Terni Festival: bilancio positivo per il primo weekend

Gli organizzatori tracciano un bilancio del primo fine settimane di Terni Festival. Spiegano di aver registrato “grande successo per le passeggiate bendati di ‘Vedi cosa voglio dire?’, la performance di Projet in Situ in collaborazione con Unione Italiana Ciechi, l’Institut Français e 60 volontari ternani, che ha fatto scoprire ai partecipanti un modo diverso per vivere la città di Terni. Tutto esaurito dunque per le repliche che si sono svolte per tutto il primo weekend. Anche grazie ad un veloce passaparola e alla curiosità che ‘i camminatori bendati’ hanno provocato in città con la loro presenza”.

“Tutto esaurito anche per la performance di danza ‘Bolero Effect’ di Cristina Rizzo che, durante la notte bianca, si è trasformata in un lunghissimo dj set notturno, e per Alex Cecchetti, il ternano trapiantato a Parigi che ha animato i gruppi di visitatori di palazzo Primavera il quale, per l’occasione, si è ‘mutato’ in un ‘Louvre’ rievocato grazie a una eccezionale pratica dell’affabulazione. Occasione per rivedere aperto anche palazzo Carrara, dopo anni di ristrutturazione, è stata l’installazione-performance di Opera ‘MA / Mains tenant'”.

“Sempre all’interno di una politica di rianimazione degli spazi, lo Studio A del CMM ha ospitato lo spettacolo di debutto del festival ‘Hate Radio’, la performance che ha permesso al pubblico del Terni Festival di rivivere, attraverso vere e proprie cuffie audio, una puntata della RTLM/Radio-Télévision Libre des Mille Collines, stazione radio ruandese che ha giocato un ruolo cruciale nel genocidio della minoranza Tutsi nel 1994, rappresentando una sorta di laboratorio di ideologia razzista. Il progetto, dopo aver girato tutta Europa, ha debuttato con successo al Terni Festival in prima nazionale. La performance, inoltre, è stata la prima tappa del progetto ‘Percorsi di Visione’, che vede coinvolti ragazzi delle scuole medie superiori di Terni”.

“Dopo un primo week end che ha visto un’elevata affluenza di pubblico, si riparte con una nuova settimana ricca di appuntamenti e prime nazionali”.

PROGRAMMA DELLA SETTIMANA Gli organizzatori illustrano le prossime iniziative in programma:

“Il Terni Festival presenta una vetrina del progetto Dance Moves Cities con una selezione dei lavori dei giovani coreografi italiani che vi hanno partecipato.

Dance Moves Cities, dedicato alla relazione tra danza e spazi urbani, è un progetto di cooperazione internazionale nato dalla collaborazione di Indisciplinarte con il New Theatre Institute of Latvia di Riga e il Theatrical Reminiscences Festival di Cracovia ed è promosso e sostenuto dal programma CULTURA 2007/2013 della Commissione Europea.

Il progetto si chiuderà in autunno a Riga con una presentazione conclusiva nella cornice del programma ufficiale di Riga capitale europea della cultura 2014.

Si inizia martedì 23 settembre alle ore 16.00 e alle 17.00 con Luisa Contessa e il suo ADDIZIONE / ADD-ITION, una passeggiata all’interno del Quartiere Matteotti in cui i partecipanti saranno coinvolti attivamente in prove e giochi ispirate alla pratica dell’Art Du Deplacement conosciuto anche come Parkour. La ricerca parte da alcuni movimenti propri della disciplina Add Parkour e si snoda negli spazi urbani contaminandosi con il linguaggio della danza: i valori di disciplina, forza e equilibrio di questa pratica si fondono con l’ispirazione artistica e la creatività nella ricerca di equilibrio e pienezza.

Luisa Contessa replicherà la sua performance il 24 settembre alle 16 e alle 17.

Marcella Valentini Mancini presenterà al CAOS, da martedì 23 a domenica 28 settembre, il suo lavoro 2479,88 = 1528,43+951,45 una video-installazione per una persona alla volta che racconta il suo viaggio in pullman fra Terni, Riga e Cracovia, alla scoperta delle connessioni esistenti fra le tre città coinvolte nel progetto Dance Moves Cities.

Alle ore 18.00 e alle 19.00 di martedì 23 e mercoledì 24 settembre il Terni Festival ospiterà, presentandoli in modo consecutivo, i lavori di Roberto Costa Augusto (GO, JOHNNY GO), Fabritia D’Intino (PUBLIC W.) e Lucia Guarino (RETIRO).

In Go, Johnny Go troviamo un corpo spersonalizzato, già annoiato, stanco di vagare. Cercando di trovarsi, di riconquistare la propria identità occupando uno spazio, un qualcosa che vagamente ricordi una casa. Un seme, una certezza da cui iniziare a costruirsi una personalità per placare il senso di vuoto. Perso, scaraventato in una collettività liquida dove tutto è predestinato a essere effimero e volubile. Cerca di sorreggersi in questo spazio ostile, con un breve respiro, con un supporto tangibile per continuare. Comunicando in maniera nervosa e disordinata, parlando una lingua diversa, che ricorda quei nostalgici racconti degli anziani: quelle storie che nessuno ormai vuole più sentire. Talvolta è più necessario l’atto di esprimere che lo stabilire una connessione tra chi parla e chi ascolta.

Public W. è un site specific che interviene sul concetto stesso di “site specific”. La ricerca si è mossa attraverso una soggettiva esperienza di vita all’interno di diverse realtà urbane, tutte smontate e percepite come una matrioska di spazi virtuali in cui il pubblico è costantemente contaminato dal privato di ognuno. Public W. vuole essere un luogo da abitare senza dover essere identificato o determinato. Uno spazio da attraversare e in cui la finzione è l’espediente a cui ricorrere in caso di emergenza.

In Retiro Chi cade di testa si alza in piedi la riflessione sviluppa i tre elementi dello spazio: il privato, il pubblico e il momento che intercorre tra i due, il “tuffo” come estremo atto di libertà e coraggio o come accettazione del proprio fallimento. L’incanto è nella sua estetica e l’obiettivo è quello di interpretare l’immagine del ribaltamento del corpo e della cristallizzazione della spirale dinamica che avviene un attimo prima dello “schianto”. L’attimo dove la bestialità e la ragione, tra vertigine, ritualità e coraggio, si incontrano. Il modello, che si riferisce al “Cry for help”, descrive una strategia dell’individuo: attirare l’attenzione su di se e produrre un cambiamento immediato nell’ambiente delle persone a cui è rivolta la comunicazione.

Mercoledì 24, fino al 27 settembre, debutterà presso gli spazi museali del CAOS la prima edizione de LA SAGRA DI TERNI organizzata dall’O.S.TE. (Organizzazione per la Salvaguardia della Ternanità) con lo scopo di far riscoprire la storia e le tradizioni della nostra città, nonché di valorizzare l’identità collettiva dei suoi cittadini. Il ricco programma della Sagra si articolerà in quattro intense giornate tra eventi artistici ed occasioni di svago.

Si ringrazia la Città di Terni per il sostegno e nello specifico Quartiere Matteotti e la Società CENTOSTAZIONI (FS Italiane) per la gentile collaborazione”.

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