Terni, Comune in rosso, Melasecche: “Debito fuori bilancio di 1,7 milioni con All Foods e Cns”

0

Enrico MelaseccheLa situazione finanziaria del Comune di Terni assume sempre più le forme di un gigantesco disastro amministrativo. Non solo i 15 milioni di euro di buco (una stima per alcuni ottimistica) che stanno portando allo stato di predissesto, ma emergono anche ingenti debiti fuori bilancio. E’ il consigliere comunale Enrico Melasecche a rendere oggi noto una cifra pesante come un macigno: oltre un milione e 700 mila euro di debito – fuori bilancio – nei confronti di All Foods e Cns.

Per l’esattezza si parla di 1.723.662,15 euro in riferimento agli anni 2014 e 2015. Lo stesso consigliere denuncia inoltre delle opacità e forti dubbi sulla legittimità di queste spese.

Melasecche spiega in dettaglio le difficoltà avute per ottenere le carte e portare a galla queste cifre. Racconta di aver dovuto minacciare di chiamare i carabinieri e di presentare un esposto alla Procura. Ed ora chiede “per quale ragione sono state autorizzate spese se il bilancio non lo consentiva”.

Il comunicato di Enrico Melasecche:

“Mesi e mesi di voci di sottofondo. Dichiarazioni e quesiti del COSEC in merito a questo legame di sangue fra il Comune, All Foods e CNS, per cui esistevano cifre enormi nascoste alla pubblica opinione ed alla stampa per debiti non finanziati dal bilancio comunale lasciando immaginare rapporti vietati dalla legge. In II Commissione più e più volte vari commissari fra cui il sottoscritto chiedono a chi di dovere corrette informazioni. Imbarazzi, dilazioni che negano di fatto il diritto di accesso dei cittadini ed in particolare dei consiglieri comunali per capire cosa sta accadendo all’interno della giunta e della maggioranza.

debiti-fuori-bilancio-verso-all-foods-e-cnsLa legge obbliga ogni dirigente a spendere solo e soltanto quanto il consiglio comunale ha stanziato in bilancio e precisato nel PEG, il Programma Esecutivo di Gestione, il Vangelo di ogni dirigente, per cui di ogni spesa ulteriore risponde personalmente il dirigente stesso. Ma qui a Terni le cose vanno diversamente per cui esiste una sorta di connivenza fra alcuni dirigenti, assessori ed alcuni funzionari fra cui la parola d’ordine è negare, negare, negare, nascondere alla città ed a coloro che sono eletti dal popolo il livello effettivo dei debiti contratti con imprese private che notoriamente finanziano le campagne elettorali di questo sindaco ed i festival dell’Unità.

Se mai la Procura della Repubblica volesse accertare cosa accade all’interno di Palazzo Spada riepilogo i fatti.

1) In II Commissione, Scuola, Cultura, Sociale, a metà luglio, alla mia specifica domanda alla dirigente Danila Virili su quali fossero i debiti del Comune fin qui accumulati per le mense scolastiche, le cui rette vengono aumentate del 15%, la stessa ha tergiversato dicendo che la risposta la dovevano dare gli organi politici. Anche un bambino comprende che la riposta era volutamente elusiva in quanto solo lei e/o la precedente dirigente potevano aver autorizzato spese di importo superiore a quanto autorizzato; nei fatti negava notizie doverose di sua competenza ai consiglieri che svolgevano il proprio dovere di pubblici ufficiali, cioè dire la semplice, pura verità;

2) nella stessa sede l’Assessore Carla Riccardi ha dichiarato, sul proprio onore, che lei non era al corrente di quelle cifre, pur dipendendo direttamente da lei dirigenti e servizi e che allo scadere massimo di 10 giorni (dico dieci) avrebbe fornito tutti i dati; altra promessa fatta senza avere il senso del dovere umano, etico e politico perché non ha mai provveduto, ribaltando sulla dirigente e sugli altri assessori la responsabilità di cifre a lei note; se non è in grado di farsi consegnare la copia di 30 fatture relative a servizi richiesti mentre lei era assessore forse è meglio che torni a fare il proprio mestiere e faccia risparmiare ai ternani l’indennità che le pagano;

