Terni, continua scontro Pd-M5S su candidatura Olimpiadi di Roma e Piediluco

A Terni prosegue ancora lo scontro tra Pd e M5S in merito alla mancata candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2024. L’acceso dibattito riguarda Piediluco ed il ruolo che avrebbe forse potuto avere tra 8 anni, nel caso in cui Roma si fosse effettivamente aggiudicata l’evento, qualora fosse riuscita a battere la concorrenza delle altre candidate.

Il Partito Democratico di Terni, dopo l’attacco di ieri da parte dell’Assessore Emilio Giacchetti, riparte in quarta accusando i pentastellati che replicano con un comunicato del consigliere regionale Andrea Liberati.

PD TERNI Il comunicato del Pd di Terni:

“Fra i più diffusi vizi della prima Repubblica che resistono ancora oggi, sorprendentemente anche in chi si professa come novità e cambiamento, è possibile annoverare l’andare ‘fuori tema’, pur di sviare dall’argomento e aggrapparsi a parlare di altro.

Che il no alle olimpiadi decisa dal Sindaco romano sia un’occasione persa anche per Terni e per Piediluco, è un dato di fatto. Inutile nascondersi, come fa il m5s in maniera giocherellona e furbesca un po’ datata, dietro alla foto di un cassonetto, cosa che non ha nulla a che vedere con il futuro di Piediluco.

La verità incontestabile è che l’Assessore Giacchetti ha ragione in pieno.

Ormai da tempo c’è un impegno positivo delle amministrazioni locali, oltre che del CONI, per potenziare le strutture sportive di Piediluco, in particolar modo del canottaggio, pur in una fase in cui reperire risorse non è semplice.

Il CONI stesso aveva assunto l’impegno di fare di Piediluco il bacino ufficiale di allenamento e preparazione delle nazionali a ROMA 2024.

Inoltre, seppur dal risultato non scontato, nell’ottica di condizionare giustamente il CONI ad un abbassamento dei costi dell’olimpiade, di una maggiore eco sostenibilità dei progetti, e di un non consumo di suolo, si sarebbe potuta rilanciare la possibilità di Piediluco anche come bacino per le gare ufficiali.

Una battaglia che il PD era pronto a fare, e che avremmo potuto e dovuto perseguire tutti insieme.

Questa ipotesi è ormai tramontata, ma l’impegno del PD per Piediluco ed i suoi impianti prosegue.

Quanto al “fuori tema” del cassonetto, ricorrere nuovamente alla barzelletta che la Sindaca di Roma non ha mai detto che voleva i rifiuti della capitale a Terni, non regge più, basta vedere le registrazioni dell’assemblea romana.

E, a meno che non vogliate dire che avete avuto problemi di connessione di rete, prova ne è stato anche il 24 ore di black-out totale delle vostre comunicazioni sui social non appena sono uscite le agenzie di stampa con le frasi della Raggi, fino ad arrivare poi il giorno dopo a negare l’evidenza balbettando in qualche intervista. Semmai è questa la vera faccia di bronzo.

L’epoca in cui nelle campagne elettorali dicevate no all’inceneritore di Parma, no alla TAV a Torino, si a svolgere il referendum sulle olimpiadi a Roma, salvo poi fare il contrario appena presi i voti, è arrivata ed è pubblicamente nota a tutti.

Nonostante questo atteggiamento non molto serio, il PD continua ad essere convinto che abbiamo tutti il dovere di lavorare per la comunità confrontandoci con mentalità aperta e costruttiva, pur nella distinzione dei ruoli che ci hanno assegnato i cittadini con il voto.

Ad esempio già lunedì siamo sicuri che i rappresentanti pentastellati in comune daranno seguito all’accordo PD-m5s siglato in un incontro politico qualche mese fa, e confermato pubblicamente anche in sede istituzionale da entrambe le parti nell’ultima riunione della 3° commissione a Palazzo Spada, su un testo comune già condiviso da tempo che è solo da sottoscrivere e presentare in consiglio sul Regolamento delle Consulte di Partecipazione Territoriale.

A meno che il fine settimana in qualche direttorio, non porti ancora una volta a nuovi cattivi consigli e brusche virate”.

LIBERATI Il comunicato di Andrea Liberati:

“A coloro che esprimono rammarico per le mancate Olimpiadi in Umbria e, segnatamente, a Piediluco, ricordo due fatti. Il primo, e di gran lunga meno importante, è che proprio l’ottimate Malagò a settembre scorso bocciò Piediluco, come “ipotesi non realistica e mi sembra poco plausibile”.

Il secondo è soprattutto il fatto che Piediluco presenta estesi problemi di staticità, con una crisi idrogeologica riguardante l’intero abitato che sta scivolando verso il lago, come indicato puntualmente da una CTU del Tribunale regionale delle acque.

A Piediluco alcune abitazioni devono addirittura essere immediatamente sgomberate, visti i rischi per la vita umana, così come rivela quella perizia. Sono decine i milioni di euro di danni cagionati dalla variazione di livello della centrale idroelettrica di Galleto: soffermarsi sulle Olimpiadi è drammaticamente fuori tema, al limite dello stravagante. Senso di responsabilità e conoscenza della questione impongono viceversa di mettere urgentemente in sicurezza l’abitato, classificandolo quale area di frana, anziché sognare la vanagloria delle Olimpiadi quando rischia di venir giù tutto.

Analogamente in un Paese come l’Italia, che ha più del 70% delle proprie abitazioni prive di requisiti antisismici, occorre investire sul rinforzo strutturale degli edifici, anziché su effimeri eventi sfuggiti ormai da qualsiasi controllo anche in seno agli enti organizzatori, a voler tacere delle relative conseguenze economico-finanziarie sui conti pubblici”.

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