Terni con il Lazio, consegnate 3 mila firme per il referendum. Comitato: ”Stufi di politici in poltrona”

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Il Comitato promotore del referendum territoriale per chiedere il passaggio di Terni con il Lazio ha consegnato stamattina a Palazzo Spada circa 3.000 firme, depositandole in anticipo di una settimana rispetto ai 60 giorni previsti dalla normativa. Il referendum quindi, salvo improbabili sorprese, si terrà tra qualche mese, forse in concomitanza con le elezioni politiche previste per la primavera 2013 (soluzione che permetterebbe di risparmiare i soldi per l’allestimento dei seggi). Ora il Comitato stesso esprime soddisfazione e annuncia di voler organizzare un incontro con il presidente della regione Umbria e con quello della regione Lazio per mettere a confronto le due possibilità.

Per Andrea Liberati, presidente del Comitato promotore “gran parte del notabilato regionale è contro la consultazione: sappiano che i ternani li osservano e sono stufi di Soloni che, facendosi eleggere, stanno lì unicamente per mantenere poltrone, indennità e pensioni d’oro”.

Secondo l’avv. Marco Sansoni, portavoce del Comitato “è necessario che tutti i cittadini tornino ad avere voce per essere protagonisti della democrazia: quella referendaria è l’occasione giusta e irripetibile per confrontarsi in modo nuovo sulle scelte strategiche per Terni, per portare qui fresche risorse e più lavoro per i giovani, costretti troppo spesso a emigrare. E’ poi sotto gli occhi di tutti il fallimento del riordino, con il tentativo strenuo quanto inutile e tardivo di riproporre un accordo che, in modo offensivo, i Comuni limitrofi hanno già respinto a inizio agosto, ma che anche lo stesso Governo ha già rigettato per bocca del ministro Patroni Griffi. Ora la parola ai ternani, che devono decidere se restare in un contenitore che li ha solo vessati o se guardare altrove”.

“Siamo contenti per aver superato la soglia delle 2500 firme in così poco tempo – ha dichiarato il dottor Francesco Bressi, segretario del Comitato – fatto che sta a dimostrare che ci voleva questa iniziativa per riappropriarci come ternani delle questioni di fondo relative alla sopravvivenza della nostra città. Al di là delle critiche aspre piovute dalla casta locale, è positivo poter finalmente discutere di argomenti seri come la marginalizzazione subita fin qui dalla Conca”.

Dopo aver affidato al protocollo le sottoscrizioni, Liberati ha aggiunto: “Adesso il Comitato ambisce a incontrare i presidenti delle Regioni Umbria e Lazio per capire chi può dare di più a una Conca da tempo dimenticata. Terni ha una forza industriale e una vicinanza alla Capitale da sfruttare pienamente, altrimenti si finisce nel dimenticatoio, come a Terni accade sistematicamente da 40 anni, con l’Ospedale più vecchio dell’Umbria, la ASL 4 portata a Foligno, la Provincia che muore e i collegamenti economici con Roma mai veramente attivati. Col referendum i ternani porranno al centro la soluzione più conveniente per gli interessi economici della città, tenendo finalmente ai margini una politica fatta di inutili e litigiosi bramini”.

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