Terni, chiuso l’ambulatorio veterinario di Via Vico, le proteste delle associazioni ambientaliste

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Nella giornata di ieri, dopo il crollo di un pezzo di cornicione, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo ha diffidato la ASL a proseguire le proprie attività veterinarie nell’ambulatorio di Via Vico.

Questo ha portato allo spostamento di tutte le attività presso il canile veterinario Dog Paradise, a Schifanoia di Narni, e alla protesta delle associazioni animaliste.

Da un giorno all’altro – si legge nel comunicato firmato da E.N.P.A. Terni e Narni, Piccoli Amici, I Randagi dell’Umbria, WWF Terni,Ass. Donna Giuliana e L.A.I. Monte Argento – senza avvertire nessuno si interrompe un servizio pubblico, con decisione per lo meno affrettata che avrebbe richiesto ben altra
attenzione se ci fosse, da chi ci amministra, un minimo di rispetto per i cittadini.

Le soluzioni tecniche alternative – continuano le associazioni – erano possibili ed auspicabili, data l’importanza della struttura ed il grande afflusso di persone che ne usufruiscono.
Le Associazioni denunciano il grave disagio che questa decisione provocherà, in particolare a tutti gli animalisti che si occupano della cura e della sterilizzazione delle colonie feline ed anche a tutti coloro che hanno diritto per legge ai servizi offerti dalla ASL.”

Il problema principale da quanto emerge dal comunicato, è la distanza fra i due centri:
“La lontananza della struttura di Schifanoia renderà impossibile la consegna ed
il ritiro dei gatti operati, provocherà difficoltà di organizzazione, perdite di tempo ed
un peso economico insostenibile da chi già di suo si spende per tenere sotto controllo
la popolazione felina della provincia.”

Le varie “gattare”, – prosegue il comunicato – senza l’appoggio dell’ambulatorio di Via Vico, saranno impossibilitate a catturare gli animali, vanificando il lavoro finora svolto con grande sacrificio da loro stesse e dalla Asl che ha sterilizzato centinaia di animali, evitando il triste spettacolo di cuccioli malati e abbandonati che muoiono di fame e di sete o investiti sulle strade. Le Associazioni fortemente contestano la chiusura dell’ambulatorio , decisa dal Comune e dalla ASL senza prendere in considerazione possibili soluzioni alternative meno traumatiche.

Si chiede pertanto – concludono le associazioni – un incontro urgente con la Direzione e con il Sindaco per trovare insieme soluzione al problema, lasciando in città una struttura agevole da raggiungere per le numerosissime persone che abitualmente la usano.

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