Terni, finta eredità per il convento delle Clarisse: polizia sventa truffa da 3 mila euro

“Congratulazioni, vi comunico che il vostro convento è beneficiario di un lascito di 50.000 euro, da parte di una signora inglese appena scomparsa, amica della vostra defunta badessa”. E’ quello che l’attuale badessa del convento di clausura della Clarisse di Terni si è sentita dire al telefono qualche giorno fa da una donna che si era presentata come un’impiegata delle poste. Si trattava però di una truffa (molto comune nel web), forse messa in atto ai danni delle suore di clausura confidando in una loro ingenuità, in una loro inesperienza in simili questioni. La loro supposizione si è però rivelata sbagliata.

Nel corso della telefonata la finta solerte impiegata ha spiegato come la generosa benefattrice aveva dato disposizioni per far arrivare la somma al convento e aveva fatto parlare la badessa anche con un funzionario delle Poste che le ha fornito i dettagli dell’operazione: due vaglia on-line da 1.500 euro ciascuno, per sbrigare la parte burocratica, da inviare il giorno stesso, e poi presentarsi con le ricevute alle Poste centrali, fornendo il nome e il cognome dell’impiegato che, una volta lì, avrebbero dovuto contattare, compreso il suo numero di sportello.

La badessa, perplessa, si è consultata con le consorelle e, invece di richiamare le Poste, ha chiamato la polizia. Immediati gli accertamenti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, che hanno permesso di appurare che non solo non esistevano impiegati delle Poste con quei nomi, ma anche non era partita nessuna telefonata per il convento delle Clarisse dai loro uffici. La truffa è stata così sventata sul nascere ma le indagini proseguono per risalire, tramite il numero di conto corrente, ai truffatori.

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