Terni, bretella Terni-Est, Italia Nostra: ”Dovevano finanziarla Ast e Anas, la pagheremo noi”

Chiamarlo “pasticcio” sarebbe riduttivo: quello che denuncia oggi Italia Nostra è un colossale spreco di risorse pubbliche. Si tratta della bretella Terni Est-piazzale merci Ast: un’infrastruttura annunciata 14 anni fa, che doveva essere finanziata dall’Ast e dall’Anas e che invece, a causa di negligenze e incapacità amministrative, finirà per essere interamente finanziata con risorse pubbliche.

BUCARI Ieri l’assessore del Comune di Terni ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, ha dichiarato: “Abbiamo dato il via, come Giunta comunale, alle procedure per la realizzazione del collegamento diretto tra le acciaierie e il raccordo autostradale. Una bretella che consentirà ai mezzi pesanti diretti e in uscita dall’Ast di evitare il quartiere di Borgo Bovio. Una infrastruttura prevista nell’accordo che si sta raggiungendo al ministero delle attività produttive”.

L’assessore ha specificato: “Si tratta di 500 metri di strada, dal costo di 2 milioni e 800 mila euro nei quali sono compresi anche gli oneri degli espropri. Una cifra che la Regione dell’Umbria si è impegnata a mettere a disposizione, proprio nell’ottica di migliorare l’infrastrutturazione a servizio della fabbrica, mentre gli oneri del completamento della Orte Civitavecchia, sono a carico, sempre secondo accordo presi al Mise, dal Governo. La procedura avviata oggi dalla giunta vede l’individuazione del responsabile del procedimento nell’ingegnere Leonardo Donati e di un gruppo di progettazione interno al Comune, dando così un contributo importante di professionalità e di contenimento dei costi. La cronologia abbozzata tiene conto della progettazione ma anche delle procedure di esproprio dei terreni che sono poi quelle che richiedono maggior tempo”.

“Tengo a sottolineare – ha concluso Bucari – che la risposta del Comune di Terni e della Regione è arrivata in tempi rapidissimi, in quanto abbiamo ben presente che occorre mantenere fede agli impegni presi. L’augurio è che tutti i soggetti coinvolti in questo complesso e difficile accordo abbiano altrettanta solerzia e rapidità per assicurare un futuro di produzione al sito siderurgico di Terni”.

LIBERATI A ricostruire la vicenda dall’inizio, evidenziando l’assurdo spreco di risorse pubbliche, è il presidente di Italia Nostra Terni, Andrea Liberati. Questa la sua nota:

“La realizzazione della bretellina stradale Terni Est-piazzale merci AST, opera davvero essenziale per la qualità della vita dei cittadini ternani, giungerà con circa un decennio di ritardo rispetto alle determinazioni raggiunte dagli attori istituzionali che, nel lontano anno 2000, decisero in Conferenza di Servizi di procedere con la Terni-Rieti.

La differenza rispetto ad allora risiede nel fatto che l’opera, all’epoca, era integralmente finanziata dalle Acciaierie, al cui servizio era diretta, e dall’ANAS –nel corso, appunto, dell’esecuzione della Terni-Rieti, con materiali di risulta che, una volta verificata la salubrità, avrebbero costituito il fondo stradale, evitando costosi conferimenti in discarica.

Il reiterato approccio dozzinale, clientelare e servile di numerosi protagonisti locali e regionali nei confronti di Thyssen; le misteriose controversie insorte tra Comune e i proprietari dei terreni della zona; anni e anni di ritardi; hanno condotto, da un lato, alla quotidiana invasione della città da parte di circa 500 TIR carichi di pesantissime merci, degradando le strade urbane e mettendo in pericolo pedoni e automobilisti; dall’altro lato, a un ulteriore effetto antieconomico: saranno i cittadini a pagare integralmente la bretellina, non più ANAS e Acciaierie, con un oneri a carico delle casse pubbliche che passano così da zero spaccato a circa 3 milioni di euro. Ma il quadro è perfino peggiore:

a) l’ANAS, e dunque lo Stato, ha già dovuto buttare fior di euro per il conferimento in discarica delle terre di scavo citate, denari che potevano viceversa essere risparmiati se solo Regione e Comune avessero prestato per tempo la dovuta attenzione;

b) la pressione quotidiana di 500 TIR sulla città comporterà nei prossimi anni il precoce rifacimento di infrastrutture stradali e dei relativi servizi per altre centinaia di migliaia/milioni di euro, oltre a un danno ambientale/sanitario non quantificabile;

c) alla fine pagheremo pure € 2,8 mln per un’infrastruttura i cui costi fino a un anno fa, secondo dichiarazioni rilasciate dalla vecchia giunta, non arrivavano a € 2 mln espropri inclusi –espropri peraltro nemmeno avviati dopo ben 14 anni!”.

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