Terni città universitaria: “Regione immobile, subito tavolo per salvare il polo ternano”

Ancora molto calda la situazione relativa al futuro del Polo Universitario a Terni, dopo la denuncia del rischio chiusura per tre corsi da parte dell’associazione per Terni Città Universitaria con l’affondo alla Regione, la replica dello stesso ente affidata al vice presidente Fabio Paparelli e i nuovi attacchi da parte dell’assessore ternano alla cultura Armillei e del Pd ternano.

Proprio l’associazione torna a parlare, rispondendo alle parole di Paparelli, che sottolineava una presenza costante della regione relativamente alla situazione del polo ternano: “La “casa costruita” del sistema universitario nel corso degli anni  – dice il presidente dell’associazione Attilio Luccioli, sta crollando. Il vicepresidente forse non ha preso coscienza che i corsi di Economia, Ingegneria e Scienze dell’Investigazione corrono realmente il rischio della chiusura. Il pericolo è imminente, i tempi stringono, e già nei prossimi mesi, se non si procederà alla copertura finanziaria dei posti dei ricercatori, i tre corsi potrebbero scomparire. Come già sottolineato dall’Associazione, ad aggravare la situazione di stallo è anche il crollo degli iscritti, -17% nell’anno accademico corrente 2015-2016. (…) Non c’è più tempo per aspettare procedure burocratiche, dai tempi indefiniti e lontani. La Regione non può lavarsi le mani sostenendo di essere in attesa “di indicazioni da parte sia dell’Università che delle istituzioni locali. E’ necessario che la stessa Regione assuma un ruolo attivo, come sancito dagli impegni assunti negli accordi di programma firmati nel 2001 con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). La Regione non può aspettare che il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia e il Sindaco di Terni, quale presidente del Consorzio Universitario, lancino iniziative a favore del polo ternano. Sia il Rettore che il Sindaco di Terni infatti, a tutt’oggi hanno sempre dimostrato di non aver avvertito la reale gravità della situazione e, di conseguenza, affrontare un momento di svolta così delicato ed urgente”.

Luccioli chiama in causa anche Di Girolamo: “Il Sindaco di Terni ha sicuramente qualche responsabilità in più – dice – visto che si sta parlando del futuro della città, dei giovani, dell’Università. Inoltre, non emergono allo stato attuale né proposte contingenti e indifferibili da parte dei soggetti chiamati in causa, né tanto meno atti di programmazione e organizzazione per una nuova “governance”, che sostituisca il consorzio universitario. La scadenza, lo ricordiamo, è fissata al 31 maggio. La data è praticamente dietro l’angolo.” Infine, l’appello:  “E’ arrivato il momento che la Regione Umbria nella persona della Presidente Marini, con delega all’università, assuma un’azione di coordinamento concreta ed immediata, per dare prospettive certe e sicure al mondo universitario, ai ricercatori e a tutti gli studenti che frequentano l’Università a Terni. L’associazione auspica che si apra al più presto un tavolo di confronto tra Regione Umbria, Rettore dell’Università degli Studi e Sindaco di Terni.”

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