Terni, il sindaco vieta esposizione di frutta e verdura all’esterno dei negozi e su marciapiedi

Frutta e verdura esposta fuori dai negozi, fin sopra i marciapiedi? Da oggi a Terni è vietato. Questa mattina il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha infatti firmato un’ordinanza che dispone la cessazione immediata delle “esposizioni e della vendita all’esterno dei locali adibiti ad attività commerciale di ogni tipo di generi alimentari, con l’immediata rimozione di tutte le strutture utilizzate per tali attività”. Con la stessa ordinanza viene anche introdotto il divieto di “lordare le aree di pertinenza della propria attività commerciale”.

Questa volta non si tratta soltanto di decoro urbano ma di una questione ben più importante e concreta. Nell’ordinanza è infatti scritto: “I prodotti destinati alla alimentazione umana, posizionati all’esterno delle attività commerciali, sono esposti al depositarsi di numerose sostanze nocive all’organismo umano in caso di ingestione, come polveri sottili, benzene, piombo, anidride solforosa, ecc., specialmente se esposti nelle adiacenze della circolazione stradale”. Questo comporta ovviamente un “rischio sanitario derivante dalla ingestione di alimenti esposti ad agenti inquinanti”.

Il provvedimento, viene spiegato nella stessa ordinanza, è stato preso dopo una serie di “segnalazioni inoltrate da cittadini, anche per mezzo di procuratori legali, circa una situazione di generale degrado provocato dalla conduzione di talune attività di commercializzazione di prodotti alimentari, in particolare ortofrutticoli, i quali espongono notevoli quantitativi di merci all’esterno dei locali di vendita, con occupazione di suolo pubblico che talvolta pregiudica la circolazione pedonale e provoca direttamente il deterioramento delle condizioni igieniche degli spazi pubblici di pertinenza a causa del depositarsi di residui organici”.

L’ordinanza si limita a vietare l’esposizione di frutta e verdura all’esterno ma il sindaco, citando alcune parti della valutazione dell’ufficio Igiene pubblica del Comune, descrive la maggior parte degli ortofrutta come dei tuguri che ignorano sistematicamente le regole: “La maggior parte delle rivendite di alimenti, principalmente frutta e ortaggi, occupano le aree pubbliche, in genere marciapiedi”; “non espongono i cartelli che dovrebbero recare le informazioni relative alla provenienza del prodotto”; “non dispongono di celle frigorifere per la conservazione delle derrate deperibili”; “spesso i locali utilizzati versano in pessime condizioni di mantenimento degli intonaci e dei pavimenti”.

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