Terni, è polemica su incenerimento: ”Da M5S accuse strumentali”, ”Prc ambientalista solo a parole”

Sulle politiche ambientali regionali si accende una rovente polemica tra Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista. Venerdì scorso i grillini di Terni avevano denunciato la volontà della Regione Umbria di voler puntare ancora su incenerimento e centrali a biomasse accusando in particolare il consigliere di Rifondazione Comunista, Damiano Stufara, di “trasformismo” (qui l’articolo). Dopo qualche ora Stufara aveva replicato con un comunicato in cui sosteneva di essere “un capro espiatorio” utilizzato per regolamenti interni del Movimento 5 Stelle. Oggi il M5S controreplica ed attacca anche l’assessore regionale del Prc, Stefano Vinti.

Replica di Stufara. Venerdì il consigliere del Prc aveva scritto: “Mentre nella Regione si va strutturando l’unione delle forze che si oppongono alla speculazione energetica ed ambientale, mentre cresce la consapevolezza della necessità di un’autentica regolazione della materia, mentre l’esigenza di ripensare il modello di sviluppo del nostro territorio chiama direttamente in causa i soggetti politici ed economici finora promotori di scelte inadeguate e lesive dell’interesse generale, il Movimento 5 Stelle di Terni non trova di meglio da fare che attaccare il sottoscritto, nel deliberato intento di scompaginare il fronte ambientalista”.

“Fortunatamente – aveva aggiunto – i fatti mi sono testimoni: da oltre un anno e mezzo siamo impegnati contro la deregolamentazione in corso in materia di energie rinnovabili e nella denuncia della speculazione sottesa ad impianti che con la green economy non hanno nulla a che vedere; basta vedere le prese di posizione pubbliche, gli interventi in Consiglio regionale e nelle iniziative in cui sono stato invitato, le interrogazioni e le mozioni presentate, la dura polemica che su questo abbiamo innescato con le scelte dell’assessore Rometti e della Giunta Regionale. Una linearità che non può essere compromessa nemmeno rispetto all’atto addotto strumentalmente dal Movimento 5 Stelle per screditare l’operato mio e del partito della Rifondazione Comunista: il quadro strategico regionale 2014-2020 attende infatti ancora di essere discusso ed è materia ben più complessa di quello che si vorrebbe far credere atteggiandosi a primi della classe”.

“Non vorrei – aveva proseguito Stufara – che il sottoscritto venga preso a pretesto o come capro espiatorio per oscuri regolamenti di conti all’interno del Movimento 5 Stelle di Terni, di cui si è avuta una plastica manifestazione proprio nella citata assemblea del 25 luglio ad Arrone, dopo che il senatore della Repubblica Lucidi, invece di affrontare il merito delle questioni, ha preferito maldestramente prendersela con il sottoscritto, suscitando le rumorose critiche di altri esponenti della propria formazione. Un dubbio avvalorato dall’abbandono del Movimento 5 Stelle di Terni, proprio pochi giorni fa, del tavolo di coordinamento promosso da Rifondazione Comunista di Terni e da altre forze politiche ed associative locali sul tema dei rifiuti, il cui obiettivo è impedire la produzione e la combustione di CSS e di contribuire a determinare, sui rifiuti e sulle energie rinnovabili, una diversa strategia rispetto a quanto fatto finora dalla Regione”.

“Le mode – aveva concluso – come i trasformismi, non mi appartengono per cultura ed estrazione politica, al contrario forse di chi dimostra di non avere interesse a cambiare lo stato di cose vigenti, preferendo puntare solitariamente e sterilmente al ruolo di pubblico censore. Ma questo rientra, eventualmente, fra le scelte di una parte o dell’intero Movimento 5 Stelle, di cui non ho intenzione di discutere: sia chiaro però che se il Movimento vorrà dare una mano a combattere le lobbies dell’energia e dei rifiuti, sarà il benvenuto; se invece preferirà utilizzare la diffamazione e l’invettiva, su quel terreno non mi troverà disponibile a scendere”.

Controreplica del M5S di Terni. Oggi i grillini ribattono duramente al comunicato di Stufara criticando il Prc: “L’incoerenza di Rifondazione Comunista si manifesta fino a superare ogni il culmine della decenza. Il consigliere regionale Damiano Stufara, che risponde stizzito al nostro precedente comunicato, dovrebbe invece rispondere nel merito delle nostre accuse e spiegarci se anche lui, come il suo referente in Giunta, approva il documento propedeutico al Piano Strategico Regionale 2014-2020, nello specifico punto riguardante le rinnovabili termiche e le agroenergie, o ne prende invece le distanze. Ci esponga la sua posizione e faccia capire ai suoi militanti che non si riconosce nella scelta del suo partito. Spieghi prima di tutto perché il ‘compagno’ assessore Stefano Vinti (Prc) ha votato a favore in giunta, senza denunciare all’opinione pubblica la subdola postilla a favore dell’incenerimento e di ulteriori investimenti nelle biomasse, oppure abbia il buongusto di tacere”.

“La spaccatura sotto gli occhi di tutti – prosegue il M5S ternano – è quella interna alla condotta del partito: a parole fedele all’ideologia e dedito alla lotta antimperialista ma quando si tratta dei fatti pronto a qualsiasi compromesso con il Piddimenoelle. La coerenza in politica è tutto. Accusarci di aver abbandonato il tavolo del ‘fronte unico ambientalista’ è come accusarci di non aver voluto firmare una moratoria contro la guerra insieme a chi contemporaneamente sta firmando una dichiarazione di guerra alla cittadinanza umbra”.

“Dietro al voto dell’assessore Vinti – aggiunge il Movimento – ovviamente, c’è la subdola e strategica assenza dell’assessore Rometti, il vero architetto del disastro sulle rinnovabili in Umbria. E’ chiaro che il piano del partito unico umbro è quello di favorire il business del Css e delle biomasse. Lontani anni luce dagli esempi virtuosi, la mancanza di visione della maggioranza ci sta portando all’interno di un vicolo cieco con un dispendio enorme di risorse economiche e un’arretratezza culturale che pagheremo a caro prezzo nei decenni a venire”.

“Incenerimento invece che strategia rifiuti Zero, biomasse dall’Africa e dall’Indonesia invece che regolamentazione della filiera corta. Sono queste le parole d’ordine di chi si spaccia per amico dell’ambiente salvo poi deregolamentare al fine di permettere agli affaristi di turno di depredare il nostro territorio. I ternani – conclude il M5S – hanno maturato una consapevolezza a riguardo e faranno pagare a caro prezzo qualsiasi scellerata mossa da parte di improponibili personaggi della politica umbra”.

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