Terni, fatto il punto su restauro Fontana di piazza Tacito: ”Progetto unico, opportunità per la città”

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Ottone Di Girolamo Fornaci Ricci e De Chirico“Un progetto pilota, fra i primi in Italia, frutto di una collaborazione virtuosa fra tutti i soggetti coinvolti”: così Fabio De Chirico, soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria, in merito al progetto di restauro della fontana di piazza Tacito di Terni. Il punto sui lavori effettuati e sulle scelte da compiere è stato fatto nel corso della conferenza stampa che si è tenuta ieri nella sede della Fondazione Carit. La questione principale riguarda i mosaici, particolarmente danneggiati e forse irrecuperabili.

L’incontro si è aperto con il saluto del presidente della Fondazione Carit, Mario Fornaci, che ha evidenziato la valenza dell’opera: “Tutto ciò è stato reso possibile dalla sinergia di intenti che si è venuta a creare fra la Fondazione, il Comune di Terni, l’Asm, l’Ast Tubificio di Terni e tutti i soggetti privati coinvolti. La valenza dell’opera è rappresentata dal fatto che il progetto di restauro, su precisa indicazione della Soprintendenza, verrà presentato il prossimo 26 marzo a Ferrara, nell’ambito del Salone internazionale del restauro e della conservazione dei beni culturali”.

IL VALORE E IL MODUS OPERANDI – Dopo l’introduzione, la parola è passata a Fabio De Chirico che ha evidenziato la singolarità della metodologia seguita: “In Italia non capita spesso che le istituzioni collaborino in maniera così attiva, soprattutto su interventi ad alta complessità come quello in corso. La fontana di piazza Tacito è il simbolo di Terni e contiene nei suoi elementi, l’acqua e l’acciaio, l’essenza stessa della città”.

I MOSAICI Il Soprintendente si è poi concentrato sui mosaici dello zodiaco – realizzati su cartoni di Corrado Cagli – e sul percorso da adottare per il loro recupero: “La letteratura in merito al restauro di mosaici è ampia, ma Terni in questo senso rappresenta un caso a sé. Si tratta del primo intervento su un manufatto presente all’interno di una fontana. Stiamo percorrendo una strada che può condurci ad aspetti innovativi. Per questo è giusto parlare di ‘intervento pilota’ nel campo del restauro, tanto che lo presenteremo a Ferrara nell’ambito del prossimo Salone internazionale del restauro”. La mappatura scientifica, svolta dal centro conservazione e restauro La Venaria Reale di Torino, ha evidenziato numerose criticità circa lo stato di conservazione dell’opera: “Ogni passo da compiere – ha precisato il dottor Fabio De Chirico – deve essere motivato da dati scientifici e non può essere frutto di improvvisazione. In questo senso l’esame ci ha permesso di acquisire tutta una serie di informazioni fondamentali, in un percorso valutativo che prosegue ancora oggi”.

I PROBLEMI – “Al degrado causato dall’acqua e dagli agenti atmosferici – ha spiegato il Soprintendente – si è aggiunto quello prodotto dall’ultimo intervento di restauro realizzato nel 1995, a cui non ha fatto seguito un piano di manutenzione adeguato”. Fra i problemi principali, c’è quello relativo alle malte: “Il mosaico poggia su tre livelli di malte, disomogenei fra loro. Tutto ciò ha prodotto distacchi e fessurazioni e le iniezioni che hanno accompagnato il restauro del 1995, non hanno fatto altro che creare ulteriori disgregazioni”.

RIMOZIONE DEI MOSAICI Di fronte a questo stato di cose, la Soprintendenza ha deciso di seguire una strada ben precisa: “Una volta in possesso delle autorizzazioni da parte della Direzione regionale per i beni culturali e del Ministero, il mosaico verrà asportato per dare seguito al completo risanamento del massetto sottostante. Durante questa fase, in cui verrà garantita la conservazione e la fruibilità dell’opera, continueremo a svolgere tutti gli approfondimenti utili a capire se si potrà procedere con il restauro oppure se si andrà verso il completo rifacimento. Si tratta comunque di un’operazione tutt’altro che banale e siamo pronti a condividerla con tutti i principali soggetti impegnati nel recupero della fontana”.

Sabbiatura castelloLA LINEA DA SEGUIRE – Il vicepresidente della Fondazione Carit, Francesco Quadraccia, ha evidenziato “l’esigenza di procedere rapidamente e nel rispetto dell’economia dell’intervento. Finora – ha spiegato – la tabella di marcia è stata rispettata, e in diversi casi addirittura anticipata. Qualsiasi ulteriore esigenza, dal punto di vista dei tempi quanto delle risorse necessarie, verrà misurata con quella che è la nostra principale volontà: realizzare un’opera di assoluta qualità e restituire alla città un simbolo in grado di resistere nel tempo”.

OPPORTUNITA’ PER LA CITTA’ Durante la conferenza stampa è stato sottolineato come l’intervento rappresenti un’opportunità per la città di Terni. L’idea, lanciata durante la conferenza stampa, è di dare vita ad un ‘cantiere didattico’: aperto non solo agli studenti, ma anche ai turisti e agli appassionati che avranno la possibilità di ammirare da vicino un intervento straordinario, complesso e unico nel suo genere. “Si tratta di un’occasione importante – ha spiegato il Soprintendente – su cui può convergere l’interesse della stessa comunità scientifica internazionale”. Il progetto di comunicazione che la Fondazione Carit è riuscita a mettere in campo a 360 gradi, per Fabio De Chirico “rappresenta una dimostrazione di trasparenza, volta a testimoniare l’assoluta correttezza del percorso seguito. Si tratta – ha aggiunto – di un’operazione di grande sensibilità scientifica che permette di ottenere una visibilità condivisa su più fronti”.

