Terni, caso Inpdap, Crescimbeni replica e spiega: ”Questione interpretativa ma io estraneo”

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Paolo-CrescimbeniPaolo Crescimbeni, candidato sindaco di Terni alle prossime elezioni, fornisce a stretto giro la propria versione sul caso Inpdap in cui è stato chiamato in causa da un articolo del Fatto Quotidiano. Lo fa in un comunicato in cui precisa il tipo di ruolo ricoperto nell’ente previdenziale (di indirizzo e non di gestione e controllo) e specificando che tutti gli atti adottati sotto la sua presidenza sono sempre stati approvati solo a seguito del parere favorevole degli organi di controllo.

Crescimbeni premette che grazie ai professionisti dipendenti dell’istituto “che curavano le valutazioni degli immobili di quanti richiedevano i mutui si è evitato che si potessero verificare ipervalutazioni degli immobili in sede appunto di concessione dei mutui medesimi”. Il candidato sindaco del centrodestra passa poi al merito della questione: “Trattasi solo di interpretazione/applicazione della normativa fiscale in relazione alla quale, in ogni situazione, si possono creare divergenze di opinione come avvenuto tante volte. Non ho ricevuto nessuna comunicazione dalla Corte dei Conti che sono certo certificherà presto la mia totale estraneità, anche perché io ero solo il legale rappresentante dell’ente e non certo colui che ne curava la gestione. Superfluo chiarire la diversità dei ruoli: di indirizzo il mio, di gestione e controllo quello del direttore generale”.

Crescimbeni ricorda inoltre che “mai una delibera, una decisione, un atto di indirizzo o altro è stato adottato sotto la mia presidenza senza il parere favorevole del Collegio sindacale (7 membri nominati dal Ministero delle Finanze e dal Ministero del Lavoro) e, soprattutto, senza l’assenso del Magistrato della Corte dei Conti interno all’istituto. Quindi si tratta di una mera disputa sull’applicazione di una normativa sui rimborsi spesa di prestazioni professionali svolte dai dipendenti fuori dall’orario di lavoro e niente altro. E’ una questione vecchia come il cucco – conclude Crescimbeni – che a giro si presenta presso istituti pubblici e privati”.

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  • ah!

    di certo, visto che è un candidato deve pretendere al più presto un chiarimento da parte della Corte dei Conti al fine di eliminare ombre sinistre sulla sua credibilità elettorale