Terni, Fontana piazza Tacito, Astrolabio: “Si musealizza falso e si mandano in malora opere d’arte”

Dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi dal movimento 5 stelle, dove si accusa il comune di sprecare fondi per restaurare un falso storico come il mosaico della fontana di piazza Tacito, ad attaccare l’amministrazione comunale sullo stesso tema questa volta è Giuseppe Rogari, presidente dell’associazione culturale Astrolabio di Collescipoli, che esprime il suo pensiero attraverso il comunicato seguente:

“Nel 1987 la nostra associazione segnalò alla pubblica opinione il grave stato di abbandono del patrimonio storico artistico della bassa Umbria, fatto sottolineato anche da uno dei piu’ grandi storici dell’arte italiani: Federico Zeri. Le nostre richieste al Ministero per i beni culturali per modificare questa incredibile situazione di degrado , erano sia finanziarie che amministrative, predisponendo anche una sede distaccata presso la nostra città.”

“Questa richiesta portò ad una mobilitazione, con  prese di posizioni da parte di un deputati, consiglieri provinciali e comunali, ma non si ottenne nulla. A causa di questa mancata decisione il ternano ha accusato un forte gap qualitativo rispetto al perugino, sia per la mancanza di controlli sotto il punto di vista architettonico e paesistico, sia per l’assenza di investimenti per il proprio patrimonio storico artistico.”

“Quanto di buono è stato fatto è stato il frutto del forte impegno della Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni e di qualche funzionario del ministero dei Beni culturali. In questi ultimi anni il quadro della tutela dei nostri beni culturali è peggiorato, in quanto il Ministero è stato oggetto di  forti tagli di spesa. Questo fatto si è ripercosso sulle zone periferiche del  capoluogo regionale, così può accadere che funzionari  non possono venire in missione a Terni perché non ci sono fondi per le trasferte, per non parlare degli  investimenti azzerati sul nostro patrimonio storico artistico.”

“Di fronte a questo quadro di emarginazione e di emergenza per i beni culturali del nostro territorio, abbiamo appreso dagli organi d’informazione che la nostra città è “costretta” dalla soprintendenza a musealizzare i mosaici della fontana di piazza Tacito, sebbene da un’approfondita relazione del funzionario responsabile (Federico Nannurelli) risulta che gli stessi sono stati realizzati nel 1961 e non sono quelli originali andati perduti sotto i bombardamenti.”

“Quanto divulgato fa emergere i motivi tecnici che hanno fatto cadere i mosaici, ovvero nel ‘61 furono ricostruiti con la tecnica alla romana, ovvero  con tessere calcaree che al contatto con l’acqua nel tempo si sono nella quasi totalità staccate. Oltre questa evidenza si rimane basiti sui costi “monstre” per il distacco e la musealizzazione di mosaici “falsi”, ma non da meno l’intera operazione di ricostruzione del falso storico ovvero : 1.102.409,34 euro.”

“Con i fondi spesi per realizzare questo incredibile “bluff” si potrebbe risanare un monumento del nostro patrimonio storico artistico “autentico” e con i fondi della Fondazione recuperare opere d’arte che rischiano di scomparire. Per fare un esempio del  nostro ambito segnaliamo che con le cifre fatte investire alla Fondazione (per la seconda volta il primo restauro 1995 per lire 100.000) si potrebbero recuperare tutti i magnifici affreschi della volta di Santa Maria Maggiore, lesionati dal terremoto.”

“Tutta questa storia evidenzia come la mancanza in loco della Soprintendenza ha causato l’ennesimo danno al nostro territorio, verrà creato un mosaico falso e si musealizzerà un altro mosaico falso, ma si lasceranno mandare in malora opere d’arte di valore autentiche. La nostra Associazione lancia un appello affinchè venga rivisto l’intero intervento in un momento per la nostra città così difficile dal punto di vista economico.”

Stampa