Terni, fratello di Aassoul: ”Mi hanno picchiato in 3. Mio fratello brava persona. Chiedo scusa”

Ieri pomeriggio l’imam di Terni aveva denunciato il pestaggio del fratello di Amine Aassoul (l’omicida di David Raggi). In serata è stato lo stesso giovane, Samir El Abboubi a confermarlo. Alle telecamere di Virus, trasmissione di Rai Due, si è presentato con il volto pieno di tagli ed escoriazioni, ed ha parlato.

Riferendosi ad Aassoul, che ha ucciso senza motivo il 27enne ternano e che è stato definito dal gip del tribunale “una macchina da guerra criminale”, Samir ha detto: “Mio fratello è una brava persona, penso che l’alcol gli ha dato alla testa. Io non so come giustificarlo, è una cosa ingiustificabile”. Poi ha spiegato il perché delle ferite al viso: “Mi hanno menato in tre. Camminavo e…pam pam pam. Sono caduta di faccia sull’asfalto”. E ha detto ancora: “Io chiedo scusa ai genitori del povero ragazzo. Vorrei anche andarli a trovare ma la situazione a Terni è un po’ brutta per me e la mia famiglia. Sembra che lo abbiamo ammazzato noi ma noi non siamo così”.

Nel servizio è stato intervistato anche Diego Raggi che ha ricordato David, ha spiegato tutta la propria amarezza ed ha ribadito di volere giustizia: “Se ci fosse stata tutela, mio fratello oggi sarebbe a pranzo con noi. Spero che non succeda più che una famiglia debba soffrire come noi”. Interpellato anche Massimo Mancini del sindacato di polizia Coisp Umbria, secondo cui il giovane ternano “è stato ucciso da questo apparato di norme allucinanti che hanno permesso a questo soggetto di rientrare in Italia”. Amine Assoul era infatti stato espulso dal territorio nazionale dopo aver commesso reati come rapine, scippi, violenza a pubblico ufficiale, spaccio, lesioni, calunnia, evasione, ma era rientrato lo scorso maggio sbarcando a Lampedusa. E’ stato poi intervistato il capo della procura di Terni, Cesare Martellino, che ha detto: “L’Italia è un Paese molto appetito sia dalle organizzazioni criminali che portano clandestini, sia dai clandestini proprio perché noi abbiamo un sistema garantista che offre molte possibilità di eludere le norme”.

Il servizio di Virus a partire da 19.40 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ffb9588d-8e0a-4af8-b39e-a0d478514a31.html#p=

Aggiornamento ore 16,50: Sulla questione interviene il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, che in una nota scrive: “Voglio esprime la netta condanna su quanto è stato reso noto nella giornata di ieri ai danni del fratello del giovane arrestato per l’assassinio di David Raggi. Se quanto evidenziato troverà conferma da parte degli organismi preposti all’accertamento della verità si tratterebbe di un episodio grave, in totale disaccordo con la legge, con la storia di Terni, con quanto detto e dimostrato dalla famiglia Raggi che chiede giustizia dallo Stato e respinge ogni forma di strumentalizzazione, vendetta o di razzismo”.

“In particolare il papà e il fratello del giovane barbaramente ucciso – prosegue il sindaco – hanno pubblicamente ricordato i valori e l’operato di David e a questi si sono attenuti con grande coraggio, senso civico, massimo rispetto della civile convivenza. Nonostante il profondissimo dolore hanno mantenuto un comportamento che è un modello non solo per Terni ma per tutto il Paese come hanno sottolineato rilevanti rappresentanti istituzionali e autorevoli commentatori. Sono stati loro i primi a dire di non aver alcun bisogno di giustizieri improvvisati e di azioni che servono solo ad alimentare un clima di paura, diffidenza e intolleranza che non può essere fondamento di una città come Terni. Lasciamo lavorare le forze dell’ordine, la Magistratura, perché a loro, solo a loro, spetta il compito di rispondere al bisogno di giustizia di una famiglia e di una intera comunità civile”.

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