3) mi sono recato poi personalmente, sempre in luglio, dalla dirigente Elena Contessa che con la funzionaria Finocchio, dopo molte mie insistenze sul diritto di accesso ed il loro dovere di fornirmi tutti i dati in loro possesso, dopo consultazione telefonica con il Servizio Scolastico mi hanno consegnato un foglietto che conteneva panzane; credo che la magistratura abbia il dovere di far rispettare la legge perché siamo arrivati ormai ad un punto così basso nei rapporti minimi di decenza fra eletti e stipendiati dai cittadini per cui viene meno la possibilità da parte dei consiglieri comunali di esercitare il proprio diritto/dovere di vigilanza e controllo nei confronti di sindaco, assessori e dirigenti; comportamenti scientemente elusivi quando addirittura menzogneri, pur di negare la verità;

4) in settembre ho poi riferito in II Commissione l’incredibile situazione di scollamento fra organi politici, dirigenti del Comune ed eletti dal popolo per cui lo stesso Presidente Filipponi che aveva assistito in luglio alla consegna di dati non veritieri si impegna a recarsi personalmente dai dirigenti per ottenere quanto nelle funzioni istituzionali ricoperte gli spettava conoscere, informandone i membri della commissione; anche lui silenzio di tomba;

accesso-agli-atti-melasecche-b5) questa mattina gli accesso-agli-atti-melasecche-atelefono per metterlo di fronte alle proprie responsabilità e mi dice che lui stesso ha fatto l’impossibile ma inutilmente; lo invito allora ad effettuare l’ultimo tentativo, insieme al sottoscritto, per esercitare il diritto di accesso previsto dalla legge per poi percorrere ognuno la strada ritenuta più opportuna. Acconsente a seguirmi in questo pellegrinaggio. Ci vediamo davanti alla biblioteca comunale e prendiamo telefonicamente informazioni sulla presenza o meno della dirigente Virili nel proprio ufficio. Ci rechiamo presso la palazzina dei Servizi Sociali, adiacente a S. Francesco. Dopo varie peripezie una funzionaria le telefona spiegandole la ragione di quella visita ma lei precisa di essere a Palazzo Spada in una riunione con vari dirigenti ed assessori. Telefoniamo alla Riccardi, rimarcando la gravità della situazione e dichiarando il sottoscritto che se non ci vengono consegnati i documenti mi recherò a fare un esposto alla Procura della Repubblica. La Riccardi scarica di nuovo le responsabilitá su Piacenti e sulla Virili ma nega di sapere ciò che altri ci dichiarano poi essere a sua perfetta conoscenza. Andiamo allora all’Ufficio Scolastico, Palazzina Ex Foresteria della Terni. Funzionario con posizione organizzativa Dr. Corrado Mazzoli, sostituto di fatto della Virili. Dichiaro che non uscirò dall’Ufficio se non sollevato dalla forza pubblica, che avrei chiamato i Carabinieri se non mi avesse fornito copia della situazione dei debiti fuori bilancio e che la mattina successiva mi sarei recato in Procura per sporger querela nei confronti di assessori e dirigenti infedeli al mandato ed all’incarico ricevuto. Dopo qualche attimo di scompiglio, chi si chiude delle stanze, chi scappa altrove, il funzionario ammette l’esistenza di tali debiti e, dopo formale richiesta di accesso (allegata), accetta di consegnare l’elenco di trenta fatture relative alle forniture del 2014 e 2015. Allego alla presente anche la mia richiesta di accesso in cui dichiaro i comportamenti cui intendo attenermi.

Rimangono insolute molte domande:

  1. per quale ragione sono state autorizzate spese se il bilancio non lo consentiva?
  2. per quale ragione il sindaco non ha fatto inserire la spesa relativa alle mense per il cui servizio moltissime famiglie pagano profumatamente il pasto per i propri bambini che mangiano come passerotti?
  3. perché il sindaco, assessori e dirigenti, pur essendo perfettamente al corrente di questa situazione esplosiva hanno negato la verità a tutti i ternani per circa un anno?
  4. con quali fondi il sindaco ritiene di far fronte a queste spese, se le fatturazioni sono corrette, se non esiste il becco di un quattrino ma il Comune è in rosso già per oltre 25.000.000 di euro di anticipazioni di cassa e molte altre tegole stanno arrivando sulla nostra testa a causa di questa scenpiaggine amministrativa?
CONDIVIDI