Terni, il Consiglio respinge proposta del Comitato Mille Alberi per nuovo regolamento verde

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comitato mille alberi per TerniLo scorso luglio, a seguito del taglio di alcuni alberi in città da parte del Comune, e del degrado e l’incuria in cui versavano e versano tutt’ora i parchi pubblici (oltre che delle polemiche sulla Festa Democratica alla Passeggiata), il Comitato Mille Alberi di Terni aveva lanciato una raccolta firme per l’adozione di un nuovo regolamento del verde pubblico e nuove norme di gestione dei parchi. In particolare, si chiedeva l’adozione della nuova legge 10 del 2013 che prevede, tra le altre cose, la creazione del catasto degli alberi monumentali (qui l’articolo).

Successivamente, dopo la raccolta firme, il comitato lo scorso agosto le aveva consegnate presso il Comune per dar seguito ad un atto d’indirizzo di iniziativa popolare. In ottobre era stato ricevuto dalla terza commissione consiliare permanente: nell’audizione erano state illustrate al presidente Tabarrini le motivazioni che avevano portato diverse associazioni diverse ad unirsi in uno stesso comitato per dar vita a questa iniziativa di democrazia diretta e spingere il Consiglio comunale ad affrontare una nuova regolamentazione del verde urbano e della gestione dei parchi cittadini (qui l’articolo).

A distanza di un mese, lunedì scorso, il Consiglio comunale di Terni ha respinto l’istanza di un nuovo regolamento del verde pubblico e dei parchi pubblici. Una bocciatura arrivata per un solo voto: dieci i contrari e nove i favorevoli. Il Consiglio comunale ha quindi detto “no” alla delibera presentata dal Comitato Mille Alberi ma subito dopo ha votato una mozione per impegnare la Commissione competente a redigere un nuovo regolamento del verde pubblico. Regolamento che probabilmente sarà “depotenziato” rispetto a quello proposto dal Comitato.

Mille Alberi. “Il Consiglio comunale di Terni – dichiara il Comitato Mille Alberi in comunicato stampa – nell’ultima seduta di lunedì ha respinto l’istanza proposta dal nostro comitato, che chiedeva l’adozione di un regolamento comunale del verde urbano, ormai adottato in ogni città in osservanza della legge n° 10 del 14 gennaio 2013 che, oltre a dettare regole per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, va anche a potenziare il preesistente quadro normativo sulla tutela dei patriarchi verdi, patrimonio paesaggistico e ambientale di grande pregio del nostro Paese. Al fine di dare omogeneità alla differenziata legislazione regionale avente come obiettivo la tutela e la valorizzazione di tali esemplari, la legge statale fornisce una definizione giuridica di albero monumentale univoca che dovrà essere recepita da ogni regione entro un anno dalla sua entrata in vigore. Con essa viene stabilita l’obbligatorietà per ogni comune di censire i propri alberi monumentali. I risultati di tali censimenti  verranno raccolti in elenchi regionali, che costantemente aggiornati, alimenteranno l’elenco degli alberi monumentali d’Italia alla cui gestione provvede il corpo forestale dello Stato. Tale elenco sarà messo, tramite internet, a disposizione delle amministrazioni pubbliche e della collettività”.

“Quindi – continua il Comitato – una legge molto importante che il Comune sta completamente  ignorando, infatti la legge ridefinisce a livello nazionale anche la “Giornata nazionale degli alberi”, celebrata il 21 novembre in tutta Italia all’insegna della valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, in linea con l’attuazione del protocollo di Kyoto, ma nel Comune di Terni invece di festeggiare la giornata nazionale dell’albero si boccia una delibera che mirava a tutelarli, presentata da centinaia di cittadini. La legge stabilisce l’obbligo per ogni sindaco al termine del suo mandato di redigere un bilancio verde della sua amministrazione, per far valutare l’azione ecologista della propria amministrazione. Quale bilancio verde presenterà il Comune di Terni, se lo presenterà? Fra le passività sicuramente dovrà iscrivere:

  • Gli inceneritori;
  • il degrado dei parchi;
  • il taglio indiscriminato di oltre 500 alberi;
  • la mancata piantumazione di un albero per ogni nuovo nato;
  • l’assenza di un regolamento del verde;
  • la mancata approvazione della proposta di regolamento presentata dal Comitato Mille Alberi.

E fra le attività del Bilancio verde il Comune di Terni cosa metterà ? Cosa ha fatto quest’amministrazione per definirsi ambientalista?”.

“Il nostro comitato – conclude il comunicato – ha deciso di accedere agli atti della delibera consiliare e di dare pubblicità attraverso ogni mezzo all’esito della votazione divulgando i nomi dei consiglieri che hanno votato contro, che si sono assentati al momento della votazione impedendo di fatto l’approvazione della nostra delibera. Se qualcuno di questi consiglieri avrà il coraggio di ricandidarsi alle prossime elezioni amministrative, saremo ben lieti di supportarlo dando pubblicità delle sue azioni a futura memoria. Nel nostro piccolo abbiamo deciso di celebrare la ‘Festa dell’Albero’ unendoci al Comitato No Cavalcavia di Cospea e domani, alle ore 16.30, pianteremo un ulivo nei pressi del luogo dove dovrebbe sorgere il cavalcavia, un nuovo ecomostro promosso da questa amministrazione. Non sarà gradita la presenza di amministratori comunali, mentre la cittadinanza e gli organi di stampa sono invitati a partecipare”.

No Cavalcavia. Lo stesso Comitato No Cavalcavia di Cospea spiega che “il luogo scelto non è casuale in quanto prospiciente l’area circoscritta da tratti di Via Montefiorino, Via Alfonsine e Viale Villafranca, dove risultano falcidiati da tempo, per vari motivi, circa trenta alberi. Il tratto di Via Alfosine compreso tra Viale Villafranca e Via Montefiorino, è quello dove verrà realizzato, se l’Amministrazione Comunale non si ravvederà, il mostro del cavalcavia”.

“L’ulivo – aggiunge No Cavalcavia – tra l’altro è dedicato anche a tale vicenda, ovvero al rispetto dell’ambiente. Sarà il testimone, a futura memoria considerata la sua longevità, dell’impegno profuso dai cittadini che, consapevoli della ferita che verrà inferta al territorio con la costruzione del cavalcavia, non hanno accettato e non accetteranno mai tale imposizione anacronistica”.

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