Terni, Città Futura: ”Palazzo ex Dicat abbandonato e occupato da senzatetto”

0

ex Dicat (12)Un palazzo nel centro di Terni, di proprietà del Comune, abbandonato con documenti all’interno e occupato da senza tetto. A denunciarlo è il movimento civico Terni Città Futura che ha scattato una serie di foto per documentare la situazione e scrive: “A ridosso di uno dei più massicci cantieri residenziali e direzionali del dopoguerra, il nuovissimo e mai concluso complesso edilizio di Corso del Popolo c’è un’area trascurata ed abbandonata, esclusa da questa opera di rinnovamento. A due passi dal monumentale obelisco di Pomodoro, sorge una palazzina identificata come ex Dicat, nome che magari non dice nulla ma che per sua posizione di certo non sfugge a quanti ogni giorno passano per uno snodo viario così importante. Da una prima sommaria occhiata parrebbe un edificio utilizzato, abitato con tanto di tende alle finestre e caldaie per il riscaldamento sui balconi, ma avvicinandosi ci si accorge di come sia ormai da anni completamente abbandonata”.

Il movimento civico ricostruisce la storia dell’edificio: “Per lungo tempo è stata utilizzata come residenza in regime di alloggi popolari, finché l’amministrazione comunale non prese la decisione di alienare la struttura. Fu tentata la vendita all’asta dell’edificio, un’area appetibile con un complesso di quattro piani, di cui uno seminterrato, il tutto collegato ad  una  variante urbanistica adottata nel luglio 2012 dal Consiglio Comunale che consentiva la demolizione della volumetria esistente con la ricostruzione e un ampliamento di cubatura fino al 50% in più rispetto all’esistente. L’ultima asta partiva da un milione e 58 mila euro ma andò deserta, come le precedenti nel 2011 e poi nel 2012”.

ex Dicat (10)“Oggi – denuncia Terni Città Futura – chiunque vi può facilmente accedere anche solo per curiosità attraverso i nuovi spazi di Corso del Popolo, dalla piazza recentemente intitolata a Volfango Frankl. Ciò che appare è abbandono, sporcizia e non solo. Sporgendosi verso l’interno dalle finestre del piano mezzanino tra le inferiate arrugginite e i vetri rotti, ci si rende conto che l’interno è anche frequentato”.

ex Dicat (20)“Sulla porta d’ingresso dello stabile catena e lucchetto ma probabilmente è abbastanza facile penetrarvi da una bocca di lupo laterale. Dall’esterno si vedono materassi per giacigli di fortuna, residui di pasti li consumati e siringhe a terra e si sente un nauseante odore di urina. Il classico ‘sicuro’ rifugio”.

ex Dicat (9)Prosegue la nota del movimento civico: “Tutto questo diventa ancor più inaccettabile quando tra immondizia, siringhe, materassi, residui di improvvisati  fuochi li approntati, si scrutano scatoloni di documenti del Comune di Terni, alcuni già deteriorati, buttati a terra e comunque oggetto di manomissione da parte dei frequentatori del posto. Si perché da quando non ospita più famiglie lo stabile viene utilizzato dal Comune quale deposito di parte dell’archivio comunale di moltissimi settori (anagrafe e stato civile, patrimonio e lavori pubblici)  (in una foto allegata si vedono anche scatoloni etichettati come ‘corrispondenza, verbali e ordinanze prefettura’).

ex Dicat (6)“In pratica – continua Terni Città Futura – un intero palazzo di scatoloni di documenti anche importanti, arredi degli appartamenti di tutti e quattro i piani dello stabile. Questi meriterebbero ben altra e sicura collocazione; oggi rischiano di perdersi definitivamente, potrebbero essere trafugati o distrutti. Per non parlare della pericolosità in cui potrebbero trovarsi gli assidui frequentatori di questo posto nel caso di accidentale incendio o il pericolo di chi per curiosità o sprezzo del pericolo decida di addentrarsi in quello spazio; o il rischio che qualsiasi impiegato comunale inviato in quell’edificio per la ricerca di una pratica”.

ex Dicat (1)Scrive ancora Terni Città Futura: “Una situazione gravissima a cui chiediamo di porre immediato rimedio. Ci sembra impossibile pensare che nessuno sia oggi a conoscenza di questa indecente situazione. Occorre innanzitutto ostruire completamente gli accessi allo stabile, per poi procedere ad una sua bonifica dopo aver provveduto ad una attenta ricognizione e riordino del materiale li accantonato negli anni”.

ex Dicat (2)“Per quanto riguarda il futuro uso dello stabile – conclude Terni Città Futura – nell’attesa di una vendita che, viste le attuali condizioni del mercato, risulta  sempre più difficile, si potrebbe tornare alla originaria destinazione di ospitalità di famiglie in emergenza abitativa. I documenti potrebbero trovare allora più sicura collocazione altrove. Sarebbe un concreto aiuto al disagio abitativo che colpisce sempre più famiglie ternane impoverite dalla grave crisi economica”.

FOTO:

CONDIVIDI