Tutti i passi compiuti nel restauro del monumento-simbolo di Terni vengono riportati e documentati all’interno del sito web www.restaurofontanaterni.it. Da qui, attraverso un link, è possibile accedere alla webcam in alta risoluzione – installata grazie al contributo della Provincia di Terni – che permette di seguire 24 ore su 24, in tempo reale, tutti i passi dell’intervento.

SINDACO DI TERNI – Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha affermato che la “cabina di regia” dell’intero progetto, coordinata dalla Fondazione Carit, “stia funzionando egregiamente. In questo contesto – ha aggiunto il primo cittadino – la Soprintendenza e il dottor De Chirico, hanno saputo mettere in campo passione e competenza. Elementi fondamentali per la riuscita di un’opera così complessa”. Il sindaco ha assicurato l’impegno dell’ente sul fronte delle manutenzioni: “Stiamo seguendo un modello che ci permetterà di evitare gli errori che altri hanno compiuto in passato, quando la forte volontà di restaurare l’opera non è stata accompagnata da altrettanta accortezza”. Poi sull’idea di dare vita a un cantiere scuola: “Accanto ai percorsi culturali, non sfugge l’elemento di attrattività turistica che può essere attivato. Per questo siamo pronti a raccogliere e a rilanciare l’idea”.

ASSESSORE LAVORI PUBBLICI Sulla falsariga, l’intervento dell’assessore comunale ai lavori pubblici, Silvano Ricci: “In futuro andrà messa in campo una manutenzione specifica che abbiamo già inserito all’interno della nostra programmazione. Stiamo agendo nel pieno rispetto del programma stilato e dell’opera stessa. La nostra volontà è di attuare un intervento in grado di garantire la durata dell’opera”.

ASM Il presidente di Asm, Carlo Ottone, ha evidenziato il ruolo dell’azienda nel contesto del progetto: “Quello avviato sulla fontana di piazza Tacito – ha detto – è un percorso fatto di alta tecnologia, che candida Terni ad essere una delle prime città europee per capacità di innovazione e di utilizzo di reti digitali e tecniche”. L’ingegner Massimo Cresta, direttore tecnico di Asm, ha illustrato i vari step di intervento: dalla creazione di un circuito chiuso per il trattamento e il monitoraggio 24h delle acque, fino all’installazione di un nuovo sistema di illuminazione a led che riguarderà non solo la fontana, ma l’intera piazza. Infine la parte idraulica, composta da oltre 400 metri di tubi, che verrà completamente sostituita con collegamenti in acciaio inox.

Il PUNTO SUL RESTAURO DELLA FONTANA DI PIAZZA TACITO

L’importo del piano finanziario complessivo del programma di recupero della fontana di piazza Tacito ammonta a 723.297 euro, così ripartito:

  • 258.780 euro – contributo della Fondazione Carit;
  • 157.689 euro – prestazioni di servizio attuate da Asm;
  • 95.550 euro – economie attivate dal Comune di Terni nella realizzazione di altre opere pubbliche;
  • 88.006 euro – fondi provenienti dal programma Puc2;
  • 62.720 euro – sponsorizzazioni in servizi;
  • 60.551 euro – sponsor privati.

La gestione dell’intero progetto è stata affidata alla cabina di regia composta dai principali partner del programma di recupero e coordinata dalla Fondazione Carit. Obiettivo, sin dal primo passo, è stato quello di garantire la qualità delle opere e i risultati in termini di mantenimento e gestione.

IL CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI – Il progetto definitivo, approvato nel giugno del 2013, è suddiviso in sei fasi. Le prime due – diagnostica e prove e ricostruzione dell’ago in acciaio inox – sono state già realizzate. La terza (recupero delle strutture in cemento armato, adeguamento del vano di ispezione, recupero degli elementi e parti lapidee) è in fase di completamento. In particolare, lo scorso 5 febbraio il Comune di Terni ha trasmesso la lettera di invito alla procedura negoziata per l’affidamento delle opere di risanamento della struttura portante in cemento armato e del vano interrato. Il 12 febbraio la Giunta comunale ha approvato i progetti esecutivi relativi alla quarta e quinta fase, rappresentati dalla realizzazione del nuovo impianto di illuminazione ad alto risparmio energetico e dalla creazione del nuovo sistema di trattamento delle acque, sia di ricircolo che di reintegro. A breve verranno avviati i lavori. La sesta e ultima fase è rappresentata dal restauro delle superfici musive. Elenco degli interventi sin qui effettuati:

  • Costruzione, montaggio e rivestimento del nuovo ago in acciaio inox. Realizzazione delle opere di fondazione dell’ago e installazione dell’opera;
  • risanamento del castello metallico della fontana attraverso ‘micro-sabbiatura’ e verniciatura ad alta protezione. Sostituzione di tutte le parti ossidate e rimozione del vecchio impianto di illuminazione. Recupero degli elementi in pietra presenti nel catino;
  • mappatura dello stato di conservazione e identificazione dello stato di degrado dei mosaici dello zodiaco, realizzati su cartoni di Corrado Cagli;
  • preparazione superficiale del calcestruzzo e risanamento delle tubazioni metalliche del vano interrato;
  • bonifica del vano macchine con rimozione del vecchio impianto elettrico e dei due motori presenti;
  • restauro del catino in marmo di Carrara;
  • verifica diagnostica preliminare delle tubazioni verticali e orizzontali tramite controllo spessimetrico ad ultrasuoni;
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  • Pierbruno Russell

    con tutto quello che ha bisogno la città di che parliamo?