Terni, Festa del Pd, sindaco Di Girolamo: ”Polemiche pretestuose, basta strumentalizzazioni”

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leopoldo di girolamoLa polemica “sull’occupazione” della Passeggiata per la Festa Democratica va avanti da qualche settimana ed ha già ha prodotto accuse, repliche, diffide e querele. Oggi arriva anche la presa di posizione del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, che ritiene siano in atto “strumentalizzazioni politiche”. La critica del primo cittadino è rivolta al consigliere comunale Enrico Melasecche “che non conosce il rispetto delle regole democratiche”, l’esponente di Confimpresa Francesco Bartoli “soggetto politico che usa come armi la calunnia, l’insulto, la minaccia”, il presidente di Italia Nostra Terni che è un “pregiudiziale oppositore politico a questa amministrazione” e il direttore dell’Ufficio Culturale della Diocesi don Claudio Bosi che ha assunto un “comportamento singolare”. Dalle accuse è stato invece risparmiato il Movimento 5 Stelle di cui non viene fatta menzione nel suo comunicato stampa.

Il comunicato del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo:

“Il polverone che alcuni soggetti stanno sollevando in merito alla concessione dei giardini pubblici della Passeggiata al Partito Democratico per effettuare la propria, tradizionale Festa cittadina, è veramente pretestuosa. Voglio innanzi tutto ricordare che da sempre è costume delle amministrazioni pubbliche locali la concessione di importanti spazi pubblici (aree e piazze centrali, giardini, parchi, edifici storici etc.) per la realizzazione di avvenimenti culturali, politici, sportivi e ricreativi che possano interessare i propri cittadini ed attirare l’attenzione di soggetti esterni.

E’ profonda convinzione di questa amministrazione che questa politica rechi vantaggio alla città ed agli operatori economici, consentendo di far conoscere a molteplici soggetti le eccellenze cittadine e valorizzare la propria rete commerciale e di servizi. Per questo abbiamo riportato il Cantamaggio nelle piazze centrali, fatto percorrere il centro alla Mille Miglia, fatta chiudere la tappa 2012 della Tirreno-Adriatico sotto Palazzo Spada, promosso la “notte bianca” e tanto altro. Anche il Campionato Europeo di arco, che siamo onorati di ospitare, vede un Archery Village ospitato in un’area centrale risanata, e le gare svolgersi in ambienti naturalistici di grande suggestione quali la Cascata delle Marmore, Carsulae ed i Prati di Stroncone. Pertanto l’idea che la Passeggiata vada considerata una specie di museo, da vivere passivamente, non è di questa amministrazione.

Naturalmente deve essere sempre garantito il rispetto delle leggi, delle regole e dei diritti dei diversi soggetti. Per questo quest’anno, ancora più del solito, abbiamo voluto realizzare, sotto la guida attenta dell’assessore Bencivenga, un percorso improntato alla massima trasparenza e responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, anche se, come ribadito dalla Soprintendenza umbra, la Passeggiata non è sottoposta ad alcun vincolo architettonico, archeologico o paesaggistico.

A questo nostro comportamento serio e corretto sta contrapponendosi una canea fatta di insinuazioni, insulti, negazione dell’evidenza, violenza verbale da parte di alcuni soggetti. In primo luogo il consigliere Melasecche che, da persona che non conosce il rispetto delle regole democratiche pensa di imporre le proprie idee attraverso minacce, esposti, denunce. Nella sua furia cieca è arrivato a denigrare rappresentanti dello Stato quali i dirigenti della Soprintendenza che, esercitano la loro funzione istituzionale nella totale autonomia e trasparenza.

Poi dal signor Francesco Bartoli che ormai da molto tempo ha perso, se mai la ha avuta, la veste di rappresentante di una categoria economica e sempre più si muove come soggetto politico usando come armi la calunnia, l’insulto, la minaccia.

Quindi da Italia Nostra che, da quando è rappresentata da Andrea Liberati, prima collaboratore politico di Melasecche e poi promotore di una lista civica a sostegno dello stesso nelle elezioni amministrative del 2009, lista miseramente naufragata nel voto, sta sempre più assumendo la veste di pregiudiziale oppositore politico a questa amministrazione.

Infine voglio sottolineare la singolarità del comportamento di don Claudio Bosi, direttore dell’Ufficio Culturale della Diocesi che, cosa irrituale, prima firma una lettera congiuntamente ad associazioni “laiche”, nella quale denuncia, ad un anno dai presunti fatti, danneggiamenti al patrimonio pubblico, poi ritratta parzialmente ed infine richiama tutti i soggetti interessati ed i singoli cittadini ad una maggiore sorveglianza. Stia tranquillo don Bosi. Il Comune, attraverso il proprio Corpo dei Vigili Urbani, ha sempre assicurato, negli anni, una costante sorveglianza e controllo di avvenimenti che coinvolgono migliaia di persone. Tanto è vero che non si sono mai verificati incidenti di rilievo. E se c’è qualcuno che è venuto meno ad un corretto comportamento civico è proprio don Bosi che non ha denunciato nei modi e nei tempi giusti, come sarebbe stato suo dovere, i presunti danneggiamenti di cui solo ora ci mette a conoscenza.

E’ ora che cessino tutte le strumentalizzazioni politiche che su questa vicenda si sono prodotte e si ristabilisca un clima di rispetto e di convivenza civile”.

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