Terni, conclusa indagine Arpa su inquinamento acqua, le aree contaminate

Falde acquifere contaminate in diverse zone di Terni, tetracloroetilene presente nel 75% dei pozzi, in concentrazioni rilevanti nel 40% dei casi e in concentrazioni preoccupanti nel 6%. Emerge dall’indagine condotta da Arpa e Provincia sull’area della Conca ternana volta a verificare la presenza di tetracloroetilene, tricloroetilene ed altri solventi nelle acque. La ricerca, che ha interessato 127 punti di captazione per un’estensione di 24 kmq, era stata annunciata nel dicembre 2012 e finanziata dalla Regione con 50 mila euro a seguito dell’emergenza per la contaminazione verificatasi nell’area del polo chimico ternano (Polymer). Oggi, nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Provincia Leopoldo di Girolamo, la dirigente all’ambiente Donatella Venti e il direttore tecnico di Arpa Giancarlo Marchetti, hanno presentato i risultati.

Nel corso della conferenza è stata descritta una situazione tutto sommato nella norma. Leggendo il rapporto non mancano però elementi che meritano attenzione. Marchetti ha detto: “E’ un inquinamento complessivamente basso e inferiore ad altre realtà dell’Umbria anche se in alcuni punti circoscritti, di circa 1 kmq, è necessario vietare l’uso dei pozzi perché abbiamo rilevato livelli di inquinanti superiori a 10mg/l che è la soglia di potabilità stabilita dalla normativa vigente”.

E’ stato ancora affermato nel corso della conferenza: “Dobbiamo inoltre ricordare che i sistemi di captazione delle acque potabili sono dotati di strumentazioni di filtraggio e quindi immettono nella rete pubblica acqua pulita e assolutamente potabile. Gli studi continueranno per valutare l’evoluzione degli inquinanti e tenere costantemente la situazione sotto controllo”.

Queste le aree contaminate che emergono dal rapporto: Maratta alta (acqua contaminata da tetracloroetilene), Polymer-Le Campore (tre pozzi contaminati da tricloroetilene e tetracloroetilene), Pescecotto e Palazzone-Marrano (contaminazione da tetracloroetilene di poco superiore al limite consentito), Fontana di Polo (tutti e 5 i pozzi sono contaminati da tetracloroetilene).

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