Terni, comitato ex lavoratori Basell: ”Trattativa fallita, promesse mai mantenute, vergogna”

Dura, ma soprattutto amara, presa di posizione del comitato degli ex lavoratori Basell che vedono sfumare ogni possibilità di rinascita del polo chimico di Terni. In un comunicato accusano, senza giri di parole, le istituzioni regionali, si dicono certi che la trattativa per l’acquisizione dei terreni Polymer di proprietà della multinazionale sia fallita e che si attenda solo il termine delle elezioni amministrative per renderlo noto.

Il comunicato degli ex lavoratori Basell di Terni:

“Il comitato dei lavoratori ex Basell di Terni dopo aver incontrato prima la Regione dell’Umbria e poi la Basell con il presente comunicato cerca di trarre le dovute conclusioni relative a questa assurda vertenza.

Va subito detto che dagli incontri avuti sono emerse in maniera palese le enormi distanze fra le parti in merito ai criteri per la valutazione del valore delle aree; per cui riteniamo sensato pensare che difficilmente si potrà arrivare a trovare un accordo di massima.

Ancora una volta, nonostante le promesse fatte l’assessore Riommi non mantiene fede agli impegni presi con i lavoratori circa la tempistica della trattativa. Infatti ci era stato detto che entro pasqua la Regione avrebbe riformulato una nuova offerta a Basell in seguito ai risultati delle analisi di caratterizzazioni effettuate e che entro maggio la partita si sarebbe comunque chiusa nel bene o nel male.

Niente di tutto ciò si è verificato, nulla trapela al riguardo,anche perché le elezioni amministrative incombono e pertanto si è scelto appositamente di rimandare al dopo voto la conclusione negativa di questa vicenda.

Che la trattativa non andrà in porto è confermata anche dalla dura posizione intrapresa dai sindacati di categoria con il comunicato stampa di qualche settimana fa, dove denunciavano la morte della chimica a Terni e nel quale lanciavano pesanti accuse nei confronti delle istituzioni locali e regionali.

Peccato, che gli stessi sindacati fino a qualche mese fà parlavano di altri sviluppi e scenari per il polo chimico; finalmente hanno aperto gli occhi anche loro e si sono ravveduti, sempre meglio tardi che mai.

Soltanto che la domanda che hanno posto alla politica: come mai Porto Torres e Porto Marghera portano a casa i risultati e Terni no? Dovrebbero avere il coraggio di farla ai propri segretari nazionali, a quelli che salendo sopra il palco del 1 maggio allestito di fronte allo stabilimento dicevano che ci saremmo rifatti ridare da Basell le chiavi dello stabilimento, a quelli che vantandosi delle amicizie di personaggi importanti tutte le domeniche si presentavano ai cancelli dello stabilimento per dire che a Terni sarebbe nato un grande polo della chimica verde; ebbene costoro che fine hanno fatto? Certa gente si dovrebbe solo vergognare di mettere piede ancora in questa città.

Purtroppo il destino del polo chimico ormai è segnato, ed è destinato ad un lento ed inevitabile declino, che rischia seriamente di trascinare nel baratro anche le aziende rimaste all’interno del sito, e gli allarmi che vengono lanciati da queste ultime in materia di alti costi di gestione all’interno del consorzio ne sono la prova e devono far riflettere ed agire rapidamente onde evitare la catastrofe.

D’altronde se l’unico progetto che rimane ancora in pista, secondo quanto dettoci dall’assessore Riommi, ossia quello di Coosp Tecno Service, riguarda una piattaforma per il riciclo delle varie materie plastiche, si capisce perfettamente quale sarà il destino di tali aree.

Inoltre per concludere, durante l’incontro avuto con il dottor Gaudenzi, è emerso che la Basell avrebbe avuto la possibilità di riassorbire fino a circa 60 lavoratori tra Ferrara e Brindisi e che la loro presenza avrebbe fatto molto comodo e gradita alla multinazionale, visto l’ottima professionalità dei lavoratori di Terni.

Della serie oltre al danno anche la beffa, se poi a questo aggiungiamo le mancate assunzioni alla Novamont, beh il capolavoro è servito, qualcuno dovrebbe cambiare mestiere”.

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