Terni, galleria Tescino, Ast: ”Impegnati in recupero scorie, rispettiamo normative”

Da diverse settimane le infiltrazioni di acque contaminate da metalli pesanti (presumibilmente provenienti da una sovrastante discarica Ast) nella galleria Tescino sono al centro dell’attenzione e pian piano che si allarga lo sguardo si intravede una situazione sempre più inquietante. Su questa vicenda nei giorni scorsi la Procura di Terni ha aperto due fascicoli di indagini: uno sull’infortunio dell’operaio Alessandro Ridolfi che lavorando alla costruzione del tunnel è stato contaminato da cromo esavalente e l’altro per gestione di rifiuti non autorizzata che riguarda la situazione ambientale. Ora l’Ast interviene in propria difesa.

In un comunicato l’azienda siderurgica afferma di essere “fortemente impegnata, non da oggi (con il supporto e l’ausilio di professionalità anche esterne e con l’impiego di significative risorse economiche) in attività di ricerca e sperimentazione finalizzate al riutilizzo delle scorie derivanti dalla produzione di acciaio inossidabile. Le attività di sperimentazione perseguono l’obiettivo di rendere, dal punto di vista ambientale, le scorie inerti e pertanto sicure, nel loro riutilizzo”. Tale approccio, sempre secondo l’Ast, è “perfettamente in linea con i dettami del Bref 2012, che rappresenta il più aggiornato ed evoluto riferimento tecnico-normativo emanato dall’Unione europea in materia ambientale”. Infine Acciai speciali Terni spiega di continuare “ad operare nel pieno rispetto della normativa e degli indirizzi in materia”.

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