora oltre agli umbri ed ai laziali dovrà “ospitare” anche i pendolari del Freccia Bianca compromettendo la sicurezza di chi viaggia;

che tali decisioni stanno provocando fortissimo disagio e proteste fra i pendolari che non trovando lavoro a Terni sono costretti per lunghi anni, spesso per una vita, a disagi gravi e tempi di percorrenza che appesantiscono moltissimo il normale orario di lavoro;

SI CHIEDE AL SINDACO

1)- di intervenire immediatamente nei confronti della Regione che ha rapporti diretti con Trenitalia per eliminare il peggioramento grave che queste decisioni stanno causando alla condizione dei pendolari i quali peraltro contribuiscono con i loro sacrifici a migliorare la situazione economica cittadina ed hanno quindi diritto ad essere salvaguardati al massimo;

2)- a fare in modo che TRENITALIA mantenga il servizio ferroviario con la Capitale a livelli di massima funzionalità ed economicità perché, per una città in crisi come Terni, costituisce questo servizio un fattore di maggiore o minore attrattività per l’intero territorio;

3)- a sostenere la battaglia dei pendolari, se necessario anche protestando insieme a loro nelle stazioni, indossando la fascia tricolore onde evitare equivoci del passato, come hanno fatto gli amministratori del Lazio, imponendo nel nostro caso di far fermare ad Orte i treni pagati dalla Regione Umbria;

4)- a riferire con urgenza in consiglio comunale i risultati conseguiti su questo fronte in considerazione anche del fatto che sono migliaia i nostri concittadini costretti al pendolarismo.

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