Terni, elezioni 2014, oppositori del centrosinistra spaccati, Melasecche critica Todini

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enrico melaseccheSalvo improbabili ripensamenti e accordi dell’ultima ora, alle prossime elezioni comunali di Terni il fronte che si oppone all’attuale maggioranza andrà in ordine sparso. Eccetto il Movimento 5 Stelle, che esclude per Statuto la possibilità di alleanze e coalizioni, le altre forze negli ultimi mesi avevano sondato la possibilità di dar vita ad un fronte unito. Possibilità che appariva remota e che è ormai saltata. Da una parte c’è Paolo Crescimbeni appoggiato da Forza Italia, Fratelli d’Italia, La Destra e Udc, dall’altra c’è Franco Todini attualmente appoggiato da Nuovo Centro Destra e dalle liste civiche Democrazia Diretta, Terni Città Futura e In Movimento. In mezzo a loro altri movimenti che stanno mettendo a punto formazioni e campagne elettorali e si preparano ad annunciare la discesa in campo.

Alla luce della sempre più marcata frammentazione (che potrebbe acuirsi con Democrazia Diretta pronta a correre da sola e altre forze che potrebbero riposizionarsi), sembra chiaro che uno dei leitmotive della campagna elettorale 2014 sarà lo scambio di accuse, soprattutto tra la coalizione che candida Crescimbeni e quella che appoggia Todini, circa le responsabilità per il mancato fronte unito da opporre al centrosinistra. Oggi su questo interviene anche il consigliere comunale Udc Enrico Melasecche che critica Franco Todini e chiede “senso di responsabilità” nel confronto.

Il comunicato di Enrico Melasecche:

Dispiace in questi giorni in cui si lavora alacremente, spesso in silenzio, per creare una coalizione forte, in cui dovrebbe prevalere l’obiettivo del “Rinascimento per Terni” e l’onestà intellettuale rispetto alle polemiche fini a se stesse, leggere attacchi grevi nei confronti delle persone che almeno a parole si prefiggono gli stessi obiettivi. Che Terni stia morendo lo ammettono oggi a denti stretti gli stessi che ne sono da quindici anni responsabili, basta partecipare ai sempre più rari appuntamenti istituzionali, per toccare con mano a quale livello di incertezza sono i problemi che attanagliano la città, dal disastro di Papigno, alle privatizzazioni solo annunciate cinque anni fa, alla fine che ha fatto il Polo Universitario di Terni, ai misteri relativi all’apertura della Palazzina costruita per le Cellule Staminali ma, soprattutto, al futuro della Chimica e dell’AST su cui Di Girolamo continua a lanciare, da quando è iniziata la crisi, messaggi banalmente rassicuranti al limite della spregiudicatezza.

Ebbene in questo quadro nessuno, neanche Franco Todini, può permettersi, solo per difendere un progetto nel quale ha comprensibilmente creduto e che merita comunque rispetto, di sparare analisi improbabili e cannonate, contro chi ritiene che esistano soluzioni diverse per giungere allo stesso obiettivo.

Perchè non basta dirsi “nuovi” per esserlo, non è sufficiente proclamarsi difensori degli interessi della città senza averlo mai dimostrato nè aver speso mai una parola o un gesto in tal senso, non è credibile sparare contro la politica, tout court, dopo averne vissuto in prima persona decenni di circonvoluzioni e non riuscire a distinguere la politica alta e seria e quella deteriore che alimenta un parossismo elettoralistico dell’ultimo momento.

Terni oggi ha oggi bisogno come l’ossigeno di persone credibili, preparate e responsabili che abbiano dimostrato nel corso degli anni e della propria vita professionale serietà e coerenza e che, anche in questa fase, siano in grado di unire e non dividere. Perchè allora, se si pretende rispetto, non si dimostra di possederne?

Su molte cose Todini ha ragione e ciò che dice oggi molti di noi lo sostengono con coraggio da anni, ma nel momento del confronto pubblico, ci attendiamo misura e senso di responsabilità”.

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