Terni, Giunta approva bilancio 2013: ”Tagli alla spesa, tariffe bloccate e aliquote Imu rimodulate”

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Palazzo SpadaRiduzione della spesa corrente, blocco delle tariffe di tasse e tributi, rimodulazione delle aliquote Imu per seconde case e immobili commerciali: di fronte al taglio progressivo dei trasferimenti dello Stato, sono queste le principali decisioni che la Giunta comunale di Terni fa sapere di aver adottato nel redigere il bilancio di previsione 2013. La manovra è stata approvata ieri dall’Amministrazione (entro il 30 settembre dovrà passare al vaglio del Consiglio) e illustrata questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal sindaco Leopoldo Di Girolamo, dal vicesindaco con delega al Bilancio, Libero Paci, e dagli altri assessori.

In totale, le entrate registrate nel corso dell’anno si attestano su 96 milioni e 700 mila euro circa, delle quali 68 milioni tributarie – circa 47 milioni provengono dalla riscossione dell’Imu e dell’addizionale Irpef – e 18 milioni di trasferimenti da parte dello Stato (erano 25 lo scorso anno). Per lasciare invariate le tariffe dei servizi a domanda individuale e dei tributi, palazzo Spada fa sapere di aver deciso di continuare l’opera di riduzione della spesa e di razionalizzazione dei costi dell’amministrazione, come, per esempio, la riduzione dei canoni di affitto (passati in un quinquennio da oltre 2 milioni a 400mila euro), dei costi del personale (da 40 milioni a 34 milioni), dei costi della Giunta (da 636 mila euro a 412), del parco auto 40%).

Per quanto riguarda l’Imu, la Giunta ha invece deliberato l’aumento dallo 0,96 all’1,06 per mille dell’aliquota relativa alle seconde case non locate. I circa 700 mila euro che verranno ricavati dall’aumento saranno utilizzati per una serie di agevolazioni che riguardano sempre l’imposta sulla casa: scenderà infatti allo 0,55 per mille l’aliquota applicata alle abitazioni affittate a canoni concordati o sociali (oltre 2.500 in tutta la città) e allo 0,86 per mille l’aliquota per locali commerciali e artigianali e per gli immobili invenduti delle imprese di costruzione. ”Si tratta di una rimodulazione nel segno dell’equità a sostegno dei cittadini più esposti alle difficoltà” ha commentato il vicesindaco Paci, spiegando che si stanno studiando ulteriori agevolazioni per i locali affittati a canone concordato del settore del commercio e dell’artigianato. Rimane invece invariata l’aliquota per la prima casa, in attesa della decisione finale del Governo sulla soppressione. Una decisione questa che, sempre secondo Paci, senza un’integrazione di risorse causerebbe alle casse comunali un ”buco di bilancio di 9 milioni di euro”.

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha affermato: “Il quadro nazionale è di estrema incertezza per quanto riguarda il trasferimento delle risorse agli enti locali mancano ancora dati precisi, così come è in alto mare l’articolazione e l’incidenza di Imu, Tares e della riscossione delle multe. Nonostante questo i conti del Comune di Terni sono in ordine, il bilancio redatto è rigoroso e prevede solo investimenti alla nostra portata che nel corso del quinquennio raggiungeranno i 120 milioni di euro’. Una cifra comunque consistente in quanto abbiamo ridotto ulteriormente le spese di gestione con particolare attenzione ai costi della politica, del personale, della gestione”. L’assessore ai Lavori pubblici Silvano Ricci ha infine ricordato che, ad oggi, ci sono” 36 milioni di euro di cantieri per opere di grandissimo valore”.

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